Strage migranti: si temono 600 morti. Testimoni, nella stiva almeno 100 bambini
I punti chiave
- Italia, «contattati martedì, abbiamo informato i greci»
- Autorità greche rivedono il bilancio a 78 vittime
- Guterres (Onu): «Chi migra merita sicurezza e dignità»
- Il peschereccio con 750 migranti era partito dalla Libia
- La copertina di Libération: «Il loro cimitero»
- Grecia: tre giorni di lutto nazionale per vittime naufragio
- Naufragio di migranti in Grecia: si teme una strage
- Alarm Phone: autorità allertate diverse ore prima
- Il naufragio mercoledì 14 giugno nelle acque dell’Egeo
Media, «11 arresti, sono gli scafisti»
Le autorità greche hanno arrestato 11-12 persone accusate di essere gli scafisti dell’imbarcazione di migranti naufragata a Pylos. Lo riporta la Bbc citando la tv pubblica greca Ert. Secondo i media greci si tratterebbe di persone di origine egiziana, identificate dai migranti soccorsi che hanno pagato tra i 4 mila ed i 6 mila dollari ciascuno per il viaggio in cui molti di loro hanno trovato la morte. Non è da escludere - scrivono i siti - che il numero degli arresti aumenti nelle prossime ore. Gli imputati, secondo le informazioni della Guardia Costiera, sono già stati portati in procura.
Medico Kalamata, possibili fino a 600 morti nel naufragio
Nel naufragio di Pylos, in Grecia, “è possibile ci siano fino a 600 morti”. Lo ha sottolineato Manolis Makaris, il medico che ha accolto i superstiti nell’ospedale di Kalamata, precisando - secondo quanto riporta la Bbc - che la drammatica stima si basa sulle testimonianze dei sopravvissuti che ha assistito: “Tutti mi hanno detto che sulla barca c’erano 750 persone, tutti mi hanno parlato di questo numero”. Fino ad ora sono stati recuperati 78 corpi senza vita mentre le persone tratte in salvo sono un centinaio.
Italia, «contattati martedì, abbiamo informato i greci»
Il Centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano ha ricevuto martedì mattina una e-mail che indicava un barcone in difficoltà, con a bordo circa 750 migranti. Nella segnalazione non era fornita alcuna posizione, ma veniva riportato solo il numero di un telefono satellitare presente a bordo. La Centrale operativa della Guardia costiera di Roma, ricevuta la comunicazione, ha contattato il numero, avviando nel contempo le procedure di localizzazione del telefono. Accertato che l’imbarcazione era nell’area di responsabilità per la ricerca e soccorso in mare greca, a 60 miglia nautiche dalle coste greche e a 260 miglia nautiche dalle coste italiane, la Centrale ha contattato subito la Guardia costiera greca, fornendole tutte le informazioni utili per le operazioni di soccorso. Questa la ricostruzione della Guardia costera italiana in merito al naufragio al largo di Pylos, in Grecia.
I superstiti andranno al campo di Malakasa
Le 104 persone salvate dopo il naufragio di ieri al largo di Pylos saranno portate in una struttura di accoglienza per migranti a Malakasa tra stasera e domani, non appena la Guardia Costiera di Kalamata avrà concluso le procedure necessarie. Lo riporta l’agenzia greca Ana-Mpa. Il trasferimento dei migranti portati in salvo sarà effettuato dallo Stato greco con alcuni pullman noleggiati appositamente per l’operazione. A Malakasa, i preparativi per l’accoglienza sono già in corso da ieri, poiché la struttura è stata scelta fin dall’inizio.
Francia: profonda tristezza, serve azione Ue
“La Francia esprime la sua profonda tristezza dopo il naufragio di un’imbarcazione al largo delle coste greche, che ha causato la morte di diverse decine di persone”: è quanto si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri di Parigi. Nel comunicato la Francia “porge le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e si impegna a sostenere le autorità greche, le cui operazioni di salvataggio hanno già permesso di salvare un centinaio di persone”. La Francia - continua la nota - è determinata a proseguire, con responsabilità e solidarietà, il lavoro intrapreso insieme ai suoi partner europei sulle questioni migratorie”. “Questa tragedia ci ricorda l’importanza della cooperazione tra europei e con i Paesi terzi, per il salvataggio in mare e la lotta alle reti di trafficanti”, conclude la nota.
