Spionaggio, Intelligence Service inglese recluta i nuovi 007 con un annuncio su Economist
Il messaggio del MI6 (quello di Bond): «Cerchi nuove sfide?»
di Carlo Marroni
3' di lettura
Il titolo è un annuncio come, forse, si vedevano un tempo: «Looking for a new challenge?», stai cercando una nuova sfida? Chi la propone, questo sfide, in effetti viene da lontano. Forse è una delle più tradizionali istituzioni inglesi, il Secret Intellingence Service MI6. L'annuncio a pagamento è comparso sul settimanale The Economist, accanto ad altre inserzioni commerciali, e il messaggio è chiaro: stiamo cercando personale. Agenti segreti, quindi, gli 007, con (o più probabilmente senza) licenza di uccidere.
Un'avvertenza: «Please, non dite a nessuno che ci contattate»
L’annuncio per i moderni James Bond è esplicito: “Operiamo segretamente in tutto il mondo per la protezione degli interessi del Regno Unito e stiamo avanti ai nostri avversari”. Parole secche, in perfetto stile dell'intelligence inglese, che si ritiene il caposcuola di ogni spionaggio. L'MI6 cerca in ogni campo, e in caso di reclutamento i nuovo assunti sarebbero inseriti in programmi di addestramento adatti alle proprio potenzialità. Al momento una sola condizione: essere cittadini del Regno Unito (anche con doppia nazionalità) e aver risieduto in Uk almeno 7 degli ultimi 10 anni. Quindi se interessati mandare il curriculum. In calce una avvertenza, ancora più chiara delle altre: “Please, non dite a nessuno che avete contattato l’MI6 altrimenti la cosa non andrebbe avanti». Nell'annuncio una foto della sede del servizio segreto, il Vauxhall Building, moderno mastodonte apparso in ogni recente film di Bond (in uno salta in aria) lungo il Tamigi. E' la sede dal 1994, prima era alla Century House, un edificio di 22 piani sulla strada del ponte di Westminster nel quartiere Lambeth, vicino alla Stazione di Waterloo. Un palazzone curioso ma con zero fascino british, a differenza del MI5, il servizio interno, che ha sede a Thames House: chi c'è stato racconta che nel cortile c'è un enorme pendolo alto una ventina di metri, di quelli capaci di dimostrare il movimento dell'asse terrestre.
Anche in Italia ora reclutamento esterno, non più solo da forze armate e polizia
Certo, gli inglesi all'intelligence tengono molto (in un libro viene definito il loro “latte materno”) ma questo stile di fare annunci pubblici per incarichi davvero particolari non è una novità a Londra. Molti sono gli esempi, ma uno su tutti è clamoroso: è accaduto nel 2019 quando il governo di Londra aveva pubblicato un annuncio per cercare candidati a succedere a presidente della Bank of England Mark Carney, tra l'altro il primo presidente della “Old Lady” non inglese, era infatti canadese (ex presidente della banca centrale suo paese). Ma, per tornare ai servizi segreti, come si fa in Italia? Fino a pochi anni fa il reclutamento sia nell'agenzia esterna, Aise, un tempo Sismi, e quella interna, Aisi e prima Sisde, era sostanzialmente interno al mondo militare e della pubblica sicurezza, e comunque nelle amministrazioni dello Stato. Da qualche anno, dall'ultima riforma del 2007, le cose sono cambiate, e si entra anche direttamente da fuori. Si legge sul sito della sicurezza nazionale: «In questi anni l'attività di reclutamento si è avvalsa sempre più di rinnovate formule di carattere selettivo, nonché della facoltà di ricorrere a bacini diversi da quelli tradizionali (Forze Armate, Forze di Polizia, altre Amministrazioni dello Stato), e cioè Università, enti di ricerca, imprese e settore privato e altre istituzioni di interesse. La ricerca di risorse d'eccellenza per far fronte alle sfide emergenti è proseguita, in parallelo, attraverso il sito istituzionale. È stato così possibile individuare e assumere nuove giovani professionalità in possesso di specifiche conoscenze e competenze, specie nei campi tecnologico-informatico, linguistico, geopolitico ed economico-finanziario».
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