Statuto del contribuente, ecco tutte le novità
Grazie alle nuove norme contenute in uno dei decreti legislativi approvati il 23 ottobre dal Cdm cambia il rapporto con il fisco attraverso interventi che vanno a revisionare il principio del contraddittorio, a migliorare e semplificare la disciplina degli interpelli e delle circolari che l’amministrazione finanziaria mette a disposizione dei contribuenti. Si definiscono meglio i contorni dell’autotutela
I punti chiave
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Dichiarazioni dei redditi più semplici da compilare e con un nuovo calendario per l’invio, Statuto dei contribuenti equiparato alla Costituzione e un Garante che tutelerà i cittadini di fronte all’amministrazione fiscale. Sono alcune delle novità contenute nei due nuovi decreti legislativi che il governo ha varato con l’obiettivo di rendere sempre più disteso il rapporto tra fisco e contribuente, tanto che uno dei provvedimenti vieta all’Agenzia delle entrate di inviare comunicazioni durante le ferie estive e quelle natalizie. Il tutto dopo i due dlgs approvati in Consiglio dei ministri la settimana scorsa con l’anticipo della riforma dell’Irpef e le norme sulla fiscalità internazionale.
«Con la modifica dello Statuto del contribuente, il governo consegue un obiettivo su cui il centrodestra è impegnato da anni». È quanto viene sottolineato da fonti di Palazzo Chigi dopo il Cdm che ha visto sul tavolo i decreti attuativi della delega fiscale su Statuto del contribuente e calendario fiscale. «Il governo - spiegano le stesse fonti - procede spedito nell’attuazione della Delega per la riforma fiscale. Si va verso un rapporto paritario che tiene conto sia delle esigenze di tutela del contribuente sia delle esigenze del contrasto all’evasione fiscale».
Definiti meglio i contorni dell’autotutela
«Il primo dlgs - si osserva - attua una modifica dello Statuto dei diritti del contribuente con l’obiettivo di garantire l’applicazione dei principi della certezza del diritto e del legittimo affidamento del contribuente. Grazie alle nuove norme cambia il rapporto con il fisco attraverso interventi che vanno a revisionare il principio del contraddittorio, a migliorare e semplificare la disciplina degli interpelli e delle circolari che l’amministrazione finanziaria mette a disposizione dei contribuenti. Si definiscono meglio i contorni dell’autotutela: in caso di errore evidente da parte dell’amministrazione finanziaria la stessa, di propria iniziativa o su istanza del contribuente, può provvede a ritirare l’atto più velocemente rispetto a prima»
Nello specifico, con riguardo alla disciplina dell’efficacia temporale delle norme tributarie, il testo - come si legge nel comunicato stampa del Consiglio dei ministri - conferma il principio di irretroattività delle disposizioni tributarie e, in particolare:
- specifica il regime dei tributi periodici, precisando che nel caso di tributi «dovuti, determinati o liquidati periodicamente» le modifiche introdotte si applicano solo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della modifica;
- stabilisce che le presunzioni legali non si applicano retroattivamente;
- stabilisce il regime dell’annullabilità (in luogo della vigente nullità dei provvedimenti emessi in violazione dell’obbligo di invitare il contribuente a fornire chiarimenti prima di procedere alle iscrizioni a ruolo derivanti dalla liquidazione dei tributi risultanti da dichiarazioni);
- disciplina espressamente “il principio del contraddittorio”:
- stabilisce che tutti i provvedimenti che incidono sfavorevolmente nella sfera del destinatario devono esser preceduti, a pena di annullabilità, da un contraddittorio informato ed effettivo (il diritto al contraddittorio è escluso per gli atti non aventi contenuto provvedimentale);
- delinea la procedura, i requisiti e i termini del contradittorio tra amministrazione e contribuente;
- interviene sulla disciplina della motivazione degli atti tributari, stabilendo che i provvedimenti dell’amministrazione finanziaria devono essere motivati «a pena di annullabilità», con l’indicazione specifica dei presupposti, dei mezzi di prova, oltre che delle ragioni giuridiche su cui si fonda la decisione;
- stabilisce che gli atti della riscossione debbano contenere con riguardo agli interessi i criteri di calcolo, la data di decorrenza e i tassi applicati.
Ne bis in idem nel procedimento tributario
Tra le norme previste si estende l’obbligo di conservazione decennale della documentazione tributaria anche alle scritture contabili; decorso il decennio è preclusa all’amministrazione finanziaria l’utilizzabilità, a fini probatori, della documentazione.
Si introduce espressamente il principio del ne bis in idem nel procedimento tributario: stabilendo che l’amministrazione possa esercitare l’azione accertativa una sola volta per ogni periodo d’imposta. Si vieta espressamente all’amministrazione finanziaria di divulgare, nell’esercizio dell’azione amministrativa, i dati dei contribuenti acquisiti anche attraverso l’interoperabilità con altre banche dati. Si istituisce il Garante nazionale del contribuente, con un ampliamento delle funzioni rispetto all’attuale Garante del contribuente.
Statuto del contribuente equiparato alla Costituzione
Non solo. Lo Statuto del contribuente si rafforza dal punto di vista legislativo: le sue disposizioni «si conformano alle norme della Costituzione rilevanti in materia tributaria, ai principi dell’ordinamento dell’Unione Europea e alla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo». Ciò significa che, in caso di dubbi interpretativi di una norma tributaria, valgono le disposizioni dello Statuto.
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