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Stellantis timida dopo dati auto positivi, resta incognita sciopero Usa

Immatricolazioni in crescita a settembre

di Stefania Arcudi

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor ) - In un settore auto che procede a passo lento in tutta Europa, Stellantis non riesce a ingranare la marcia più alta e viaggia con aumento inferiore al mezzo punto a Piazza Affari, all'indomani dei dati sulle immatricolazioni, che pure sono cresciute del 24,8% a settembre e del 9,5% da inizio anno (il mercato italiano nel suo complesso ha registrato un +22,78% nel mese e un +20,57% nei nove mesi).

«A settembre si è visto un ulteriore recupero del mercato auto in Francia e in Italia», sottolineano gli analisti di Equita, spiegando che i dati «sono coerenti con la stima di Stellantis per l'area Enlarged Europe di +7% anno su anno nel 2023». A differenza dei mesi precedenti Stellantis «ha smesso di sottoperformare, quantomeno in Italia, probabilmente per il recupero di logistica e shortage di componentistica, che per il gruppo si è trascinato più a lungo di altri». Restano infatti le preoccupazioni per lo sciopero indetto nelle fabbriche americane da United Auto Workers, il maggiore sindacato del settore auto, per il mancato rinnovo del contratto di lavoro: ieri Uaw ha presentato una nuova offerta, ma al momento un'intesa con le "Big 3" di Detroit (General Motors, Ford e Stellantis) non appare ancora a portata di mano, motivo per cui, per limitare i costi, i gruppi automobilistici hanno temporaneamente sospeso dal lavoro una parte dei dipendenti.

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C'è poi l'incognita dei target proposti sui consumi negli Stati Uniti: secondo una lettera dell’American Automotive Policy Council, citata da Reuters, la proposta dell’amministrazione Biden di innalzare gli standard sui consumi dei veicoli negli Stati Uniti potrebbe costare a Stellantis circa 3 miliardi di dollari. Lo scorso luglio, l’amministrazione americana ha proposto di rivedere al rialzo gli standard sulle emissioni per il periodo 2027-2032 prevedendo un miglioramento annuo del 2% per le auto e 4% per pick-up. «Secondo le nostre stime, la multa calcolata dall’American Automotive Policy Council, che ammonterebbe al 12% circa dell’Ebit adjusted 2023, include già i miglioramenti sulla fuel economy che il gruppo dovrebbe ottenere tramite l’elettrificazione», spiegano gli analisti di Intermonte, ritenendo che «nel complesso il rischio per Stellantis sia tangibile e potrebbe portare a un incremento degli investimenti sull’elettrificazione anche se l’esito della vicenda non è dietro l’angolo», tanto più che gli standard sui consumi sono terreno di scontro politico e ci sono spesso rovesciamenti di fronte abbastanza repentini.


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