Spese fiscali, con limiti di reddito e tracciabilità il Fisco risparmia 4,8 miliardi
Il primo vero taglio delle tax expenditures deciso dal governo giallo-rosso. Nel mirino le detrazioni al 19% che si sono ridotte di oltre il 14,8 per cento
di Marco Mobili e Giovanni Parente
3' di lettura
Il primo vero taglio delle spese fiscali, ovvero quel lunghissimo insieme composto da agevolazioni, aliquote ridotte, sconti, bonus, regimi fiscali e prelievi sostitutivi, ha consentito all'Erario di risparmiare nel 2020 qualcosa come 4,8 miliardi di sconti d'imposta.
Un taglio alle agevolazioni al 19% voluto dal governo Giallo-Rosso presieduto da Giuseppe Conte che, con la legge di bilancio 2020 ante pandemia e crisi sanitaria, introdusse sia l'obbligo di pagamento tracciabile sia il tetto alle detrazioni legandole al reddito complessivo. Tetto che è stato indicato a 120mila con un decalage fino all'azzeramento una volta raggiunti i 240mila euro di reddito. Ma non si può escludere anche un effetto indotto della pandemia con molte spese detraibili che non sono state effettuate a causa di lockdown e pandemia: un esempio in tal senso sono i costi per l'attività sportiva dei figli.
La sforbiciata ai bonus
Il taglio che emerge chiaramente dall'analisi delle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche presentate nel 2021 (anno d'imposta 2019) si è attestato al 14,8% rispetto agli oneri detraibili al 19% di cui hanno beneficiato i contribuenti nel 2019 (si è passati da circa 32 miliardi a 27,2 miliardi). Va detto che non tutti gli oneri detraibili spettano in relazione al reddito complessivo. Quelli svincolati dal tetto e dunque dal taglio ammontano complessivamente a 21,2 miliardi (il 78% del totale), mentre quelli soggetti al tetto e dunque non più spendibili dai contribuenti si attestano sui 6,1 miliardi di euro.
Il confronto
L'analisi effettuata dal dipartimento delle Finanze delle diverse componenti, confrontate con l'anno precedente, fa emergere il decremento delle spese sanitarie (-16,5%), degli interessi per mutui su abitazione principale (-9,5%) e delle spese per istruzione non universitarie (-39%). Dalla distribuzione per classi di reddito complessivo emerge poi un andamento crescente degli oneri detraibili al 19% all'aumentare del reddito complessivo, raggiungendo la massima concentrazione (circa il 20%) nella classe da 20.000 a 26mila euro.
Il valore delle detrazioni
Complessivamente le detrazioni ammontano a circa 71,1 miliardi di euro e sono composte prevalentemente da: detrazioni per redditi da lavoro dipendente e pensione (63%), carichi di famiglia (17,0%), oneri detraibili da sez. I del quadro RP (7,6%), spese per recupero edilizio (11,4%) e spese per il risparmio energetico (2,9%). Il confronto con gli sconti fiscali del 2019 evidenzia incrementi per spese di recupero edilizio (+7,0%), risparmio energetico (+7,6%), arredo di immobili ristrutturati (+13,4%).
I nuovi sconti
Spostando l'attenzione sugli oneri detraibili nel 2020 sono state introdotte nuove voci come lo sconto d'imposta del 30% per le erogazioni liberali per Covid-19 in favore dello Stato, delle regioni, degli enti locali territoriali, di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti che ammontano a 61 milioni di euro (dichiarate da oltre 200.000 soggetti), nonché la detrazione al 90% per i premi per rischio eventi calamitosi per assicurazioni stipulate contestualmente alla cessione del credito d'imposta relativo agli interventi sisma bonus al 110% ad un'impresa di assicurazione. A beneficiarne sono stati 3.900 contribuenti per una riduzione complessiva d'imposta di circa 632.000 euro.
C'è stato poi l'avvio del 110% per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza degli edifici con una spesa per lo stato di 132 milioni e soprattutto il bonus facciate al 90% che ha eroso gettito per 1,1 miliardo di euro.
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