Coronavirus, stop agli adempimenti fiscali: in arrivo nuovo Dl per le imprese
Nel decreto Conte di domenica le prime misure per la zona rossa e per lo smart working. Gualtieri sospende tributi e cartelle esattoriali fino al 31 marzo
di Marzio Bartoloni e Giorgio Pogliotti
3' di lettura
Per contenere l’impatto del Coronavirus sul sistema produttivo il governo prepara un intervento in più tempi. Da subito al via la sospensione dei pagamenti dei tributi, delle ritenute fiscali, delle cartelle esattoriali e degli accertamenti fiscali fino al 31 marzo per i contribuenti residenti dei Comuni della “zona rossa”. A prevederlo è un decreto ministeriale firmato la sera del 24 febbraio dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che ha anche annunciato di aver concordato con l’Abi - l’associazione bancaria italiana - la sospensione delle rate dei mutui sempre nell’area “a rischio” (10 Comuni lombardi e un Comune veneto).
Interventi a largo raggio
«Ci saranno interventi sulla cassa integrazione - ha detto il ministro - e una serie di misure che stiamo predisponendo a sostegno della liquidità delle imprese dei settori più colpiti che verranno definite e modulate nei prossimi giorni anche sulla base dell’evoluzione del quadro complessivo». Il riferimento di Gualtieri è al decreto che vedrà la luce dopo l’incontro del governo con le parti sociali - atteso tra giovedì 27 e venerdi 28 febbraio a Palazzo Chigi - con un ulteriore pacchetto di misure di sostegno alle imprese: dall’accesso facilitato al fondo di garanzia per piccole e medie imprese, alla sospensione dei pagamenti nei contratti di somministrazione dell’energia elettrica e delle forniture di gas. Dai contributi per accertato danno per la ripresa delle attività agli indennizzi anche alle imprese che hanno subito danni indiretti; dalla sospensione dei termini per gli adempimenti societari alla proroga generalizzata delle misure di allerta da codice della crisi. Una misura, quest’ultima che era già stata varata in precedenza del Consiglio dei ministri, ma valida finora solo per le micro imprese.
Sostegno al reddito e agevolazioni mirate
A queste prime misure si aggiunge un pacchetto di interventi di sostegno al reddito per i lavoratori delle piccole imprese e i settori come il terziario esclusi dagli ammortizzatori ordinari, oltre a un indennizzo per gli autonomi. Se ne parlerà oggi, 25 febbraio, alle 18 nell’incontro convocato dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, con sindacati e imprese. Agevolazioni, che potrebbero andare anche al di là del perimetro dei focolai del virus. Allo studio anche interventi tagliati su misura per il settore fieristico e il turismo. Che ieri attraverso Federturismo ha scritto al premier per chiedere lo stato di crisi, con la sospensione delle imposte per un anno e un taglio dell’Irap del 50 per cento. Va, peraltro, ricordato che già con il Dpcm del 23 febbraio è stata introdotta per le aziende dei Comuni della “zona rossa” la possibilità di ricorrere allo smart working in via automatica, senza l’accordo individuale con il lavoratore.
Norme di tutela per assenze nella Pa
Il decreto in arrivo dovrebbe contenere anche una norma per tutelare i dipendenti pubblici assenti per la chiusura dei loro uffici. Il problema non si pone per chi abita o lavora nelle zone “rosse” soggette a quarantena, ma per gli uffici pubblici in altre aree che sono stati chiusi o limitati per decisione delle amministrazioni. La norma potrebbe poggiare sulla distinzione fra “malattia” individuale, e quarantena intesa come evento collettivo, per tutelare le assenze incolpevoli dei dipendenti pubblici. Un capitolo particolare del problema si concentra sulle scuole comunali, la cui disciplina va armonizzata con quelle statali in cui la chiusura determina in automatico la mancata convocazione di docenti e personale tecnico e ausiliario. La Funzione pubblica ha lavorato a una direttiva per tutte le Pa, con una serie di istruzioni per incentivare il lavoro a distanza e un insieme di istruzioni per tutelare i lavoratori a contatto con il pubblico (rafforzamento dei presidi igienici e di protezione individuale). Una circolare Inps ha annunciato che i dipendenti della “zona rossa” resteranno a casa, nelle strutture in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna (zona gialla) si potranno contingentare gli accessi.
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