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Sparatoria in Florida: 4 morti. Killer di 21 anni mosso da odio razziale

Un giovane bianco ha fatto fuoco vicino a un'università, uccidendo tre afroamericani, prima di togliersi la vita. Sulla sua pistola, il disegno di una svastica

Florida, suprematista bianco apre il fuoco in un negozio: uccisi 3 afroamericani

2' di lettura

Una pistola con una svastica incisa, un manifesto contro gli afroamericani, un fucile d’assalto. C’è di nuovo l’odio razziale dietro l’ennesima strage negli Stati Uniti, una scia di sangue senza soluzione di continuità che troppo spesso vede la comunità afroamericana vittima prescelta da suprematisti bianchi. L’ultima sparatoria di massa è avvenuta nella tarda mattinata di sabato a Jacksonville, in Florida, nel giorno del quinto anniversario di un’altra strage nella città e nel giorno in cui migliaia di persone sono scese per le strade di Washington per celebrare i 60 anni del celebre discorso ’I have a dream’ pronunciato da Martin Luther King per l’eguaglianza razziale e i diritti’.

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Un ragazzo bianco sui vent’anni, vestito in assetto da guerra e armato con un fucile d’assalto ed una pistola, entra in un negozio della catena Dollar General, vicino al campus della Edward Waters University, una piccola università storicamente afroamericana, si barrica dentro e apre il fuoco.

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Tre le vittime, due uomini e una donna afroamericani, caduti sotto i colpi del killer che poi ha girato la pistola nazista contro se stesso e si è ucciso. Prima di compiere la strage ha chiamato i genitori e ha chiesto loro di diffondere su media e social media il suo manifesto razzista nel quale dichiarava di “odiare i n...i e di volerli uccidere”.

L’identificazione del killer

La polizia di Jacksonville, in Florida, ha identificato il killer della strage razzista. Si tratta di Ryan Christopher Palmer, un ragazzo di 21 anni, ne avrebbe compiuti 22 l’8 novembre La polizia ha anche mostrato una parte del video della strate, l’ingresso del killer nel negozio con un giubotto antiproiettili, il fucile d’assalto, un cappellino da baseball, i guanti e una mascherina sul volto. Una strage preparata da mesi, probabilmente, nei più minimi dettagli che ora spetterà all’Fbi analizzare per capire come e quando il killer ventenne si sia radicalizzato.

I recenti precedenti

Soltanto a maggio dell’anno scorso, un’altra strage motivata dall’odio razziale. Il 19enne suprematista Payton Gendron uccide 10 afroamericani in una sparatoria trasmessa in diretta in un supermercato di Buffalo. Ma dall’inizio dell’anno a oggi sono state centinaia le sparatorie in tutti gli Stati Uniti e invano sono caduti gli appelli di Joe Biden al Congresso per varare leggi più restrittive sul possesso di armi, soprattutto quelle “da guerra” come il presidente americano ha definito i fucili d’assalto.
Sparatorie nei centri commerciali, nelle scuole, al cinema o per strada, lo spargimento di sangue negli Usa sembra non essersi mai fermato nella prima metà del 2023 con un bilancio delle vittime che è aumentato quasi ogni settimana. Oltre alla strage a Jacksonville, soltanto sabato ci sono state una sparatoria durante il carnevale caraibico a Boston con sette feriti ed un’altra ad una partita di football di un liceo di Choctaw, in Oklahoma nella quale è rimasto ucciso un sedicenne.

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