Steve Bannon arrestato per frode, in tribunale si dichiara non colpevole. Trump: non so niente del suo progetto
Nel mirino dei magistrati americani il coinvolgimento dell’ideologo di Trump nel gruppo «We Build the Wall» che ha raccolto online più di 25 milioni
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In manette per frode l’ideologo di Donald Trump. Steve Bannon, personaggio di riferimento dell’Alt Right americana, è stato arrestato durante l’ultima giornata della convention democratica, in quella che è la giornata di Joe Biden con l’atteso discorso per l’accettazione della nomination alla presidenza. L’arresto riguarda il coinvolgimento nel gruppo «We Build The Wall» che ha raccolto online più di 25 milioni di dollari. Bannon ha ricevuto dall’organizzazione più di un milione di dollari, parte dei quali usati per sostenere le sue spese personali. Dopo l’arresto, Bannon è comparso virtualmente in tribunale e si è dichiarato non colpevole. Lo dichiarano i media americani.
La campagna Build the Wall
Bannon, assieme ad altre tre persone, è accusato dalla procura del distretto meridionale di New York di aver ingannato centinaia di migliaia di donatori della raccolta fondi della campagna chiamata «Costruiamo il muro» al confine con il Messico, «facendo credere che tutti i soldi sarebbero stati spesi per la costruzione» del muro, ha spiegato la procuratrice Audrey Strauss. In qualità di consigliere principale della campagna presidenziale di Trump del 2016 e in seguito, per un periodo, stratega capo della Casa Bianca, Bannon ha contribuito a fornire argomentazioni al populismo di destra e alla feroce opposizione all’immigrazione che hanno definito i 3 anni e mezzo di mandato di «The Donald». Bannon ha lasciato la Casa Bianca nell’agosto del 2017.
Un milione sottratto per scopi personali
I procuratori hanno detto che Bannon ha ricevuto più di 1 milione di dollari dall’operazione di crowdfunding del muro attraverso un’organizzazione no-profit.L'impegno di Trump per la costruzione di un muro lungo il confine tra Stati Uniti e Messico - una promessa chiave del 2016 - si è scontrata con le sfide dei tribunali, gli ostacoli logistici e l’opposizione dei Democratici al Congresso.Nel frattempo, più di 330mila sostenitori hanno fatto donazioni a privati che promettevano di costruire il muro da soli. Anche iniziative hanno avuto un successo limitato.
L’interrogatorio a Manhattan
Sono stati accusati anche Brian Kolfage, Andrew Badolato e Timothy Shea. I donatori pensavano che i soldi sarebbero andati per aiutare a costruire un muro di confine, hanno detto i procuratori. Ma Kolfage, che hanno descritto come il volto pubblico e fondatore dell’operazione ha ricevuto migliaia di dollari che ha usato per finanziare uno stile di vita lussuoso. Kolfage dovrebbe comparire in tribunale federale giovedì, in Florida, mentre Bannon dovrebbe comparire in tribunale federale a Manhattan. Gli altri due imputati dovranno comparire nei tribunali del distretto centrale della Florida e del Colorado.
Trump: «Nessun contatto con lui da molto tempo»
«Non è un argomento della Casa Bianca, rivolgetevi al Dipartimento di Giustizia». Così il direttore della comunicazione strategica della Casa Bianca, Alyssa Farah, risponde a chi chiede un commento sull’arresto di Stephen Bannon con l’accusa di frode. Donald Trump «non ha nulla che fare con Steve Bannon dalla campagna elettorale e dall’avvio dell’amministrazione, e non conosce le persone coinvolte» nel progetto We Build The Wall. Lo afferma la portavoce della Casa Bianca, Kaleigh McEnany. «È una cosa molto triste per Bannon, non ho a che fare con lui da molto tempo. Non so nulla del progetto». Lo afferma Donald Trump rispondendo a una domanda e sottolineando come il progetto non gli piacesse: «Ho pensato fosse stato fatto per mettersi in mostra». A chi gli chiedeva di commentare gli sforzi per finanziare la costruzione del muro al confine con il Messico con fondi privati, Trump ha risposto: «Non è una cosa appropriata».
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