Stop sconto benzina e aumento autostrade: stangata per gli automobilisti
Niente più sconto sui prezzi dei carburanti dal primo gennaio. Il governo non ha prorogato lo sconto di 18,3 centesimi su benzina e gasolio. Il Codacons: senza copertura dal 2023 maggiore spesa di 9,15 euro a pieno
di Andrea Carli
I punti chiave
- Stop dello sconto su accise carburanti
- Il decreto carburanti di fine novembre
- Il Codacons: senza sconto 9,15 euro in più a pieno
- Con il Milleproroghe congelati alcuni pedaggi autostradali
- Oltre dieci tratte interessate dal blocco dei rincari
- Rc auto, Facile.it: aumenti in arrivo per oltre 815 mila automobilisti
- Stangata multe dal 1° gennaio: il governo le sterilizza
- Bollette, Milleproroghe conferma: rischio rincari in vista
4' di lettura
Una doppia stangata per le tasche degli automobilisti. A gennaio scatterà un aumento del prezzo dei carburanti, a seguito del venir meno dello sconto sulle accise rimasto in vigore fino al 31 dicembre. Aumentano anche i pedaggi autostradali. Con il nuovo anno è infatti scattato l’aumento del 2% per i pedaggi di Autostrade per l’Italia. A luglio previsto un altro aumento dell’1,34%. Congelati invece i rincari per molte concessionarie perché non hanno compilato il piano economico finanziario, perché la concessione è scaduta o perché hanno concessioni regionali B.
Stop dello sconto su accise carburanti
A questo punto, dopo che è venuto meno lo sconto sulle accise, i primi aumenti potrebbero interessare i prezzi di benzina, gasolio e gpl. Garantito a più riprese per venire incontro alle famiglie sempre più alle prese con l’inflazione e il caro energia - lo aveva previsto in marzo, poco dopo l’invasione russa dell' Ucraina , il Governo Draghi -, lo sconto alla fine non è stato esteso al nuovo anno. Il disincentivo fiscale è stato prorogato da ultimo dal decreto carburanti (dl 179/2022, che ha a sua volta modificato il dl 176), ma solo fino alla fine del 2022. L’esecutivo Meloni, almeno per ora, non ha prorogato ulteriormente lo ”scudo”.
Il decreto carburanti di fine novembre
Non solo. Il provvedimento di fine novembre (“Misure urgenti in materia di accise sui carburanti e di sostegno agli enti territoriali e ai territori delle Marche colpiti da eccezionali eventi meteorologici”), se da una parte ha prorogato fino al 31 dicembre 2022 il taglio delle accise sui carburanti, dall’altra ha dimezzato lo sconto.
Si è passati in particolare dal taglio di 25 centesimi che, comprensivo di Iva, equivaleva a uno sconto al distributore di 30,5 centesimi, ad un taglio di 15 centesimi, che con l’Iva si è tradotto a dicembre in 18,3 centesimi in meno. La riduzione degli sconti sulla benzina a dicembre non ha toccato gli autotrasportatori che hanno altri regimi.
Il Codacons: senza sconto 9,15 euro in più a pieno
Dal 1° dicembre le accise sulla benzina sono pertanto salite da 47,84 a 57,84 centesimi al litro, quelle sul gasolio da 36,74 a 46,74 euro al litro, quelle sul Gpl da 18,26 a 26,67 centesimi al litro. Secondo il Codacons, tutto questo ha determinato un aumento di spesa pari a +6,1 euro a pieno, +146 euro annui ad automobilista in caso di due pieni al mese, +220 euro in caso di 3 pieni al mese.
Ora, sempre secondo l’associazione dei consumatori, considerato che non è giunta un’ulteriore proroga, lo sconto da 18,3 centesimi con il 1° gennaio del 2023 cade del tutto: la maggiore spesa è di 9,15 euro a pieno. Su base annua +219,6 euro.
