Stellantis, utile +37%. Tavares: «Temo l'invasione cinese, non Tesla»
Confermati gli obiettivi per il 2023. L'accordo con il governo sull’aumento della produzione nel nostro paese «entro le prossime settimane»
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Stellantis ha chiuso il primo semestre 2023 con un utile netto di 10,9 miliardi di euro, in crescita del 37% rispetto al primo semestre 2022. I ricavi netti sono stati pari a 98,4 miliardi di euro, in aumento del 12% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, principalmente per un aumento delle consegne. L’utile operativo adjusted è stato di 14,1 miliardi, con un +11% rispetto al primo semestre 2022 e un margine al 14,4% (in calo dal 14,5% di un anno fa). Il free cash flow industriale del periodo è stato di 8,7 miliardi, in rialzo di 3,3 miliardi in confronto ai primi sei mesi del 2022 (+63%). Il titolo ha chiuso con un +2,65%.
La casa italo-francese ha confermato la guidance alla luce dei risultati del primo semestre. automobilistico si aspetta per il 2023 un margine sull’utile operativo adjusted a doppia cifra e un free cash flow industriale positivo, come già indicato alla fine del primo trimestre 2023.
Consegne auto a batteria +24%
Le consegne complessive di Bev (Battery electric vehicles, 100% elettriche) sono aumentate del 24% a 169mila unità e le consegne di Lev (Low emission vehicles) sono salite del 28% a 315mila unità. Nel mercato auto europeo (Ue30) Stellantis risulta terza nelle vendite di auto a batteria ed è seconda negli Stati Uniti nelle vendite di Lev.
«Nel primo semestre 2023 Stellantis ha raggiunto ancora risultati record. Stiamo portando avanti il nostro piano Dare Forward 2030 e visti i risultati che stiamo avendo possiamo dire che è il piano giusto», ha commentato il ceo Carlos Tavares. «Desidero esprimere la mia gratitudine a tutti i dipendenti e sono orgoglioso di poter dire che i team stanno operando con successo sotto molteplici aspetti. Siamo ben posizionati per la parte restante del 2023 e oltre», ha concluso Tavares.
Con Tesla «gara emozionante». Ma i cinesi...
La competizione tra Stellantis e Tesla sarà «una gara emozionante», ha poi commentato l'amministratore delegato di Stellantis, presentando i conti, dopo avere avvisato che il pericolo viene soprattutto dal vantaggio competitivo dei brand cinesi, circa il 25%, grazie anche alla «posizione dogmatica» assunta da Bruxelles, che sembra non volere ascoltare l'industria continentale.
«Ora che Tesla sta entrando nel mio mondo, fatto di competitività su costi e pricing, la loro redditività è scesa: alla fine del primo semestre è al 10,5%, mentre un anno fa era sopra il 17%. Ora sono meno redditizi di noi (il margine sull’utile operativo adjusted di Stellantis è al 14,4%, ndr)», ha detto Tavares, ricordando che «intanto noi cresciamo nelle vendite di auto Bev ed Ev, anche se dobbiamo crescere ancora di più». Sul fronte software, sempre in relazione a Tesla, Tavares ha continuato dicendo che «se loro hanno creato un ecosistema, possiamo farlo anche noi. È una delle cose che stiamo facendo bene. Abbiamo avuto un approccio umile e stiamo creando un business più redditizio della media di Stellantis: abbiamo le persone, i brand, la capacità produttiva».
Un milione di veicoli prodotti in Italia: accordo vicino
Intanto l'intesa tra Stellantis e il governo italiano sull’aumento della produzione di auto e veicoli commerciali leggeri nel nostro paese dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. Con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, «abbiamo un dialogo collaborativo e produttivo e abbiamo avuto scambi costruttivi, nelle prossime settimane ci aspettiamo una risposta del governo italiano e troveremo un accordo», ha detto Tavares. «Siamo perfettamente allineati ma non può essere un impegno a senso unico», ha continuato il top manager, spiegando che «noi ci impegniamo su una serie di cose, il governo si deve impegnare per quello che gli compete».
L’obiettivo è di portare la produzione italiana di Stellantis a un milione di unità «tra auto e veicoli commerciali leggeri», ha specificato Tavares, sottolineando che «tra la fine del 2023 e l’inizio 2024 si potrà avere l’inversione di tendenza, con un ritorno alla crescita della produzione in Italia», dopo anni di flessione. In questo quadro, però, «serve l’impegno del governo a sostenere l’acquisto di veicoli a basse emissioni e iconici da parte della classe media e a non mettere regole che impediscono la mobilità privata».
