la costa

Spiagge al lavoro sull’ipotesi di riapertura all’inizio di giugno

Il sindaco di Jesolo Zoggia propone la settimana corta per poter andare al mare

di Barbara Ganz

2' di lettura

La data su cui si lavora è quella del primo giugno: è questa l’ipotesi su cui gli operatori turistici hanno incassato una prima, fondamentale apertura arrivata in videoconferenza con il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta, che ha incontrato “a distanza” i sindaci della costa veneta. Ora al lavoro è il comitato scientifico, per mettere a punto un protocollo sanitario a misura di vacanze in sicurezza.

Il protocollo messo a punto da Unionmare Veneto, e condiviso con le Ulss 3, 4 e 5, con la Regione e la conferenza dei sindaci della costa, prevede una serie di «suggerimenti per allestire una spiaggia che rispetti le indicazioni legate all’emergenza sanitaria ancora in corso, e, sia contemporaneamente in grado di dare agli utenti rassicurazioni in merito alla fruizione degli spazi e dei servizi in totale sicurezza, oltre che indurli alla scelta delle nostre spiagge in virtù di un nuovo modello e configurazione dell’offerta, nonché per l’alto livello gestionale e organizzativo insieme alla puntuale sorveglianza a garanzia del rispetto dello stesso».

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Viene preso in considerazione ogni aspetto, seguondo idealmente il percorso che il cliente effettua al suo arrivo presso lo stabilimento balneare, dalla biglietteria fino alla sua postazione “ombrellone”: prenotazioni preferibilmente online, corridoi di sicurezza, contingentamento degli ingressi, punti di assistenza di primo soccorso sanitario presso le spiagge.

Il tutto guardando necessariamente a un turismo perlopiù nazionale: solo a dicembre, con l’ingresso del Consorzio di promozione “Venezia e il suo Lido”, il progetto “Venice Sands” si era completato con l’obiettivo di una promozione unitaria, alle fiere internazionali, di un patrimonio turistico da 25 milioni di presenze turistiche annue.

Ora, l’unica possibilità concreta è quella di qualche arrivo da Austria e Svizzera, mentre i cameggi temono l’assenza dei turisti tedeschi, la presenza di gran lunga maggioritaria (oltre l’80%). Dal via libera ufficiale, su scala nazionale o regionale, servono almeno due/tre settimane per attrezzare le spiagge vuote: qualche primo ombrellone è spuntato a Caorle e Bibione, più che altro per testare la presenza indicata nel protocollo di sicurezza (quattro metri per quattro).

Il turismo e il lavoro stagionale restano il settore più colpito dall’epidemia e dalle sue conseguenze: anche per questo ribadiscono che una stagione corta, con inizio successivo al 1. giugno, potrebbe rendere anti economia l’impresa.

Un aiuto potrebbe arrivare dalla proposta della settimana scolastica corta, avanzata dal sindaco di Jesolo Valerio Zoggia: «L’idea prevede di concentrare le lezioni dal lunedì al giovedì, lasciando il weekend libero, per consentire così alle famiglie di raggiungere le località balneari. Un modo per sostenere la ripresa del turismo tentando di allungare la stagione e dare la possibilità alle attività del comparto turistico di recuperare una parte di perdite dovute al lockdown», ha detto.

Anche su questa questione è stata predisposta una lettera di richiesta unitaria da parte di tutti i sindaci, sottoposta alla valutazione del ministro dell’Istruzione e ai presidenti delle regioni.

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