Scuola: nel piano nessuno screening e mascherine. Speranza: iniziative per riaprire in sicurezza
Il ministro della Salute: sono fiducioso che la prossima settimana sarà quella giusta per un intervento organico
I punti chiave
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Il Governo è pronto a «iniziative forti» per garantire la ripresa della scuola in presenza a settembre. Lo ha annunciato il ministro della Salute Roberto Speranza. Nella bozza del piano scuola 2021/22 redatta dal ministero dell’Istruzione si escludono «test diagnostici o screening preliminari all’accesso a scuola» e viene confermata invece l’obbligatorietà delle mascherine «di tipo chirurgico o di comunità» qualora non possa essere rispettato il distanziamento (obbligo dal quale sono esentati bambini al di sotto dei 6 anni).
«Iniziativa molto forte»
«Siamo al lavoro per modalità che ci consentano una ripartenza della scuola in presenza e in sicurezza» ha detto Speranza, rispondendo al question time al Senato. «Il ministro dell’Istruzione - ha affermato - ha aperto un confronto con le parti sociali e le Regioni, il governo non farà mancare un’iniziativa molto forte per raggiungere l’obiettivo». Speranza ha aggiunto: «La questione scuola è prioritaria, sono fiducioso che la prossima settimana sarà quella giusta per un intervento organico per un rientro in presenza e in sicurezza».
Vaccini fondamentali per la prevenzione
Negli scorsi giorni era circolata l’ipotesi che il Governo possa introdurre l’obbligatoerità della vaccinazione per il personale scolastico (circa 200mila persone risultano non aver ricevuto nemmeno una dose». In uno dei primi punti della bozza del Piano scuola 2021-22 messo a punto dal ministero dell’Istruzione in vista della ripresa dell’attività scolastica su ribadisce che «per garantire il ritorno alla pienezza della vita scolastica è essenziale che il personale docente e non docente, su tutto il territorio nazionale, assicuri piena partecipazione alla campagna di vaccinazioni, contribuendo al raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale e alla ripresa in sicurezza delle attività e delle relazioni proprie del fare scuola».
La sfida del ritorno in presenza
Nel testo la cui presentazione alle Regioni è slittato alla prossima settimana si legge: «Per l’avvio dell’anno scolastico 2021/2022 la sfida è assicurare a tutti, anche per quanto rilevato dal Comitato tecnico scientifico (Cts), lo svolgimento in presenza delle attività scolastiche, il recupero dei ritardi e il rafforzamento degli apprendimenti, la riconquista della dimensione relazionale e sociale dei nostri giovani, insieme a quella che si auspica essere la ripresa civile ed economica del Paese».
Nessuno screening, confermate le mascherine
La bozza esclude «test diagnostici o screening preliminari all’accesso a scuola», così come avvenuto anche nel passato anno scolastico. Confermata anche l’obbligatorietà delle mascherine «di tipo chirurgico o di comunità» qualora non possa essere rispettato il distanziamento, così come suggerito dal Comitato tecnico scientifico. Obbligo a cui non sono sottoposti i bambini al di sotto dei 6 anni.
In caso di positività, inoltre, la sanificazione va effettuata se non sono trascorsi 7 giorni o meno da quando la persona positiva ha visitato o utilizzato la struttura e potrà essere effettuata direttamente «dal personale della scuola già impiegato per la sanificazione ordinaria».
Per quanto riguarda le mense, non sarà necessario utilizzare stoviglie monouso e gli operatori dovranno indossare le mascherine. “Si conferma - si legge nel documento - la necessità di assicurare il rispetto delle ordinarie prescrizioni di distanziamento nelle fasi di ingresso e uscita dai locali dedicati alla refezione e le pratiche di igienizzazione personale».
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