Stop al taglio dei fondi Ue per carne, vino e salumi italiani
Bocciata la proposta della Commissione Ue che puntava a tagliare le risorse alla promozione per prodotti Dop e Igp
di Giorgio dell'Orefice
3' di lettura
Bocciata grazie al decisivo voto dell'Italia la proposta della Commissione Ue che puntava a tagliare le risorse alla promozione per prodotti come le carni, i salumi e il vino. Una proposta che avrebbe prodotto effetti concreti, e penalizzanti per settori chiave del made in Italy alimentare sulla base di quelli che al momento sono ancora solo degli orientamenti della Commissione Ue. Che cioè puntano a non premiare con sostegni alla promozione produzioni che semplicemente qualcuno ha bollato come dannosi per la salute. Accuse che sono innanzitutto tutte da dimostrare e pertanto non possono di certo produrre effetti sulle strategie di mercato Ue. Grande soddisfazione per la votazione a Bruxelles è stata espressa dai produttori italiani in particolare da quelli delle filiere interessate dai possibili tagli.
Un allarme, a proposito dell'importante voto di oggi, era stato lanciato proprio ieri da Origin Italia, l'associazione dei consorzi di tutela dei prodotti Dop e Igp.«Respinto il tentativo maldestro della Commissione di revisionare in modo surrettizio i criteri di valutazione contenuti nel Programma di lavoro annuale della politica di promozione agricola per l'annualità 2023». È il commento del presidente dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari, Carlo Piccinini all’esito della votazione del Comitato degli Stati Membri sul Programma di Lavoro Annuale per la promozione dei prodotti agroalimentari che si è tenuta oggi a Bruxelles. La votazione ha visto prevalere, con una maggioranza schiacciante (e il voto contrario di Italia, Francia e Spagna) lo stop a una proposta estremamente pericolosa che avrebbe di fatto penalizzato i progetti di promozione per carni, salumi e vino. «Non è la prima volta – prosegue Piccinini - che i servizi della Commissione provano ad anticipare in via amministrativa orientamenti politici ancora in discussione e certamente distonici rispetto al vigente assetto regolatorio. Ora la Commissione dovrà prendere atto della contrarietà espressa e riformulare di conseguenza il programma di lavoro, attenendosi in modo stringente a quelli che sono i principi di una sana politica di promozione».
Rispetto all'esito della votazione, secondo Piccinini si tratta di un segnale che mostra come «in Europa qualcosa stia cambiando. Per questo - ha aggiunto il presidente di Alleanza coop - esprimiamo un vivo apprezzamento per il nuovo approccio che il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida ha inteso imprimere alla posizione del Governo Italiano in sede Ue. Il rifiuto di posizione ideologiche precostituite sembra finalmente entrare di scena nella sensibilità degli Stati membri». «Confidiamo che questo sia il primo segnale di una necessaria inversione di tendenza a tutela dei prodotti agroalimentari europei e delle eccellenze italiane, di cui la cooperazione è leader», ha concluso il presidente Piccinini.
Grande soddisfazione per il voto a Bruxelles è stata espressa anche dall’Unione italiana vini considerato che il vino è uno dei settori più esposti al rischio tagli anche perché dispone di uno dei budget più ricchi per finanziare la promozione sui mercati internazionali.«L'Italia assieme ad altri 9 Paesi ha votato contro la proposta della Commissione Europea relativa al programma di promozione orizzontale 2023 dei prodotti agricoli e alimentari. Ci sembra un ottimo esordio da parte del neo ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha fortemente sostenuto il voto contrario. Ci auguriamo che questa tutela possa permanere anche nel prossimo futuro quando si presenteranno altri attacchi a questo prodotto simbolo del made in Italy». È quanto ha dichiarato il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi, a proposito del voto al Comitato degli Stati membri che si è riunito oggi a Bruxelles per decidere l'esito del Programma di Lavoro Annuale 2023 per la promozione dei prodotti agricoli e alimentari. “Secondo la proposta della Commissione Europea - spiegano all’Unione italiana vini - l'accesso ai fondi di promozione, fondamentali per il posizionamento dei prodotti di qualità italiani sui mercati esteri, sarebbe stato vincolato ai criteri stabiliti da alcuni documenti strategici, come il Farm to Fork e il piano comunitario di lotta anticancro Beca (Beating cancer), con conseguenze pesanti per prodotti come il vino e gli alcolici, ma anche la carne rossa e i suoi derivati, che sarebbero fortemente penalizzati».
Sono 9 i Paesi che hanno votato contro la proposta della Commissione Europea (Bulgaria, Francia Irlanda, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna) per un programma che prevede un plafond per il 2023 di 186 milioni di euro. Grande apprezzamento è stato espresso anche da Confagricoltura, Coldiretti e Filiera italia. Organizzazioni che hanno però ricordato che il voto di stamani rappresenta solo la vittoria di una battaglia ma che non bisogna abbassare l'attenzione perché i prodotti del food & wine made in Italy subiranno ancora altri attacchi dai fautori dell'omologazione dei consumi alimentari.
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