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Stellantis, partnership allo studio per rafforzarsi sul mercato cinese

Secondo indiscrezioni raccolte da Bloomberg il gruppo guidato dal ceo Tavares valuta l’opzione Leapmotor (Faw). Intanto riprende la produzione a Cassino

di Alberto Annicchiarico

Carlos Tavares Ceo di Stellantis. (Afp)

2' di lettura

Il gruppo Stellantis starebbe valutando un accordo con un partner cinese di veicoli elettrici. La seconda casa automobilistica europea per vendite punterebbe a rafforzare la presenza nel più grande mercato automobilistico del mondo. Il gruppo nato nel 2021 dalla fusione tra Psa e Fca sembrerebbe avere esplorato la fattibilità di un’intesa con Zhejiang Leapmotor Technologies, società del gruppo Faw. Leapmotor è in trattativa anche con il Gruppo Volkswagen per una piattaforma EV da dedicare al rilancio del marchio Jetta. Sempre Volkswagen, a fine luglio, ha dichiarato di voler investire 700 milioni di dollari in Xpeng per sviluppare congiuntamente due nuovi modelli elettrici per il mercato cinese.

Stellantis, secondo le indiscrezioni raccolte da Bloomberg, starebbe valutando opzioni diverse: investire in un produttore locale di veicoli elettrici e in una partnership commerciale per crescere in Cina, secondo le fonti consultate. Leapmotor è un’azienda con base ad Hangzhou, che progetta e costruisce automobili elettriche è stata fondata nel 2015 dall’ingegnere e imprenditore Zhu Jiangming. Nel 2022 ha consegnato oltre 111mila vetture, con una crescita del 154%.

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Il gruppo europeo non ha commentato le indiscrezioni. Secondo le quali, comunque, non sarebbe stata presa alcuna decisione definitiva. Una partnership si adatterebbe alla strategia “asset light” per la Cina, lanciata dal ceo di Stellantis, Carlos Tavares. In Cina il quarto gruppo automobilistico mondiale opera in joint venture con Dongfeng Motor per la produzione di veicoli con marchio Peugeot e Citroën, mentre nel luglio del 2022 ha chiuso la joint venture con la cinese Gac (Guangzhou Automobile Group) per la produzione di vetture a marchio Jeep, che da allora sono importate da altri paesi. Uguale sorte ha avuto nel 2020 la joint venture con Changan per la produzione di modelli a marchio Ds, avviata nel 2014. Tavares ha dichiarato in luglio di essere soddisfatto della sua decisione di ridimensionare le attività cinesi del gruppo, affermando che le rivali Volkswagen e General Motors sono «sotto pressione» sul mercato del Dragone per la guerra dei prezzi avviata da Tesla e in corso da mesi. Sia i costruttori che i fornitori sono messi alle corde sul fronte della redditività.

Intanto è ripresa mercoledì mattina la produzione nello stabilimento automobilistico Stellantis Cassino Plant. Al termine delle ferie sono tornati al lavoro tutti i 2.850 dipendenti: di questi ben 2.375 sono in regime di Contratto di solidarietà, prorogato il 31 luglio scorso per 8 mesi, fino al 14 marzo 2024. La misura riguarda in pratica tutti ad eccezione dei 440 lavoratori del reparto Plastica Plance e dei 400 delle Presse in quanto lavorano anche per la produzione di Tonale che viene realizzato a Pomigliano d’Arco.

Nei capannoni del sito di Piedimonte San Germano sono ripartite sia le linee di Alfa Romeo Giulia e Stelvio, sia quelle di Maserati Grecale e del suo allestimento ’Folgore’ cioè su piattaforma elettrica. La produzione complessiva attuale si attesta sui 600 pezzi al giorno a fronte di una capacità produttiva di poco superiore a mille pezzi al giorno.

Nello stabilimento sono partiti nei mesi scorsi i lavori per il passaggio alle nuove piattaforme elettriche Bev Stla Large, quelle dalle quali nascerà il segmento Premium delle auto elettriche Stellantis

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