Starship, rinviato in extremis il lancio del più grande razzo mai costruito
Rinviato all’ultimo minuto il lancio del razzo dalla base di SpaceX a Boca Chica, in Texas
di Lepoldo Benacchio
3' di lettura
Il 17 aprile avrebbe potuto essere un giorno importante, se non epocale, per la corsa allo spazio, uno di quelli che cambiano le regole del gioco e aprono grandi prospettive. SpaceX, la compagnia di Elon Musk che con il suo razzo Falcon 9 è diventato il più importante lanciatore di satelliti, suoi e di altri, dopo qualche anno di studi, preparazione, prove, errori e successi ora tenta il grande passo con il primo lancio del suo Starship, il razzo più grande e potente mai costruito.
Il lancio
Il lancio dalla base di SpaceX a Boca Chica, in pieno Texas, con una finestra di 150 minuti, è però stato rinviato meno di un minuto prima dell’ora prestabilita a causa di un problema a una valvola di pressurizzazione. Tutto rinviato dunque a un nuovo tentativo da sperimentare entro 48 ore.
Il grande veicolo spaziale è tutto un record e, come dichiara lo stesso Musk, è un sistema di trasporto nello spazio di persone e cose completamente riutilizzabile, che porterà di nuovo l'umanità sulla Luna, con molti e frequenti viaggi nei prossimi 10 anni, e in prospettiva anche oltre: su Marte.
Da parecchi giorni, dal 5 aprile, Starship è sulla rampa di lancio, pronto per partire. È' composto di due parti principali: un primo stadio, denominato Super Heavy per via delle dimensioni, 69 metri di altezza e 9 di larghezza e dalla parte velivolo vero e proprio, 50 metri di altezza e anche lui 9 di larghezza. In tutto quindi 119 metri, più di 30 motori di grande potenza, i Raptor dal nome vagamente inquietante, che possono portare in orbita attorno alla Terra o ben oltre, da 110 a 150 tonnellate di carico utile, ben altra cosa delle sole 27 tonnellate del più potente razzo di Nasa, lo SLS, Space Launch System.
Il sistema più complesso fin qui realizzato
Si tratta del primo lancio di un sistema che è probabilmente il più complesso di sempre e quindi è di per sé anche un esperimento. Sono state fatte tante prove dei singoli pezzi di questo gigantesco razzo, molte delle quali sono finite proprio male, in una caduta e un rogo disastroso, ma questo è normale per progetti così ambiziosi, anzi meglio se gli incidenti avvengono prima. Qualcosa comunque potrebbe non funzionare per il sistema complessivo e sarebbe piuttosto normale per un prototipo di queste dimensioni e potenza. Musk in una recente dichiarazione ha affermato che c'è il 50% di probabilità che tutto vada bene, ma comunque «non ci sarà da annoiarsi».
Non c'è quindi da stupirsi se SpaceX ha pensato di non mettere in orbita il secondo stadio di Spaceship, per evitare che un corpo così grande potesse rimanere, fuori controllo, in orbita bassa diventando anche un pericolo per le migliaia di satelliti che ormai girano attorno alla Terra. Il volo durerà solo circa 90 minuti, arriverà oltre i 200 chilometri dal suolo, e finirà verso le Hawaii e, almeno per questo volo iniziale, non è previsto che i due stadi tornino a terra per essere riutilizzati, ci si penserà dal secondo volo in poi.
Un volo di prova
Il volo di prova deve fornire più informazioni possibile a SpaceX per rendere il gigantesco razzo operativo e sicuro: è il metodo incredibilmente innovativo introdotto da Elon Musk in campo spaziale: imparare dai propri errori e, in qualche misura, addirittura a volte provocarli per poter capire come evitarli nei voli successivi.
Un metodo molto simile a quello che, a volte, viene utilizzato nel campo della ricerca scientifica. La visione a lungo termine di SpaceX è quella di usare Starship per trasportare equipaggio e carico sulla Luna, andando in prospettiva a sostituire, a costi decisamente inferiori, il criticato razzo vettore Nasa, SLS, già usato per la prima missione Artemis, che non pare proprio adatto a sostenere le decine di voli previsti da qui al 2030 e oltre. Ma sicuramente Musk , se le cose andranno bene, penserà al suo vero sogno: Marte.
loading...