Stellantis porta la Cina in Europa: 1,5 miliardi per il 20% di Leapmotor
Tavares: l’obiettivo «è accelerare il profilo competitivo» non essere un «cavallo di Troia». I primi prodotti Leapmotor si vedranno di qui a due anni
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Stellantis mette a punto la sua strategia per la Cina. L’ultima mossa della casa guidata dal ceo Carlos Tavares - che annovera 14 brand, tra i quali Peugeot, Citroen, Fiat, Jeep, Ram e Maserati - è un accordo per acquisire una partecipazione pari a circa il 20% in Zhejiang Leapmotor Technologies, società di Hangzhou, nata nel 2015. Leapmotor è specializzata in progettazione e produzione di veicoli elettrici sia Bev sia, e questo è un punto chiave, anche con powertrain Erev, Extended range electric vehicle, dove un motore termico funge da generatore per ricaricare le batterie in marcia. Il carmaker cinese si è quotato a Hong Kong nel 2022. Il titolo (-11% questa mattina) era salito del 25% nel 2023, conferendo alla società un valore di mercato di 5,4 miliardi di dollari al momento della sigla.
Leapmotor produce auto di fascia medio-alta, ha registrato una perdita netta di 5,1 miliardi di yuan (quasi 750 milioni di dollari) lo scorso anno, con vendite in aumento di oltre il 150% arrivando a oltre 111mila unità. Il rosso 2023 dovrebbe ridursi a circa 4,5 miliardi di yuan, poiché le vendite mensili saliranno a circa 18mila auto nel quarto trimestre. In confronto, l’utile netto del rivale cinese di Tesla, Byd, è triplicato nella prima metà, dell’anno fino a 10,95 miliardi di yuan. La quota di mercato in Cina è inferiore all’1%, ma Tavares si è detto convinto che la scelta di Stellantis sia caduta su uno dei player con maggior margine di crescita per le capacità ingegneristiche e le competenze sul piano delle tecnologie. Leapmotor, guidata dal fondatore e ceo Zhu Jiangming, era presente al recente Salone di Monaco.
Stellantis «protagonista, non vittima»
Alla presentazione del deal Tavares ha precisato che Stellantis non ha chiesto l’indagine della Commissione Ue per stabilire se i veicoli elettrici cinesi più economici venduti in Europa beneficino o meno di sussidi statali. «Poiché dobbiamo affrontare questioni globali, dobbiamo adottare una mentalità globale. Non sosteniamo un mondo frammentato. Ci piace la concorrenza. Avviare un’indagine non è il modo migliore per affrontare tali questioni», ha aggiunto. E ancora: «La protezione dei consumatori in Europa si è tradotta in massima apertura del mercato anche alla concorrenza cinese, che ha, come sappiamo, un vantaggio enorme, intorno al 20%, nella competititività di prezzo».
Il top manager, 65 anni, ha ricordato che il tempo degli incentivi per le auto elettriche in Europa volge al termine e quindi bisogna correre per abbassare costi e prezzi, altrimenti i consumatori non saranno disposti ad acquistare. «Noi vogliamo essere protagonisti non vittime. L’offensiva cinese è visibile dappertutto, vogliamo fare parte di questo cambiamento. Lo abbiamo dimostrato con il lancio della Citroen ë-C3 a 23.300 euro (l’e-car più economica costruita in Europa, ndr), che non è ancora l’entry level per l’elettrico. Quest’ultimo è sotto i 20mila euro».
Produrre automobili elettriche più convenienti, quindi, per acquisire un vantaggio sui rivali mentre l’Europa si prepara all’invasione cinese. L’obiettivo strategico di Stellantis «è accelerare il nostro profilo competitivo, focalizzandoci sulle auto migliori» e «su partership molto forti per una migliore mobilità». Tavares ha motivato anche in questo modo l’accordo strategico con Leapmotor, la start-up cinese nel cui cda esprimerà due consiglieri. La società europea nominerà poi l’amministratore delegato della nuova jv, focalizzata sull’export, di cui controllerà il 51%. «Mentre si sviluppa il consolidamento tra le start-up di veicoli elettrici in Cina, diventa sempre più evidente che una manciata di operatori EV di nuova generazione, efficienti e agili, come Leapmotor, arriveranno a dominare i segmenti tradizionali in Cina», ha aggiunto Tavares. Il ceo ha precisato che Stellantis costruirà e venderà auto Leapmotor in Europa, un modo «per creare nuovi posti di lavoro».
