Stadio di Milano, il centrosinistra si spacca ma la maggioranza dà il via libera
L’ordine del giorno in consiglio comunale, importante per Milan e Inter per capire se andare avanti col progetto, ha avuto 27 voti favorevoli, 14 contrari e un astenuto. Uscite “tecniche” dall’aula
di Sara Monaci
3' di lettura
Un dato politico che, almeno stavolta, si traduce in un’indicazione concreta per le squadre Inter e Milan che intentendono realizzare il nuovo stadio di Milano.
Il Consiglio comunale di Milano ha approvato l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza di centrosinistra, che pone nuove condizioni alle squadre per la realizzazione del nuovo stadio. Si tratta “solo” di un ordine del giorno, ma su questo argomento particolarmente sensibile le due società hanno avuto almeno un’indicazione su come i lavori potranno proseguire. Il consiglio comunale è spaccato, ma i numeri ci sono. Si va avanti, anche se con un progetto che verrà notevolmente modificato rispetto a quello che abbiamo visto finora.
Per le squadre è un dato importante. Se il voto fosse stato negativo, sebbene un ordine del giorno non sia vincolante, sarebbe emerso in modo plastico un percorso pieno di ostacoli e di opposizioni (e già così il processo decisionale si è allungato notevolmente, dopo che il progetto iniziale delle squadre è stato bocciato in Comune perché ritenuto troppo speculativo e non rispettoso del Pgt).
Il documento adesso è stato approvato con 27 voti favorevoli, 14 contrari e un astenuto. L’ordine del giorno invita il sindaco e la giunta a garantire la natura popolare di accesso allo stadio e pertanto a considerare un aumento della capienza (con particolare attenzione ai settori con biglietti a basso costo) rispetto a quanto proposto dalle squadre, considerando come obiettivo ottimale il numero di 70.000 posti; a prevedere un consistente aumento della superficie di verde fruibile rispetto alla situazione attuale in modo che il verde rappresenti almeno il 50% di superficie rispetto al totale dell’area; a finanziare un piano di interventi di importo superiore a quanto inizialmente proposto, con l’obiettivo di poter destinare una quota pari almeno a 40 milioni, reperita attraverso una definizione di oneri di urbanizzazione (non direttamente assorbiti all’interno del progetto stadio), per dare attuazione a progetti ricadenti sui quartieri limitrofi e non sull’area oggetto della trasformazione.
Dal voto esce una maggioranza spaccata sul tema del nuovo stadio, con tre consiglieri di Europa Verde, Carlo Monguzzi, Francesca Cucchiara e Tommaso Gorini, tre consiglieri del Pd (Alessandro Giunti, Simonetta D’Amico e Rosario Pantaleo) e uno della Lista Sala, Enrico Fedrighini, che hanno bocciato l’ordine del giorno. Si tratta dei consiglieri che sono favorevoli al mantenimento del Meazza. Mentre erano presenti in aula ma non hanno votato due consiglieri uno della lista Sala, Gabriele Rabaiotti, e uno di Milano in salute, Marco Fumagalli.
Anche l’opposizione si è spaccata: hanno votato a favore del documento Forza Italia, Manfredi Palmeri, Luca Bernardo, mentre Matteo Forte di Milano Popolare si è astenuto. I voti della maggioranza a favore, compreso quello del sindaco Giuseppe Sala in aula al momento del voto, sono stati 23. «Il dato politico è che l’ordine del giorno sarebbe passato anche senza il voto a favore delle opposizioni e le astensioni - ha chiarito il capogruppo del Pd Filippo Barberis -. È stata una votazione difficile ma in cui la maggioranza ha difeso la sua autonomia».
«Questo ordine del giorno va nella direzione di una continuità del procedimento in corso che è partito tre anni fa e di un miglioramento, per arricchire la proposta delle squadre in modo significativo - ha commentato l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi in aula -. Tra questa seduta del consiglio comunale e la delibera di giunta sull’interesse pubblico del nuovo progetto dello stadio dovremo confrontarci ancora con le squadre per il recepimento di queste proposte».
loading...