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Starship, il super razzo di Musk fermato da una valvola difettosa

Problemi di pressione, malfunzionamento a una valvola,che regola l'afflusso del propellente, metano e ossigeno esplosivi al massimo. Si era congelata

di Leopoldo Benacchio

(AFP)

3' di lettura

Interrotto il lancio di Starship, il più grande razzo mai costruito, ma non la prova generale del lancio, in perfetto stile SpaceX, che impara dagli errori e li sfrutta per fare meglio. Ci riproveranno fra almeno 48 ore, ma probabilmente ci vorrà qualche giorno in più.

Lunedì, verso le 15 italiane, sulla rampa di lancio nello spazioporto di Boca Chica, Texas a 9 minuti dal lift off, è arrivato l'annuncio dalla sala di controllo: problemi di pressione, malfunzionamento a una valvola,che regola l'afflusso del propellente, metano e ossigeno esplosivi al massimo. Si era congelata.

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Imparare dagli errori

Musk e gli altri della sala controllo non se la sono sentita di mettere a rischio il potente, altissimo, 119 metri, 20 in più del campanile di San Marco a Venezia, e costoso razzo.

Si è quindi assistito, per una decina di minuti, alla continuazione della sequenza di lancio, per vedere cos’altro avesse bisogno eventualmente di una messa a punto. Invece nulla, solo la valvola non ha funzionato, ma non è poco, la parte inferiore del razzo contiene migliaia di litri di carburante ed è pronto a trasformarsi, per un nonnulla, in una micidiale bomba incendiaria, e anche quella superiore non scherza come pericolosità.

Musk stesso ha affermato comunque che tutto il team aveva imparato moltissimo dalla sequenza di lancio, e quindi prendersi comunque qualche rischio è servito per la prossima volta.

Prova generale per Marte

Delusione fra le migliaia di persone appassionate che si erano radunate lungo le spiagge del Golfo del Messico sopra cui Starship sarebbe passata per il suo quasi giro intero della Terra che si è riflessa nel tono dei migliaia di commenti della chat a lato della ripresa dal vivo del lancio. Erano su quelle spiagge perché, per prudenza, SpaceX aveva deciso di fargli fare un po' meno di un intero giro del nostro pianeta, facendolo cascare in mare al largo della Hawai, casomai fosse successo qualcosa.

Nel volo iniziale poi non si proverà neppure il rientro controllato dei due importanti pezzi che compongono l'intero razzo: il booster, 69 metri, con i suoi 33 motori Raptor, nome più da dinosauro da film hollywoodiano che da ingegneria spaziale, e la parte superiore, 50 metri, che è il cargo per uomini e mezzi, che tutti gli addetti aspettano per andare prima sulla Luna e poi, casomai, su Marte, il vero obiettivo dei sogni di Elon Musk, che, occorre dire, finora ha sempre convertito i sogni in progetti e i progetti in realtà.

L’incognita della valvola

E ora che si fa, si sono chiesti tutti. Il pubblico aspetta trepidante perché, comunque la si pensi, un razzo vettore che porta sulla Luna da 100 a 150 tonnellate, contro le 27 dello SLS, Space Launch System, il criticatissimo razzo un poco posticcio di Nasa, fatto con pezzi di recupero dello Space Shuttle, fa molto comodo se vogliamo colonizzare la Luna e popolarla di astronauti entro un decennio o due. La gente di SpaceX invece dovrà in parte dedicarsi a scaricare dal carburante, che deve rimanere a temperature bassissime pena l'esplosione, entrambe le parti del razzo, in parte capire quella valvola perché non ha funzionato a dovere e infine anche capire se tutto il resto è andato veramente al meglio come sembra.

Lo spettacolo è solo rimandato.

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