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Startup innovative, a fine 2021 più di una su due è in perdita ma l’ecosistema c’è

Gli ultimi tre mesi del 2021 confermano comunque lo stato di discreta salute dell'ecosistema dell'innovazione italiano

di Gianni Rusconi

(.shock - stock.adobe.com)

3' di lettura

Bilancio di fine anno per il consueto report trimestrale redatto dal Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con InfoCamere e Unioncamere e dedicato al mondo delle nuove imprese tecnologiche. Gli ultimi tre mesi del 2021, si legge nella nota che accompagna il documento, confermano lo stato di discreta salute dell'ecosistema dell'innovazione italiano, con un numero di imprese iscritte alla sezione speciale sostanzialmente invariato rispetto al periodo precedente (14.077, in aumento di 45 unità) e pari al 3,7% del totale delle società di capitali costituite in Italia negli ultimi cinque anni e ancora in stato attivo. Un punto viene sottolineato a dimostrazione del trend positivo: il capitale sociale in crescita del 2,7% per una media di circa 65mila euro a impresa e un totale di 938 milioni di euro, nonostante ul numero dei soci a tutto il 1° gennaio sia sceso di 499 unità, a quota 67.940, rispetto a fine ottobre.

I principali settori di attività, comandano software e It

Il 75,7% delle startup innovative, si legge ancora nel rapporto, opera nel campo dei servizi alle imprese e in particolare prevalgono la produzione di software e la consulenza informatica (nel 38,5%), le attività di ricerca e sviluppo (14,3%) e le attività dei servizi di informazione (8,9%). Anche il 16% di imprese che operano nel manifatturiero si occupano principalmente e nello specifico una buona parte è specializzata nel campo della fabbricazione di macchinari e di fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, mentre il 3% opera nel commercio. La composizione delle compagini sociali.

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Quote rose in minoranza

Le startup innovative con una prevalenza femminile (quote di possesso e cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne) sono sempre la minoranza, 1.854, e corrispondono al 13,2% del totale. Quelle in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 6.036, il 42,8% del totale. In entrambi i casi sono valori decisamente inferiori ai dati fatti registrare dalle altre nuove società di capitali. Per contro la prevalenza giovanile (under 35) sul totale delle imprese innovative è percentualmente in attivo rispetto a quello riscontrato tra le nuove aziende non innovative (18,8% contro 15,4%).La distribuzione geografica. Lombardia e Trentino gli esempi virtuosi

Il quarto trimestre non modifica equilibri ormai consolidati

La Lombardia è la regione con il maggior numero di startup (3.749, pari al 26,6% del totale nazionale) e precede Lazio (1.700, 12,1%) e Campania (1.290, 9,1%). In coda figurano invece la Basilicata con 132 (0,9%), il Molise con 81 (0,6%) e la Valle d'Aosta con 21 (0,2%). Il Trentino-Alto Adige, ancora una volta, svetta invece nella classifica dell'incidenza di imprese innovative in rapporto al totale delle società di capitali con una percentuale del 5,5% (la provincia di Trento arriva all'8,4%), davanti a Lombardia (5,1%) e Friuli-Venezia Giulia (5%). Guardando i dati su base provinciale, emerge una forte dicotomia fra il numero di startup localizzate nelle prime 20 province in graduatoria (più di 160) e quello delle ultime 10 (meno di 15). Il record negativo va a Vibo Valentia e Vercelli, dove sono attive solo 6 e 5 startup rispettivamente.Gli indicatori finanziari.

Scendono fatturato e attivo medio

Come sempre, i dati di bilancio disponibili sono relativi al 2020 e coprono solo il 61,7% delle startup attualmente iscritte. Il valore medio della produzione di queste imprese è pari a poco meno di 176,1 mila euro, dato in diminuzione rispetto al trimestre precedente (circa 11mila euro in meno), mentre l'attivo medio è di circa 408mila euro, in diminuzione di circa 8.500 euro rispetto alla precedente rilevazione. Il ifatturato complessivo, invece, ammonta a un miliardo e 530 milioni, in difetto di 10,2 milioni di euro rispetto a quello registrato al termine del trimestre precedente, e solo il dato relativo al reddito operativo complessivo registrato nel 2020 è in controtendenza, risultando negativo per 116.2 milioni di euro rispetto ai 122,7 milioni dei tre mesi precedenti. Nel 2020, infine, la maggioranza delle startup innovative (il 53%) risultano in perdita e il dato è praticamente invariato rispetto alla precedente rilevazioni.

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