Stellantis triplica in California, 100 milioni nel litio geotermico
L’accordo con Ctr durerà 10 anni. Sul lungo periodo il car-maker spenderà più di un miliardo di dollari. Ford in consorzio con le sudcoreane EcoProBM e SK investe 887 milioni di dollari per produrre catodi per batterie in Quebec
di Alberto Annicchiarico
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Stellantis e Controlled Thermal Resources (Ctr) hanno annunciato un investimento di oltre 100 milioni di dollari da parte del quarto gruppo automobilistico mondiale. L’obiettivo è portare avanti lo sviluppo del più importante progetto dedicato al litio geotermico, che consentirà di produrre fino a 300mila tonnellate di carbonato di litio equivalente all'anno. Il litio prodotto a Hell's Kitchen, nella contea di Imperial, California, consentirà ai veicoli a batteria (Bev) di Stellantis di accedere agli incentivi previsti dall'Inflation Reduction Act (Ira), la legge approvata un anno fa negli Usa, che per le energie pulite ha stanziato 370 miliardi di dollari.
Sempre oggi un consorzio tra Ford e le sudcoreane EcoProBM e SK ha annunciato che costruirà un impianto da 887 milioni di dollari per produrre catodi di nichel, ossido di cobalto e manganese per batterie di veicoli elettrici a Becancour, in Quebec, città che punta ad diventare un hub della catena di approvvigionamento. Secondo Ford la combinazione nichel, ossido di cobalto, manganese garantirebbe migliori performance e una maggiore autonomia. La fabbrica produrrà 45mila tonnellate di materiali attivi catodici all’anno per le batterie dei veicoli dell’Ovale Blu.
Tornando a Stellantis e Ctr va precisato che è stato esteso un precedente accordo di fornitura: la società di Brisbane (Australia) si è impegnata a fornire fino a 65mila tonnellate di idrossido di litio per batterie (Lhm) all'anno per i dieci anni di durata del contratto, dal 2027. Il nuovo accordo incorpora il contratto originale, firmato a giugno 2022, che prevedeva una fornitura fino a 25mila tonnellate di Lhm all'anno. Stellantis intende creare 480 posti di lavoro tramite accordi dedicati e fino a 940 posti di lavoro garantiti direttamente dal progetto pienamente a regime.
Il progetto Hell's Kitchen prevede l'estrazione di litio dalle salamoie geotermiche utilizzando energia da fonti rinnovabili e vapore per ottenere prodotti di litio per batterie, secondo i protagonisti dell’accordo, «realmente green» in un processo totalmente integrato. Ciò elimina la necessità di bacini di evaporazione delle salamoie, di miniere a cielo aperto e soprattutto l'utilizzo di combustibili fossili per il trattamento del litio.
Stellantis ha messo in conto di spendere più di 1 miliardo di dollari per ottenere il litio dal Salton Sea, compreso nelle contee di Imperial e Riverside. Berkshire Hathaway, la holding guidata da Warren Buffett, ha faticato a produrre litio nella stessa area a causa delle grandi concentrazioni di silice, che può formare vetro, intasando i tubi. Ma Controlled Thermal Resources sostiene di avere le tecnologie per risolvere il problema.
«La nostra spinta alla decarbonizzazione si fonda su sistemi produttivi a basse emissioni e su una filiera sostenibile per la realizzazione dei nostri veicoli elettrici. L’accordo con Ctr è un elemento importante del nostro impegno a favore dei clienti e del pianeta nel percorso da noi intrapreso per offrire una mobilità pulita, sicura e accessibile in Nord America», ha commentato Carlos Tavares, ceo di Stellantis.
«Questo importante investimento di Stellantis in Ctr - ha dichiarato Rod Colwell, ceo della società australiana - rappresenta un'eccezionale pietra miliare per la nostra azienda e rafforza ulteriormente il nostro impegno a favore della produzione sostenibile di batterie per Bev . Con la rapida diffusione dei veicoli elettrici negli Stati Uniti e in tutto il mondo, garantire la fornitura di materiali per batterie prodotti responsabilmente non è mai stato così importante».
Nell'ambito del piano strategico Dare Forward 2030, Stellantis ha annunciato l'obiettivo di raggiungere entro la fine del decennio «il 100% del mix di vendite di Bev in Europa e il 50% con autovetture e veicoli commerciali leggeri a batteria negli Stati Uniti», si legge nella nota del gruppo automobilistico. Per raggiungere tali obiettivi commerciali, l'azienda si sta assicurando circa 400 GWh di capacità di batterie, con il supporto di sei impianti di produzione di batterie in Nord America e in Europa. L’obiettivo di Stellantis è diventare un'azienda a zero emissioni di anidride carbonica entro il 2038, «con una compensazione percentuale a una cifra delle emissioni rimanenti».
Stellantis ha anche un investimento in Vulcan Energy Resources, che ha come obiettivo la produzione di litio zero carbon. Lo scorso giugno il gruppo nato nel 2021 dalla fusione di Psa e Fca ha siglato il quarto accordo con la società di Perth, Australia. Oggetto, questa volta, nuovi progetti geotermici volti a decarbonizzare il mix energetico del sito industriale Mulhouse in Francia, dove si producono DS 7, Peugeot 308 ed e-308, 508 e il nuovo 408. Il progetto potrebbe fornire una parte significativa del fabbisogno energetico annuale del sito industriale a partire dal 2026.
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