Stellantis debole dopo la trimestrale, cautela su prezzi in Nord America
Seduta cauta per il comparto europeo. Per gli analisti risultati superiori alle attese in termini di ricavi
di Flavia Carletti
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Stellantis debole a Piazza Affari dopo i risultati trimestrali, che hanno mostrato ricavi comunque superiori alle attese. In una seduta di cautela per il comparto auto europeo, i titoli perdono terreno a Milano, mettendo a segno la peggiore performance del FTSE MIB. Il gruppo è in calo anche alla Borsa di Parigi, dove le azioni Stellantis sono in coda al CAC 40. Prima dell'apertura dei mercati, Stellantis ha comunicato di aver chiuso i primi tre mesi dell'anno con una crescita dei ricavi del 14% a 47,2 miliardi di euro, principalmente grazie all'aumento delle consegne e ai prezzi.
Le consegne consolidate sono aumentate nel 7% a 1,476 milioni di unità. I risultati sono stati superiori alle attese del consensus di FactSet per quanto riguarda i ricavi (+11% a 45,889 mld), mentre le consegne di auto sono state inferiori (l'attesa era per +9% a 1,495 mln). È stata confermata la guidance per il 2023 che prevede una crescita «dougle-digit» del margine sull'utile operativo adjusted e un free cash flow industriale positivo. Per gli analisti di Intermonte, «i ricavi del primo trimestre sono stati leggermente superiori alle attese grazie a maggiori "altri ricavi" (Comau, Teksid, Mobility service), mentre i ricavi auto sono stati sostanzialmente in linea con le attese» e per quanto riguarda la conferma della guidance rilevano che «il suo valore è limitato».
Ricavi «superiori alle attese» anche per Equita Sim, Bestinver e Banca Akros. Gli analisti di quest'ultima sollevano la questione dei prezzi in Nord America. L'area è la più redditizia per il gruppo automobilistico e secondo le stime di Banca Akros nel trimestre ha visto un calo dello 0,7% annuo dei prezzi di vendita medi: si tratta del primo segno meno dal primo trimestre 2013. In aumento invece i prezzi di vendita medi in Europa (+4,3%) e America Latina (+4%). Tuttavia, «il dato sul Nord America può sollevare dubbi sulla sostenibilità dei margini di questa importante area che nel 2022 ha generato il 60% del margine operativo».
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