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Stadio Franchi, la Fondazione Nervi fa ricorso al Tar contro la riqualificazione

Sarà depositato nei prossimi giorni un ricorso al Tar della Toscana per chiedere l’annullamento della delibera con cui il Comune di Firenze, nell’aprile scorso, ha approvato il progetto definitivo di ristrutturazione dell’impianto sportivo, progetto firmato da David Hirsch dello studio Arup, vincitore di un concorso internazionale. Il corposo restyling era stato finanziato con quasi 200 milioni del Pnrr in parte cancellate recentemente dal Governo

di Silvia Pieraccini

3' di lettura

Il corposo restyling dello stadio comunale Artemio Franchi di Firenze, finanziato con quasi 200 milioni di risorse del Pnrr in parte cancellate nelle settimane scorse dal Governo, ora finisce in tribunale. La fondazione Pier Luigi Nervi Project, che tutela la figura e le opere dell’omonimo architetto-ingegnere che nel 1929-1930 progettò lo stadio fiorentino dichiarato poi monumento di interesse nazionale dal ministero dei Beni culturali, depositerà nei prossimi giorni un ricorso al Tar della Toscana per chiedere l’annullamento della delibera con cui il Comune di Firenze, nell’aprile scorso, ha approvato il progetto definitivo di ristrutturazione dell’impianto sportivo, progetto firmato da David Hirsch dello studio Arup, vincitore di un concorso internazionale.

Il ricorso

Il ricorso contiene anche la richiesta di sospendere in via cautelare l’efficacia dell’atto amministrativo. La delibera comunale, secondo la Fondazione presieduta da Marco Nervi, nipote di Pier Luigi, non assicura la tutela artistica dello stadio Franchi, “oscurando” di fatto la testimonianza storico-architettonica del progettista. Nel mirino c’è soprattutto la (nuova) copertura dello stadio sovrastata da un impianto fotovoltaico, considerata «fuori scala» e accusata di «alterare e impedire la percezione dell’opera».Il motivo di ricorso si lega anche alla norma sblocca-stadi contenuta all’interno del decreto Semplificazioni, articolo 55 bis, secondo la quale «l’esigenza di preservare il valore testimoniale dell’impianto sportivo è recessiva rispetto a quella di garantire la funzionalità dell’impianto medesimo ai fini della sicurezza, della salute e della incolumità pubbliche, nonché dell’adeguamento agli standard internazionali e della sostenibilità economico-finanziaria dell’impianto».

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Questo articolo 55 bis, secondo Elisabetta Margiotta Nervi, segretaria della Fondazione, sarebbe incostituzionale proprio perché anteporrebbe la sostenibilità economico-finanziaria alla tutela artistica: è per questo che il ricorso solleva anche profili di incostituzionalità della norma. Infine, sempre riguardo all’approvazione del progetto definitivo a opera del Comune, il ricorso solleva un vizio originario legato alla mancanza di fondi per finanziarlo, che farebbe venire meno il fondamento della gara d’appalto integrato da 170,5 milioni bandita nel dicembre 2022 da Palazzo Vecchio, gara che prevede la presentazione delle offerte tra pochi giorni, il 13 giugno.

Il progetto di ristrutturazione

La Giunta fiorentina guidata da Dario Nardella (Pd), dopo aver deciso di ristrutturare lo stadio per tamponarne il degrado strutturale, ottenne nell’aprile 2021 dal Governo Draghi uno stanziamento Pnrr di 95 milioni di euro (poi saliti a 123 milioni per la revisione-prezzi), grazie all’inserimento del progetto nel Piano per i Grandi attrattori culturali. A quei soldi si sono aggiunti altri 55 milioni di euro (saliti a 70,3 con la revisione-prezzi), sempre del Pnrr, destinati ai Piani urbani integrati, che sarebbero dovuti servire per completare la riqualificazione del quartiere Campo di Marte, in cui lo stadio si trova, con nuovi spazi dedicati a sport, cultura e attività commerciali. Ma su questo secondo tassello da 55 milioni si è abbattuta la scure della Commissione europea che, in occasione del pagamento all’Italia della terza tranche dei fondi Pnrr, ha dichiarato «non ammissibili» a finanziamento i Piani urbani focalizzati sullo sport di Firenze e di Venezia. Alla decisione Ue ha fatto seguito il decreto ministeriale del 28 aprile scorso con cui il Governo Meloni ha revocato i 55 milioni del Pnrr assegnati a Firenze: adesso il Comune è in cerca di una soluzione per completare l’operazione-stadio.
Nel frattempo Nardella ha deciso di andare avanti con la gara, che intanto potrebbe essere assegnata, secondo l’idea del Comune, solo per i lotti finanziati, mentre restano i dubbi di chi ritiene che sarebbe stato meglio fare un nuovo stadio con soldi privati fuori città, come proposto dal patron della Fiorentina, Rocco Commisso.


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