Con il Milleproroghe congelati alcuni pedaggi autostradali
Fin qui i carburanti. Per quanto riguarda i pedaggi autostradali invece, come già accaduto in passato, è stata approvata sul filo di lana una norma nel decreto Milleproroghe (che fornisce la sponda per tenere congelati, almeno per i prossimi 12 mesi, le richieste avanzate da alcune concessionarie per aumenti dei pedaggi che consentano di sostenere economicamente i piani finanziari delle società. La norma inserita nel Milleproroghe, nella sostanza, proroga al 31 dicembre 2023 la data entro la quale vanno approvati gli aggiornamenti dei piani economico finanziari in base alle nuove regole sulle tariffe definite nel 2018 dall'Autorità per i trasporti (si veda anche Il Sole 24 Ore del 31 dicembre).
Oltre dieci tratte interessate dal blocco dei rincari
Il congelamento degli aumenti non si applica a tutte le concessionarie autostradali ma solo a una decina. Tra queste l'autostrada Brescia-Padova, Vicenza Padova, Milano Serravalle, Autostrada Ligure-Toscana (Autocisa), Autostrade Valdostane, Tangenziale di Napoli, Autostrada dei Fiori, Autostrada del Frejus, Autostrada Tirrenica, Raccordo autostradale Valle d’Aosta, Concessioni autostradali venete.
Rc auto, Facile.it: aumenti in arrivo per oltre 815 mila automobilisti
Il 2023 si apre con una brutta notizia per oltre 815.000 automobilisti. Secondo l'osservatorio di Facile.it tanti sono gli assicurati che, a causa di un incidente con colpa dichiarato nel corso dello scorso anno, dovranno fare i conti con un peggioramento della propria classe di merito e, di conseguenza, vedranno aumentare il costo del premio Rc auto. Secondo l'analisi del comparatore – realizzata su un campione di oltre 720mila preventivi raccolti su Facile.it a dicembre 2022 – il numero di automobilisti colpiti dai rincari è in crescita del 2% rispetto allo scorso anno. Notizie negative anche per gli automobilisti “virtuosi” dal momento che, negli ultimi 12 mesi, le tariffe delle polizze auto sono tornate a crescere; secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it, a dicembre 2022 per assicurare un veicolo a quattro ruote in Italia occorrevano, in media, 458,06 euro, vale a dire il 7,23% in più rispetto a dicembre 2021. I rincari all'Rc auto arrivano in un momento sfavorevole per le famiglie italiane già alle prese con l'inflazione e i conseguenti aumenti; secondo l'indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat, nei soli primi nove mesi del 2022, erano già più di 700.000 gli automobilisti che, a causa dell'incremento generalizzato dei costi, avevano dichiarato di aver saltato il pagamento del rinnovo dell'assicurazione auto. Una platea di morosi che potrebbe allargarsi ulteriormente se si considera che sono oltre 1,5 milioni gli italiani che hanno ammesso di poter essere obbligati a saltare il prossimo rinnovo in caso di ulteriori rincari.
Stangata multe dal 1° gennaio: il governo le sterilizza
Nella manovra che ha ottenuto il via libera definitivo del Senato il Governo è invece corso ai ripari per evitare il caro multe, lo speciale balzello che rivaluta il valore delle sanzioni pecuniare al costo della vita. Tra le soluzioni è stata inserita la sterilizzazione per questo particolarissimo (e odiato) rincaro.
Allo stesso tempo, mentre è stato previsto lo slittamento di due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo, dello stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro relative al periodo 2000-2015, sono state escluse dalla cancellazione automatica le sanzioni amministrative, comprese le multe. I Comuni possono comunque decidere di non applicare la norma.
Bollette, Milleproroghe conferma: rischio rincari in vista
Per il primo trimestre del 2023 prosegue l’azzeramento degli oneri sistema e viene rafforzato il bonus sociale: sale da 12 a 15.000 euro il reddito Isee sotto il quale si beneficia degli aiuti. Ma attenzione, con il Milleproroghe è tornata lla possibilità di aumentare le bollette alle scadenze del contratto.
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