I primi prodotti Leapmotor si dovrebbero vedere in Europa nell’arco di due anni, ha precisato Tavares. E così Stellantis porterà la Cina, o almeno un pezzo, in Europa. «Ma non saremo il cavallo di Troia dei cinesi. Sosterremo le loro vendite per sostenere il nostro business: se aumenteranno le loro vendite e la loro quota, anche la nostra quota aumenterà di valore».
«Per loro - ha aggiunto Tavares - è una questione di sopravvivenza: aumentare la redditività, visto che il mercato cinese è molto esigente in fatto di rinnovamento della gamma, cosa che mette a dura a prova i profitti. Certo, non sono Byd o Great Wall, ma sono in una ottima posizione».
Il direttore finanziario di Stellantis, Natalie Knight, ha poi dichiarato agli analisti che l’investimento in Cina non diminuirà le opportunità di restituire capitale agli investitori.
Gli obiettivi di Leapmotor: produzione da 5 a 10 volte in più
Il carmaker cinese, in effetti, ha bisogno di moltiplicare tra cinque e dieci volte la produzione, per raggiungere economie di scala sufficienti a garantire una traiettoria di lunga durata. Tra gli obiettivi dichiarati ci sono proprio l’aumento dell’export e l’individuazione di partner a cui concedere in licenza le proprie tecnologie. Tra queste ultime sono comprese piattaforme per veicoli elettrici, tecnologia per le batterie e motori o chassis già predisposti per EV.
«Facendo leva sui punti di forza di entrambe le aziende, Stellantis e Leapmotor - si legge nella nota del gruppo europeo - hanno quindi deciso di creare una partnership strategica a livello internazionale, che mira a creare un polo di eccellenza per la mobilità elettrica altamente competitivo ed efficiente in Cina e nel resto del mondo. Le due aziende intendono costituire la joint venture Leapmotor International, con l’obiettivo di accelerare e ampliare le vendite di prodotti ad alta tecnologia a prezzi contenuti di Leapmotor in tutto il mondo, facendo leva sulle risorse e il know-how commerciale di Stellantis nel mondo. Leapmotor è una delle aziende cinesi leader in campo tecnologico e vanta la più rapida crescita nel settore dei veicoli a nuova energia (Nev, elettriche pure e ibride), con un modello di integrazione verticale esclusivo e un’ampia gamma di capacità interne a livello di ricerca e sviluppo e produzione».
Il patto fra Tavares e Zhu
«Riteniamo - ha aggiunto Tavares - che sia il momento giusto per assumere un ruolo di primo piano nel sostenere i piani di espansione globale di Leapmotor, uno dei nuovi operatori EV più interessanti sul mercato, con una mentalità imprenditoriale e tecnologica simile alla nostra. Grazie a questo investimento strategico, andiamo a rafforzare un nostro punto debole nel modello di business e a beneficiare della competitività di Leapmotor in Cina e all’estero. Voglio ringraziare il signor Zhu Jiangming e i team delle nostre grandi aziende, che con livelli eccezionali di leadership e collaborazione hanno reso possibile questa nuova opportunità di partnership preziosa per entrambi».
«Oggi abbiamo posto una pietra miliare nella storia di Leapmotor e sono entusiasta di essere testimone di questo momento storico insieme a Carlos Tavares e al suo team», ha dichiarato Zhu.
L’ultima mossa di Stellantis arriva a dimostrazione del fatto che, nonostante la storia recente in Cina non sia di costellata di successi, la big europea prova a tenere la guardia ancora alta in estremo oriente. Dopo il divorzio da Gac e l’uscita di scena di Jeep dal mercato del Dragone, nel 2022, il gruppo nato dalla fusione tra la francese Psa e Fca, ha annunciato una settimana fa la vendita dei suoi asset al partner Dongfeng Motor Group. La società cinese acquisirà al prezzo di 234 milioni i diritti di utilizzo delle strutture a Wuhan e Xiangyang dalla jv Dongfeng Peugeot Citroen Automobile. La produzione dei modelli di Peugeot e Citroen per il mercato locale proseguirà in leasing per un decennio.
Intanto anche altre case automobilistiche globali studiano il mercato cinese dei veicoli elettrici, al centro di una serrata guerra dei prezzi lanciata da Tesla. Il settore conta decine di produttori ed è ormai il primo del mondo, con 6 milioni di unità vendute nel 2022. Il gruppo Volkswagen a luglio ha dichiarato di voler investire nel 5% di Xpeng (circa 600 milioni) e sviluppare almeno due nuovi modelli elettrici per il mercato del Dragone.
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