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Un «pressing» per far approvare, in tempi stretti la dichiarazione di pubblica utilità del Nuovo Stadio della Roma, la principale opera urbanistica della Capitale, valutata in 105 milioni di euro. Un’operazione che stava a cuore al presidente del Consiglio Comunale Marcello De Vito, accusato di essere stato corrotto anche dall’immobiliarista Luca Parnasi per sbloccare il progetto, sfruttando anche il concorso di Luca Lanzalone, il super dirigente M5S indicato dalla sindaca Virginia Raggi per gestire l’affaire Stadio.
I verbali a sommarie informazioni
Il particolare emerge dai verbali a sommarie informazioni depositati dai pubblici ministeri capitolini nell’inchiesta che ha portato agli arresti il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito e l’avvocato Camillo Mezzacapo, che sarebbero stati corrotti anche dagli imprenditori Claudio e Pierluigi Toti e Giuseppe Statuto. Tra i capi d’imputazione trattati nel corso dei verbali a sommarie informazioni, c’è proprio il capitolo relativo al Nuovo Stadio della Roma.
Pressing sullo Stadio
Di pressing per approvare la dichiarazione di pubblica utilità del Nuovo Stadio della Roma ne parla Alessandra Agnello, consigliere del Movimento 5 Stelle. «Con riferimento alla realizzazione del Nuovo Stadio della Roma io ho avvertito un certo pressing da parte di De Vito. Ricordo una riunione di maggioranza a cui partecipò De Vito e si trattava di una riunione preliminare alla delibera per la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera. Notai che De Vito era particolarmente eccitato e sollecitava tutti ad andare avanti e a votare favorevolmente. Io in quella riunione votai contro, ma in sede consiliare mi sono adeguata alla maggioranza come da codice etico del Movimento 5 Stelle. Nella riunione di maggioranza effettivamente De Vito era il più attivo per trascinare tutti noi consiglieri a votare a favore. Io rimasi colpita da questo atteggiamento di De Vito, tanto che ancora oggi lo ricordo, anche perché non mi vengono in mente altre riunioni nelle quali si fosse mostrato così deciso e determinato nell’ottenere il consenso della maggioranza».
Mercati generali: il passaggio in Giunta e non in Consiglio
I pm hanno ascoltato anche l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori, per chiarire le procedure per l’approvazione della delibera sui Mercati Generali all’Ostiense, una iniziativa di interesse per una società del Gruppo Toti. Gli inquirenti hanno voluto chiarire un aspetto in particolare: il motivo per il quale la delibera dei Mercati Generali fosse stata approvata passando dalla Giunta e non dal Consiglio Comunale. «Effettivamente – dice Montuori - vi è stato il passaggio in Giunta e l’approvazione della delibera di Giunta nel mese di settembre 2017, non ricordo esattamente la data». «Vi sono state numerose riunioni, anche lunghe» e si «è giunti alla determinazione di procedere con delibera di Giunta senza passare dal Consiglio. (…) In quello stesso periodo si sono svolte ulteriori riunioni di carattere tecnico con Claudio Toti». Aggiunge che «vi sono state ulteriori occasioni rispetto a quello che ho già riferito in cui De Vito mi chiedeva informazioni sul procedimento relativo ai Mercati Generali. Le sue richieste non erano specifiche e non entravano nel dettaglio. Sostanzialmente erano orientate a capire se il procedimento stesse andando avanti o se si fosse per una qualsiasi ragione incagliato. Io lo aggiornavo di volta in volta».
Montuori: «Informai la sindaca»
«Con riguardo alle interlocuzioni, sia pure rapide, con De Vito in merito allo stato della procedura dei Mercati Generali, preciso che la prima volta in cui De Vito mi chiese di incontrare gli investitori nel progetto dei Mercati Generali io restai perplesso, tanto che informai la Sindaca di questa richiesta. In particolare, la premura che De Vito aveva manifestato nel propormi l’incontro con gli investitori (stranieri, ndr) mi portò a consultarmi con la sindaca. Quando la incontrai lei mi disse che non era De Vito a fissare l’agenda delle priorità e che quindi ero libero di valutare come e quando incontrarli, relazionando poi sull’esito, cosa che ho fatto».
La richiesta: atti a Luca Lanzalone
Donatella Iorio, presidente della Commissione Urbanistica Capitolina, invece, ha aggiunto un particolare singolare. Ha spiegato che ci fu un momento in cui la sindaca Virginia Raggi chiese di dare gli atti del procedimento dei Mercati Generali a Luca Lanzalone. «Ricordo che c’è stato un momento in cui la Sindaca ha chiesto, in una chat, chi avesse le carte dei Mercati Generali. Io ho risposto di averle e lei mi ha detto di consegnarle a Lanzalone. Non ricordo a chi ho consegnate quelle carte, certamente non a Lanzalone».
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