Stop agli affitti brevi del centro storico di Firenze
Il sindaco Nardella vuole introdurre una norma non retroattiva che vieta l’uso di immobili con destinazione residenziale per gli affitti turistici brevi
di Enrico Netti
2' di lettura
Stop agli affitti brevi nel centro storico di Firenze. Dario Nardella, sindaco del capoluogo, ha deciso di vietare l’uso di immobili con destinazione residenziale per gli affitti turistici brevi, il modello di ospitalità tipico delle piattaforme come Airbnb e simili, in tutta l’area Unesco del centro storico. Il divieto non ha effetto retroattivo e il sindaco ha deciso che varerà una delibera di giunta per introdurre una modifica al Piano operativo comunale. L’obiettivo è sostenere la residenza nel centro storico.
«Ci rendiamo conto che è una norma ardita - ha detto il sindaco - giuridicamente ardita, ma siamo consapevoli di poterla difendere giuridicamente. Se noi non proviamo a fare azioni politicamente dirompenti nessuno si dà una mossa: siamo stanchi di annunci, il problema è diventato strutturale. Useremo la leva fiscale per tutti coloro che vorranno collaborare e tornare indietro: i proprietari di immobili, attualmente destinati ad affitto breve, che vorranno tornare a fare affitti di lungo periodo, avranno da parte della nostra amministrazione un incentivo, l’azzeramento dell’Imu seconda casa per tre anni. Un appartamento medio in centro paga più di 2.000 euro all’anno di Imu seconda casa». Nardella ritiene insoddisfacente la bozza sugli affitti turistici brevi a cui sta lavorando Daniela Santanchè, ministro del Turismo, «ma rimane la nostra disponibilità a collaborare. Ne condividiamo l’obiettivo, ovvero fronteggiare il rischio di un turismo sovradimensionato, salvaguardare la residenzialità e impedire lo spopolamento. Il problema è che questa proposta non contiene nessuno strumento utile ed efficace ad affrontare i temi della residenzialità, del caro affitti e dell’impatto flussi turistici».
Per il sindaco, l’unico punto positivo contenuto nella bozza «è la presenza di un sistema di censimento mettere il limite minimo di due giorni per l’affitto è inutile, in una città come la nostra la permanenza media dei turisti è di 2,9 notti». E per chi trasgredisce «c’è la nullità del contratto, ma non c’è nessuna sanzione pecuniaria». Per finire sottolinea Nardella «non c’è nessuno strumento di pianificazione e regolazione affidato alle amministrazioni locali: i sindaci sono ignorati, a differenza di quanto accade negli altri principali paesi europei come Francia, Spagna, Olanda».
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