Spazio, Ispace crolla in Borsa dopo lo schianto sulla luna
La start up giapponese ha perso il 20% allo Stock Exchange di Tokyo dopo il fallimento dell’allunaggio del lander Hakuto-R M1
di Mara Monti
I punti chiave
2' di lettura
Schianto al momento dell’atterraggio quando invece di decelerare il lander Hakuto-R M1 ha aumentato inaspettatamente la velocità. Quella che doveva essere la prima missione di una impresa privata sulla luna è finita con un nulla di fatto. I tecnici della base di Tokyo della start up giapponese Ispace hanno perso i contatti al momento dell’allunaggio. La startup ha detto che probabilmente mentre il lander si avvicinava alla luna, il suo sistema di misurazione dell’altitudine ha calcolato male la distanza dalla superficie.
Crollo in Borsa del 20% per Ispace
È stata la seconda battuta d’arresto per lo sviluppo spaziale commerciale a una settimana dopo del fallimento della missione Starship di SpaceX è esploso in modo spettacolare a pochi minuti dopo il lancio. Per Ispace la prima conseguenza è stato lo schianto anche in Borsa dove il titolo ha perso più del 20 per cento. Il prezzo delle azioni della start up, atterrata allo Stock Exchange di Tokyo lo scorso 12 aprile, guadagna comunque il 40% dall’Ipo. La società ha raccolto 300 milioni di dollari dalla quotazione per finanziarie le prossime spedizioni tra cui la collaborazione con la Nasa per la missione Artemide II con cui l’agenzia americana indende riportare l’uomo sulla luna entro il 2025.
Il taxi a basso costo per la luna
Il business model di Ispace è quello di creare un sistema di trasporto dalla terra alla luna a basso costo per le prossime stazioni permamenti lunari e in futuro su Marte. Ispace ha fatto sapere che il prossimo tentativo avverrà il prossimo anno.
Altri tentativi di società legate alla space economy come israeliana Beresheet e l’indiana Vikram hanno tentato l’allunaggio negli ultimi anni senza raggiungere l’obiettivo. Il lander di Ispace lanciato a dicembre 2022 con un razzo Falcon 9 della SpaceX di Elon Mask, dal 21 marzo scorso si trovava su un’orbita circolare a circa 100 chilometri dal suolo lunare.
Il velivolo mirava a un sito di atterraggio ai margini del Mare Frigoris nell’emisfero settentrionale della luna, dove avrebbe schierato un rover a due ruote delle dimensioni di una palla da baseball sviluppato dalla Japan Aerospace Exploration Agency e prevedeva anche di fare atterrare un robottino a quattro ruote soprannominato Rashid sviluppato dagli Emirati Arabi Uniti. Il lander trasportava una batteria sperimentale prodotta da Niterra .
Con la missione Artemide riparte la corsa alla lunar economy
A collaborare alla missione anche l’Agenzia spaziale europea per il supporto dell comunicazioni. La lunar economy sta diventando un nuovo trend per numerosi paesi e aziende private: la Cina ha fatto atterrare con successo tre veicoli spaziali sulla luna dal 2013 e Stati Uniti, Cina, India e Corea del Sud hanno attualmente satelliti che girano intorno alla luna. La Astrobotic Technology di Pittsburgh e la Intuitive Machines di Houston hanno lander lunari pronti a essere lanciati entro la fine dell’anno in collabporazione con la NASA.
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