La Spagna chiude lo spazio aereo per il passaggio di un razzo cinese (caduto nel Pacifico)
La caduta incontrollata dello stadio centrale del razzo cinese Long March, che il 31 ottobre scorso aveva portato nello spazio il terzo modulo della stazione spaziale cinese, si è conclusa con un ’tuffo’ nell’area centro-meridionale dell’Oceano Pacifico
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La Spagna venerdì mattina ha chiuso lo spazio aereo per circa 40 minuti sopra la Catalogna e altre regioni, causando ritardi a circa 300 voli, per il passaggio dei resti di un razzo cinese, caduto poi nell’Oceano Pacifico al largo del Messico.
«A causa del rischio associato al passaggio dell’oggetto spaziale CZ-5B attraverso lo spazio aereo spagnolo, i voli sono stati sospesi dalle 9.38 alle 10.18 in Catalogna e in altre regioni», ha dichiarato il servizio di emergenza della Catalogna sul suo account Twitter.
Secondo l’operatore aeroportuale spagnolo Aena, 300 dei 5.484 voli previsti per venerdì nei suoi 46 aeroporti spagnoli sono stati ritardati a causa delle restrizioni al traffico aereo. L’agenzia spaziale cinese ha dichiarato che i resti del razzo più potente della Cina, il Long March 5B, sono rientrati nell’atmosfera alle 18.08 ora di Pechino: la maggior parte di questi è bruciata e il resto è atterrato nell’Oceano Pacifico con coordinate 101,9 gradi ovest, 9,9 gradi nord, quasi 1.000 chilometri (620 miglia) a sud-ovest di Acapulco, in Messico.
Partito il 31 ottobre dalla Cina
Il razzo è partito il 31 ottobre dalla Cina meridionale per consegnare l’ultimo modulo della stazione spaziale cinese. È stato il quarto volo del Long March 5B dal suo lancio inaugurale nel maggio 2020. Durante il primo lancio, frammenti del booster del razzo sono atterrati in Costa d’Avorio, danneggiando diversi edifici della nazione dell’Africa occidentale, anche se non sono stati segnalati feriti.I detriti del secondo volo sono atterrati in modo innocuo nell’Oceano Indiano, mentre i resti del terzo sono caduti nel Mare di Sulu, nelle Filippine.
Il rientro di un razzo nell’atmosfera è una pratica comune a livello internazionale, ha dichiarato Zhao Lijian, portavoce del ministero degli Esteri cinese, durante un regolare briefing venerdì, quando gli è stato chiesto se la Cina avesse adottato misure per ridurre i rischi.Zhao ha affermato che la probabilità di causare danni alle attività aeree e al suolo è «estremamente bassa».
Maxi-detrito spaziale
Era stata inoltre comunicata una “remota possibilità” che la traiettoria del detrito spaziale potesse coinvolgere l’Italia: nella notte tra 3 e 4 novembre, la protezione civile aveva infatti allertato Sardegna, Lazio, Molise, Puglia, Calabria. Come per i precedenti lanci degli altri moduli della stazione spaziale cinese, il razzo Long March 5B utilizzato non è in grado di riavviare i suoi motori per effettuare un rientro controllato nell’atmosfera terrestre e, con i suoi 30 metri di lunghezza e circa 20 tonnellate di peso, rappresenta uno dei detriti spaziali più grandi che sono caduti in modo incontrollato sulla Terra nel recente passato: i rientri dello Skylab statunitense nel 1979 e del Salyut 7 dell’Unione Sovietica nel 1991, rispettivamente di circa 77 e 40 tonnellate, sono gli unici detriti con massa più elevata.
Un secondo frammento del razzo cinese Lunga Marcia 5B è rientrato in atmosfera una manciata di minuti dopo il primo, caduto nel Pacifico alle 11.01 ora italiana. Lo conferma con un tweet il Comando delle Forze armate degli Stati Uniti responsabile per lo Spazio (Us Space Command). La notizia di un doppio rientro in atmosfera «implica probabilmente che lo stadio del razzo in caduta si sia rotto in due pezzi principali nelle prime fasi del rientro», commenta su Twitter l’astronomo Jonathan McDowell dello Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics. L’esperto pubblica anche una cartina del Pacifico con una linea rossa che unisce i due punti dove potrebbero essere caduti i detriti. «Alcuni potrebbero essere arrivati fino a Puerto Escondido - aggiunge McDowell - ma comunque per ora non si hanno notizie del ritrovamento di detriti».
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