Spagna, il giovane Casado in vantaggio per la successione a Rajoy
di Luca Veronese
2' di lettura
Sono rimasti in due a sfidarsi nel Partito popolare per succedere a Mariano Rajoy uscito di scena a sorpresa all’inizio di giugno dopo che il suo governo è stato sfiduciato. Toccherà oggi ai tremila delegati del Congresso dei conservatori scegliere il nuovo leader del partito e il candidato alle prossime elezioni politiche, che potrebbero tenersi già il prossimo anno: da una parte Soraya Sanz de Santamaria, vicepremier per sette anni, e dall’altra Pablo Casado attuale vicesegretario del partito.
Santamaria, la vice di Rajoy che guarda al centro
I giochi sono ancora del tutto aperti. Nelle primarie dei conservatori la più votata è stata Soraya Sanz de Santamaria, 47 anni di Valladolid, deputata dal 2004, numero due nell’esecutivo popolare dal 2011, fedelissima di Rajoy (che pure ha preferito non schierarsi nel dibattito sulla successione). Avvocato di formazione, prima della classe per carattere, considerata più moderata del suo contendente, ha dovuto gestire lo scontro tra Madrid e gli indipendentisti della Catalogna come commissario straordinario, dopo l’azzeramento delle istituzioni di Barcellona, ricevendo critiche, da destra e da sinistra, per non avere trovato una soluzione alla crisi. Dalla sua ha certamente l’esperienza anche se promette «un grande rinnovamento». È sposata e ha un figlio.
Casado, il volto del rinnovamento conservatore
Pablo Casado nelle primarie si è piazzato secondo, staccato di poco, mantenendo così intatte tutte le sue ambizioni. Con i suoi 37 anni si propone come l’uomo del cambiamento «necessario in un partito indebolito da una lunga serie di scandali di corruzione», che hanno contribuito a fare cadere Rajoy. È considerato più a destra della rivale (anche su temi come l’aborto e i diritti degli omosessuali) ed è appoggiato dall’ex premier Josè Maria Aznar (che tuttavia non è stato invitato al Congresso). Nato a Palencia, ha completato anche lui gli studi giuridici oltre che quelli in economia d’azienda. Deputato dal 2011, vice-segretario dei Popolari dal 2015, ha ottenuto anche il sostegno, secondo molti osservatori decisivo, di Maria Dolores de Cospedal, segretario generale dei Popolari e ministro della Difesa nel governo Rajoy.
La sfida alla Sinistra dopo aver perso il governo
la batosta Casado e Santamaria si sono mostrati entrambi sempre sicuri della vittoria. Il prossimo leader dei Popolari dovrà battere il socialista Pedro Sanchez che dopo avere scalzato Rajoy è dato in rapida ascesa nei consensi. La mancanza di una maggioranza certa per il governo Sanchez e la conseguente fragilità dell’esecutivo in carica potrebbero portare la Spagna al voto prima della naturale fine della legislatura del 2020. Per i Popolari sarà comunque inevitabile cercare alleanze, guardando ai centristi di Ciudadanos. Dalla prima elezione di Rajoy lo scenario politico spagnolo è infatti totalmente mutato: il lunghissimo duopolio Popolari-Socialisti non esiste più e se nel 2011 i Popolari raggiunsero il 44,6% dei voti, ora i sondaggi indicano una partita a quattro che coinvolge oltre ai Socialisti anche Podemos e Ciudadanos con il Partito popolare intorno al 24 per cento.
L’elezione del successore di Rajoy, comunque vada, completerà il salto di generazione ai vertici della politica spagnola rispetto ai 63 anni di Rajoy: il socialista Sanchez ha infatti 46 anni, Pablo Iglesias di Podemos ne ha 39, quello di Ciudadanos, Albert Rivera, non ne ha ancora compiuti 39.
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