Spagna, socialista Armengol nuova numero uno del Congresso con i voti catalani: «Permetterò lingue co-ufficiali»
Decisivo il sostegno del partito indipendentista catalano Junts, che però precisa: “Accordo su congresso non riguarda possibile investitura di Sanchez come premier”
I punti chiave
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La socialista Francina Armengol è stata eletta nuova presidente del Congresso dei deputati spagnolo. Ex governatrice delle Isole Baleari, Armengol ha ottenuto 178 voti a favore su 350 totali. Per la sua elezione in prima votazione è stato decisivo il sostegno, tra gli altri, da parte dei sette deputati di Junts per Catalunya, il partito secessionista catalano di cui fa parte anche Carles Puigdemont.
Il candidato del Partito popolare Pedro Rollan è stato eletto presidente del Senato spagnolo, come previsto, in quanto il Pp ha alla Camera alta la maggioranza assoluta. La votazione si è quindi svolta senza sorprese. Dopo l'elezione dei presidenti, in entrambe le Cortes si sta procedendo all'elezione degli altri componenti degli uffici di presidenza, ovvero vicepresidenti e segretari.
Junts: accordo con Psoe su Congresso non riguarda investitura Sanchez
Il partito indipendentista catalano Junts, dell'ex presidente della Generalitat Carles Puigdemont, ha confermato ufficialmente di aver raggiunto un accordo con il Psoe per l'elezione dell'ufficio di presidenza del Congresso ma ha sottolineato che questo accordo “non ha nulla a che fare” con le trattative per una possibile investitura come premier del socialista Pedro Sanchez. La candidata del Psoe Francina Armengol é stata eletta presidente del Congresso al primo turno con 178 voti, raggiungendo la maggioranza assoluta grazie all'appoggio dei sette deputati di Junts. “L'accordo è circoscritto all'ufficio di presidenza del Congresso e non ha nulla a che fare con la trattativa sull'investitura”, riferisce Junts in una nota.
Armengol: «Permetterò utilizzo di lingue co-ufficiali alla Camera»
«La Spagna avanza sempre quando riconosce la sua pluralità e diversità. La ricchezza di questo Paese risiede nel suo carattere plurale» Così Francina Armengol ha annunciato che la sua presidenza permetterà l’uso delle lingue co-ufficiali durante le sedute parlamentari per mostrare il suo “impegno verso il catalano, il basco, il galiziano e la loro ricchezza linguistica”.
Con questo annuncio risponde ad una delle richieste presentate dalle formazioni regionali, fra cui gli indipendentisti catalani di Carles Puigdemont, in cambio del sostegno. Non a caso sempre oggi il ministro degli Esteri del governo uscente, Josè Manuel Albares, ha inviato una lettera alla presidenza del Consiglio Ue per chiedere che catalano, basco e galiziano vengano riconosciute come lingue dell’Unione Europea. Questa richiesta del governo di Madrid, insieme all’annuncio di Armengol per l’utilizzo delle lingue co-ufficiali, sono state salutate come una vittoria dalla portavoce di Junts per Catalunya, Miriam Nogueras, che ha espresso soddisfazione per il fatto che “sono state rispettate le nostre condizioni”. Ma ha anche voluto ricordare che l’accordo con i socialisti era solo relativo all’elezione della presidente della Camera, non all’appoggio dell’investitura di Pedro Sanchez per la formazione di un nuovo governo, sostenuto da una coalizione progressista.
Vox non ottiene vicepresidenza Congresso, divisioni con Pp
Il partito di ultradestra spagnolo Vox non è riuscito a ottenere nessuna delle vicepresidenze del Congresso dei deputati. Nelle prime votazioni che si sono tenute nelle nuove Cortes spagnole il blocco delle destre si è spaccato con Vox che non ha appoggiato i candidati alla presidenza del Congresso e del Senato presentati dal Partito Popolare. La scelta, ha spiegato il partito di Santiago Abascal, è stata dovuta al fatto che il Pp ha rifiutato di cedere a Vox una delle vicepresidenze del Congresso, come era stato richiesto dalla formazione, terza forza politica nel Paese. La rottura è arrivata dopo la notizia di un accordo di principio tra il Psoe e Junts per eleggere una presidente del Congresso socialista, che chiudeva qualsiasi possibilità al PP di presiedere la Camera. Il dubbio è ora sulle conseguenze che la decisione di Vox potrebbe avere su una possibile investitura di Alberto Núñez Feijóo come premier e se Abascal ritirerà l'appoggio dei suoi 33 deputati al popolare.
La Lega, se il centrodestra si divide vince la sinistra
“Ecco cosa succede in Europa quando nel centrodestra si mettono veti e ci si divide: vince la sinistra nonostante abbia meno voti”. Così una nota la Lega di Matteo Salvini ha commentato l'elezione della socialista Armengol.
Il profilo
Francina Armengol è nata l'11 agosto del 1971 a Inca, comune spagnolo di circa 30mila abitanti nelle Baleari. Si è laureata in Farmacia all'Università di Barcellona, conseguendo poi un master nel settore, ma ha anche studiato giurisprudenza all'università Oberta de Catalunya. Ha iniziato la sua carriera politica nel capoluogo della regione di Raiguer, dove è stata dal 1998 al 2000 consigliera del Partito socialista operaio spagnolo (PSOE), oltre a essere deputato e vice portavoce del partito in Parlamento, carica che ha ricoperto fino al 2004.
Fino ad ora, la carica più importante che ha ricoperto è stata quella di presidente del Consell de Mallorca tra il 2007 e il 2011. Nello stesso anno, il Psoe ha perso il governo e, un anno dopo, l’ex presidente Francesc Antich ha lasciato la segreteria generale del partito.
Nel 2014, Armengola ha affrontato Aina Calvo nelle primarie socialiste per eleggere il candidato del partito per il governo delle Baleari e ha vinto con il 54,58% dei voti.
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