Il riferimento è agli incentivi - «in molti paesi europei come Germania e Italia appena si fermano gli incentivi, gli ordini per le auto elettriche crollano» - e alle normative che riducono gli accessi nei centri urbani e in alcune grandi città - «non si può essere “autofobici” e non è una questione solo italiana», ha detto Tavares. Si produce se c'è un mercato.
Cresce Maserati ma niente Ipo. Comau spin-off, si decide
Quanto alla ventilata Ipo di Maserati «non è in programma. Non abbiamo intenzione di farla. Non ci sarà spin-off di Maserati». Tavares ha sottolineato la crescita di Maserati nel gruppo, indicando che la Casa del Tridente resterà all’interno di Stellantis. La Casa del Tridente nel primo semestre 2023 ha registrato 15.300 consegne, in crescita dalle 10.200 dello stesso periodo del 2022. I ricavi sono saliti a 1,309 miliardi di euro, dai 941 milioni dei primi sei mesi del 2022. L’utile operativo adjusted è quasi raddoppiato, salendo a 121 milioni dai 62 milioni del primo semestre di un anno fa con il margine al 9,2%, dal 6,6%. Il miglioramento della performance di Maserati è dovuto soprattutto alle vendite di Grecale e GranTurismo e a un aumento del net pricing.
Per quanto riguarda, invece, Comau, il cui spin-off era parte degli accordi di fusione tra Psa e Fca, Tavares ha detto che «per lo spin-off stiamo valutando la giusta tempistica» e che nel frattempo «Comau sta tornando a essere un business interessante». Una decisione potrebbe essere presa entro la fine dell’anno.
Semestrale migliore delle previsioni
Tornando ai risultati semestrali sono stati migliori delle previsioni. In particolare il consensus per l’utile netto era di 8,6 miliardi di euro, quello per i ricavi era di 97 miliardi di euro e il consensus per l’utile operativo adjusted di 14,1 miliardi di euro. Migliori delle previsioni anche il margine sull’utile operativo adjusted (la stima era per un margine al 12,2%) e il free cash flow che era atteso pari a circa 5 miliardi di euro.
Secondo gli analisti di Intermonte, «i risultati del primo semestre 2023 sono migliori del previsto grazie al minore impatto dell’inflazione dei costi/maggiori efficienze, mentre gli effetti prezzi e volumi erano in linea con le attese e il mix un po’ più debole. Anche il free cash flow è stato forte con 8,7 miliardi di euro, ma grazie al Capex ben al di sotto delle aspettative». Inoltre, aggiungono che «le scorte sono aumentate leggermente rispetto al primo trimestre 2023, ma entro un intervallo ragionevole. La guidance è stata confermata, ma il suo valore è limitato dato l'ampio intervallo e poca significatività rispetto ai risultati raggiunti. Il consenso dovrebbe rivedere le stime al rialzo di almeno il 6% includendo risultati migliori nel primo semestre, ma riteniamo che l’aumento sarà maggiore dato anche il debole secondo semestre implicito».
Anche per Equita i risultati del primo semestre di Stellantis sono «nettamente meglio delle attese» con un «free cash flow di 8,7 miliardi pari all’attesa per l’intero anno». Alla luce di questo, aggiungono gli analisti di Equita, «le stime per l’intero anno sono da alzare double digit anche se la performance del primo semestre è stata trainata dai prezzi che ritracceranno» nella seconda parte dell’anno: «Sebbene il driver principale siano i prezzi, destinati comunque a ritracciare nei prossimi trimestri, le stime per l’intero 2023 sia nCon Tesla «gara emozionante. Ma i cinesi...ostre che di consensus sono da alzare double digit», precisano.
Per Banca Akros, «i risultati del primo semestre 2023 hanno nettamente superato il consenso su praticamente tutte le metriche. Il fatto che Stellantis non abbia migliorato la guidance 2023 non è importante a nostro avviso perché la guidance è estremamente vaga. Adegueremo le nostre stime dopo la conference call di oggi. Ci aspettiamo che oggi il prezzo delle azioni reagisca in modo forte e positivo».
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