Ces, Stellantis alleata con Archer sugli aerotaxi.
Il gruppo automobilistico aiuterà la startup di San Jose a costruire il nuovo convertiplano elettrico Midnight. Stellantis segue l’esempio di Hyundai sul fronte degli aerei elettrici tipo electric vertical take-off and landing (eVTOL)
dal nostro inviato Mario Cianflone
I punti chiave
3' di lettura
Stellantis entra in un nuovo business, quello dell’aria, degli aerei elettrici siglando un patto con la startup californiana Archer che sogna di produrre migliaia di Midnight eVtol, cioè velivoli a volo e atterraggio verticale, ovviamente elettrici per essere immancabilmente green e sostenibili. L'accordo presentato al Ces di Las Vegas, palcoscenico ideale per presentare una visione di futuro della mobilità spesso ad alto tasso emozionale ma difficilmente realizzabile nel medio termine, prevede un contributo da parte di Stellantis fino a 150 milioni di dollari di capitale azionario per un potenziale prelievo da parte di Archer a sua discrezione nel 2023 e nel 2024 e nella produzione in serie in forma esclusiva dei velivoli eVtol.
Archer Midnight eVtol
Stellantis lavorerà con Archer per sostenere lo stabilimento di produzione di Archer recentemente annunciato a Covington, in Georgia, in cui le società prevedono di iniziare la produzione del velivolo Midnight nel 2024. L'aereo elettrico – più correttamente convertiplano -, è ad ala fissa motori girevoli (6 per ala) dichiara un carico utile di oltre 454 chilogrammi, può trasportare quattro passeggeri più un pilota, offre un’autonomia di 100 miglia (160 km) e su voli brevi di circa 30 km richiede un tempo di ricarica di circa 10 minuti tra una e l’altra. Questa partnership sfrutterà i rispettivi punti di forza e le competenze di ciascuna azienda per portare sul mercato il velivolo Midnight. Archer porta il suo team di livello mondiale di eVtol, propulsori elettrici e esperti di certificazione, mentre Stellantis contribuirà alla partnership con tecnologie e competenze di produzione avanzate, personale esperto e capitale. Questa combinazione ha lo scopo di consentire il rapido ridimensionamento della produzione di aeromobili per soddisfare i piani di commercializzazione di Archer, consentendo allo stesso tempo ad Archer di rafforzare il suo percorso verso la commercializzazione aiutandola a evitare centinaia di milioni di dollari di spesa durante la fase di accelerazione della produzione. Queste azioni, insieme agli altri elementi di questa partnership ampliata, consentiranno a Stellantis di diventare un investitore fondamentale a lungo termine in Archer.
Il fascino delle auto volanti
Nonostante il velivolo eVtol non sia un'auto volante a tutti gli effetti, il tema torna ciclicamente puntuale come un geyser islandese. Sono infatti le auto volanti che appaiono e scompaiono nell’orizzonte dello storytelling e dei sogni degli investitori. Ma poi svaniscono spesso nella loro scia fatta di una serie di nulla di fatto e fallimenti. Qualcuno si ricorda delle flying car di Uber? Ecco pochi forse perché in pratica non hanno mai volato. Le auto volanti arrivano, sempre, tra cinque anni, un po’ come la fusione nucleare che arriva, anche lei sempre, tra trent’anni.
E quale è il palcoscenico d’elezione per le auto volanti? Semplice: il Ces di Las Vegas, il salone della tecnologia digitale che oramai è un salone dell’auto, anzi forse l’ultimo salone dell’automobile sopravvissuto. A uno show dove anno dopo anno, pur con lo stop della pandemia, abbiamo visto cose mirabili e grandissime bufale tra auto volanti, appunto, robot e quelle a guida totalmente autonoma.
Il patto tra Stellantis e Archer, tuttavia, sembra aver un senso che va al di là dell’effetto annuncio per far felici mercati e analisti. In primo luogo Archer dichiara di voler costruire aeromobili (e questo già dà all’azienda di San Francisco una mission seria) in secondo luogo Archer dispone di tecnologie innovative anche per ridurre il rumore che è uno dei punti chiave e critici dei quadricotteri (taxi volanti) destinati agli spostamenti su spazi aerei urbani.
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