Ambiente

Spumante Asti Martini, per i 150 anni uve sostenibili con certificazione Equalitas

Entro l’anno sarà completato il percorso di riconoscimento per tutti gli oltre 200 produttori

di E.Sg.

I vigneti sulle colline dell’Asti Docg

2' di lettura

Tutti i fornitori di uva moscato bianco per lo spumante Asti di Martini otterranno la certificazione di Equalitas, standard di sostenibilità per la produzione di vino nato nel 2015 da Federdoc ed Unione Italiana Vini. E lo faranno entro quest’anno, un motivo un più per festeggiare i 150 anni di Martini & Rossi, del Gruppo Bacardi, e la nascita delle prime bottiglie di “Moscato spumante d’Asti” prodotti proprio nel lontano 1871.

«Le ripide colline soleggiate del territorio, nel cuore del Piemonte, rappresentano da sempre l’ambiente ideale per la coltivazione dell’uva Moscato Bianco – si legge in una nota – e godono della denominazione Docg. Le uve vengono raccolte con cura e dedizione alla fine dell’estate da più di 200 piccoli coltivatori, chiamati conferenti, e pressate rapidamente per catturare freschezza e aromi».

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Ad aver già ottenuto la certificazione di Equalitas, a seguito di un audit da parte dell'ente di certificazione Valoritalia, è la cantina Martini di Santo Stefano Belbo, nel cuore delle colline astigiane e responsabile della produzione del 30% del mosto d’uva per la produzione della casa. Del restante 70%, più di due terzi dei fornitori di mosto - cooperative che rappresentano centinaia di piccoli viticoltori - sono stati anch’essi certificati sostenibili da Equalitas mentre i rimanenti verranno certificati entro l'anno.

L’Osservatorio Martini, sottolineano dal Gruppo, ha introdotto fin dal 1987 svariate pratiche a basso impatto ambientale: dalla consulenza sui metodi naturali per gestire i parassiti fino alla viticoltura integrata

«Abbiamo lavorato a stretto contatto con le comunità di viticoltori che da generazioni coltivano le migliori uve Moscato nelle nostre splendide colline – ha commentato Giorgio Castagnotti, direttore del centro operativo Martini di Pessione – e vogliamo continuare a farlo per le generazioni a venire. Per noi è sempre stato importante supportare i viticoltori anche attraverso le nostre iniziative di sostenibilità».

«Equalitas lavora solo con revisori terzi che hanno una profonda conoscenza del settore vinicolo e il processo di certificazione è completamente olistico – ha affermato Stefano Stefanucci, direttore di Equalitas –. La nostra società abbraccia tre pilastri della sostenibilità, ambientale, etica ed economica, e prende in considerazione ogni passaggio: dall’impronta di carbonio di un’azienda vinicola e il suo consumo di acqua fino a condizioni commerciali eque per gli agricoltori e buone pratiche sociali tra cui formazione e modelli di welfare».

Un annuncio che segue quello relativo alle 10 botaniche che danno vita al Bombay Sapphire che anch’esse otterranno entro fine anno la certificazione di sostenibilità.

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