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Stellantis cade in Borsa, continua a pesare il tema scioperi in Nordamerica

Secondo Banca Akros una intesa potrebbe essere più vicina

di Andrea Fontana

Aggornato al 16 ottobre 2023 alle ore 12.22

FILE PHOTO: The logo of Stellantis is seen on a company's building in Velizy-Villacoublay near Paris, France, February 23, 2022. REUTERS/Gonzalo Fuentes/File Photo

2' di lettura

Il negoziato con i lavoratori degli stabilimenti nordamericani e il rischio di scioperi continuano a pesare sull'andamento dei titoli Stellantis che sono tra i più penalizzati sia a Milano sia a Parigi. Su entrambi i listini i titoli sono in flessione a fronte di un settore auto comunque debole in Europa . In Canada il gruppo Stellantis è rimasto l'unico tra i "Big Three" (GM, Ford, Chrysler) a non aver definito l'intesa con il sindacato Unifor dopo che è arrivato il voto favorevole dall'80,5% dei membri degli stabilimenti GM di Oshawa, St. Catharines e Woodstock al nuovo contratto collettivo triennale. L'accordo prevede incrementi del salario orario del 20% per gli addetti alla produzione e del 25% per gli addetti qualificat i. I lavoratori di Ford avevano ratificato l'accordo con Unifor a fine settembre. Il negoziato di Unifor dovrebbe ora concentrarsi sugli oltre 8000 lavoratori Stellantis iscritti al sindacato.
Più fluida la situazione negli Stati Uniti: il sindacato Uaw ha annunciato che i periodi di sciopero non verranno estesi ma i lavoratori potranno abbandonare senza preavviso il posto di lavoro come annunciato dal numero uno Shawn Fain. «Stiamo entrando in una nuova fase di questa lotta e questo richiede un approccio nuovo», ha detto il presidente dell'unione dei lavori che rappresenta 34mila addetti dei tre principali gruppi automobilistici. L'incremento dei salari (l'offerta delle case è attualmente del 20-23%), l'abolizione del sistema di retribuzione a due livelli e l'organizzazione delle fabbriche di produzione di batterie sono i nodi principali di divergenza. Secondo gli analisti di Banca Akros, una intesa potrebbe essere più vicina anche se la fase finale di trattative potrebbe portare a un confronto ancora più duro tra azienda e lavoratori.

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