Automotive

Stellantis, i sindacati: no passi indietro su gigafactory e servono investimenti

L’amministratore delegato del gruppo Carlo Tavares si è recato in vista a Termoli, sito che dovrebbe essere riconvertito per la produzione di batterie

Reuters

4' di lettura

Nel giorno del bilancio sul primo anno di Stellantis – il gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa – l’amministratore delegato del gruppo Carlo Tavares si è recato in vista a Termoli, sito in predicato di diventare sede della Gigafactory per la produzione di batterie per i veicoli elettrici.

Al termine della visita a Termoli, Tavares ha incontrato i sindacati. La visita dell’amministratore delegato di Stellantis «è un segnale di attenzione importante, che speriamo possa essere presto seguito dalla definitiva conferma della costruzione della Gigafactory» dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Francesco Guida, segretario della Uilm di Termoli.

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Uilm: Gigafactory fondamentale

«È importantissimo che Stellantis e Governo arrivino presto a siglare l'accordo per la costruzione dello stabilimento di batterie a Termoli. La Gigafactory non rappresenta solo un’occasione di riconversione della fabbrica, ma un anello fondamentale per l'intera catena del valore italiana», aggiungono i sindacalisti.

«Come sindacato siamo i primi interessati alla competitività delle fabbriche italiane e pensiamo che la produttività possa e debba essere perseguita nel rispetto dei diritti e delle condizioni di lavoro», continuano Ficco e Guida.

«Anche dal Governo attendiamo delle risposte: non solo il varo di misure strutturali di incentivo all'acquisto di auto elettriche, ma anche e soprattutto misure di sostegno agli investimenti industriali nella transizione energetica. Il settore dell'auto sta attraversando una fase difficilissima e cruciale per il futuro», concludono i sindacalisti della Uilm.

Decisione su Termoli a marzo

Dal canto suo, Carlos Tavares ha rassicurato: Termoli resta al momento la migliore candidata alla gigafactory di produzione batterie elettriche in Italia, terza in Europa dopo quelle di Francia e Germania. L’amministratore delegato del gruppo Stellantis lo ha detto durante l’incontro con i sindacati al termine del sopralluogo.

Da fonti sindacali si apprende che Tavares non ha confermato l’investimento della gigafactory sul sito di Termoli, riservandosi di fornire i dettagli durante la presentazione del piano industriale del gruppo, prevista per l’inizio di marzo 2022. Termoli, avrebbe detto Tavares complimentandosi per i livelli degli standard di qualità e sicurezza aziendali, è il sito idoneo per il piano di rilancio, complice la presenza di porto, ferrovia e autostrada e la posizione geografica strategica. Al confronto, durato circa un’ora e 10 minuti, hanno partecipato le Rsa di Cis, Uilm, Fiom e Ugl.

I rappresentanti sindacali hanno espresso timori per la possibile perdita d livelli occupazionali, domandando al Ceo accompagnato dal suo team e dal direttore di stabilimento Davide Guerra, chiarimenti circa le prospettive per il futuro dei lavoratori. A queste domande, si apprende sempre da fonti sindacali, Tavares non avrebbe risposto.

Fiom: serve piano di rilancio per Mirafiori

«Ci fa piacere sentire l’amministratore delegato del gruppo Stellantis dichiarare che farà in modo che le stelle del gruppo continuino a brillare, vogliamo però far presente che le stelle a Torino non brillano più da molto tempo in quanto siamo entrati nel quindicesimo anno consecutivo di utilizzo degli ammortizzatori sociali e che da quando il nuovo gruppo ha preso vita abbiamo visto nel nostro territorio la chiusura di una fabbrica e la riduzione dell’occupazione». È il commento di Edi Lazzi, segretario generale della Fiom torinese.

«Per fare brillare la stella torinese - osserva - serve un piano di rilancio corposo di Mirafiori che preveda produzioni che arrivino a 200.000 unità all’anno per la Carrozzeria, volumi che porterebbero lavoro anche alle Presse da anni in sofferenza». Lazzi invoca soluzioni di lungo periodo anche per altre lavorazioni e «nuove assunzioni per ridurre l’età media dei lavoratori che è di 54 anni: un modo per migliorare la produttività degli impianti e quindi anche l’abbassamento dei costi di produzione richiamati dallo stesso Tavares. Solo così quella stella potrà davvero iniziare a brillare e dare prospettive concrete per il nostro territorio».

Fismic: no passi indietro su Termoli

«Non si torni indietro su impegni presi con il governo italiano. Che non ci siano spiacevoli sorprese o cambiamenti, la Gigafactory ora deve rimanere a Termoli». Lo afferma Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal, alla luce delle dichiarazioni dell'ad di Stellantis, Carlos Tavares, in visita presso lo stabilimento di Termoli, relativamente a trattative ancora in corso con il governo e costi relativamente più alti rispetto ad altri siti. «La Fismic Confsal ribadisce la centralità degli stabilimenti italiani nel sistema manifatturiero Stellantis, idea che è anche condivisa da Tavares. Per quanto riguarda i costi, siamo pronti ad affrontare la discussione di merito sui tavoli sindacali e non per mezzo stampa o per dichiarazioni estemporanee», continua Di Maulo. «Chiediamo al governo, che ha sviluppato un lungo negoziato con Stellantis sull'allocazione della Gigafactory, di rimanere fermo sulla sua posizione. Il rischio è che in pochi anni, senza l'attesa riconversione prevista per il 2026, lo stabilimento di Termoli subisca un trauma occupazionale non sopportabile” prosegue», prosegue il sindacalista, sottolineando che «è condivisa la posizione di Tavares quando sottolinea l'inerzia del governo italiano sugli incentivi al consumo. Questi sono indispensabili perché la transizione ecologica non può avvenire a danno dei lavoratori e dei clienti».

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