Legale familiari Cutro, «Storia si ripete, tragedia Italia non ha insegnato nulla»
“In tre mesi assistiamo a due mancati interventi - denuncia ancora il legale -. Ancora una volta la barca viene avvistata e, invece, di coordinare un intervento immediato le autorità la ’sorvegliano’, intervenendo con mezzi massici - che dimostrano quindi di avere - solo quando affonda. L’idea che si possa intervenire quando queste barche colano a picco e che solo in quel momento sorga il pericolo è giuridicamente folle. Quando l’imbarcazione si incaglia e si capovolge è troppo tardi. Il principio di precauzione impone di prevenire il disastro, non di intervenire quando ormai si è consumato”. Per l’avvocato Verri non c’è margine di dubbio. “Le norme sono chiare: una barca che trasporta migranti è sempre in pericolo e va soccorsa. Davanti a una segnalazione di Frontex deve accedersi la spia e chi è nelle condizioni di intervenire - per vicinanza rispetto al target o per disponibilità di mezzi - deve partire all’istante. Questo c’è scritto dappertutto. Invece, si continua ad attendere e si agisce quando l’irreparabile è avvenuto. Ma il mare non dà tempo. Senza salvagenti, in balia delle onde e al largo questa gente come può salvarsi? La tragedia al largo del Peloponneso è identica a quella di Cutro, perfettamente sovrapponile e, temo, possa non essere l’ultima”.
Grecia, corpi dei migranti trasferiti ad Atene
I corpi dei 78 migranti vittime del naufragio di un peschereccio a sud del Peloponneso sono stati trasportati tramite dei camion a Schisto Korydallos, alla periferia di Atene, in modo da avviare le autopsie per chiarire le cause della morte. Secondo il sito di Efsyn, tra le salme recuperate in mare ci sarebbe anche quella di una donna. Le indagini saranno condotte dai servizi forensi di Atene e del Pireo, e nell’area speciale che è stata allestita, gli esperti procederanno con l’identificazione tramite campioni di Dna e contatteranno le ambasciate dei possibili Paesi di origine dei migranti, in modo da poterli identificare.
Unhcr, forse il peggior naufragio in Grecia degli ultimi anni
“Potrebbe essere la peggior tragedia marittima in Grecia degli ultimi anni”. Lo sostiene Stella Nanou, dell’Unhcr, parlando con l’emittente pubblica greca Ert a proposito del naufragio di un peschereccio a sud del Peloponneso avvenuto ieri. Raccontando delle testimonianze dei migranti sopravvissuti, Nanou ha spiegato che “parlano di donne e bambini a bordo”, ma ha anche aggiunto che sono confusi e non gli è stato detto dove si trovavano. “Stanno cercando i loro amici e parenti. Sono in un pessimo stato psicologico”, ha concluso Nanou, “quello che sappiamo è che la barca è partita dalla Libia, è rimasta in mare per diversi giorni”, e che “la nave era inadeguata e le persone stavano stufando in condizioni miserabili”.
Naufragio Grecia, si temono 500 morti
Le autorità greche ritengono che siano almeno 500 i morti nel tragico naufragio di un barcone di migranti, avvenuto ieri a largo di Pylos. La terribile stima si basa sui racconti dei 104 sopravvissuti, così come sulle valutazioni della Guardia costiera ellenica sul numero di persone che affollavano la nave. Le operazioni di ricerca e soccorso sono andate avanti per tutta la notte ma non sono stati trovati altri sopravvissuti, né altri corpi oltre ai recuperati. Si ritiene che tutte le persone che si trovavano nella stiva siano andate a fondo con la nave, senza possibilità di salvarsi. Il bilancio dei morti accertati si attesta a 78, rivisto dopo che ieri sera si era parlato di 79 corpi recuperati. I 104 sopravvissuti sono verranno trasferiti fra oggi e domani in un campo vicino ad Atene. E’ iniziato anche il trasferimento delle salme verso la capitale. verranno prelevati campioni di Dna per identificare i corpi.
Migranti: Amendola, accordi inutili senza Mare Nostrum europea
«Bisogna smettere di girare la testa e fare finta di nulla. A poco servono gli accordi senza un’operazione “Mare Nostrum” europea. Salvare le vite fa parte della nostra civiltà». Così Enzo Amendola (PD) su Twitter commenta il naufragio di un peschereccio con centinaia di migranti a bordo verificatosi in Grecia, al largo di Pylos.
Il Papa sul naufragio nell’Egeo, devastante perdita di vite
Il Papa, «profondamente costernato nell’apprendere del naufragio al largo delle coste della Grecia con la sua devastante perdita di vite umane», offre «preghiere sincere per i tanti migranti che sono morti, i loro cari e tutti coloro che sono stati traumatizzati da questa tragedia». È quanto si legge in un telegramma di cordoglio inviato, a nome del Papa, dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin al Nunzio in Grecia.
Ue, domani riunione con i Paesi per il soccorso in mare
In risposta al naufragio avvenuto al largo di Pylos, in Grecia, “il gruppo di contatto per le attività di ricerca e salvataggio (Sar) di ricerca e salvataggio si riunirà domani”. Lo ha annunciato la portavoce della Commissione europea per le migrazioni, Anitta Hipper. Il gruppo è stato istituita dallo stesso esecutivo Ue ed è composto dalle autorità competenti dei Paesi membri. “L’idea - ha spiegato la portavoce - è di proseguire lo scambio” con i Ventisette sulle “pratiche comuni per trovare un approccio comune per migliorare ancora” le operazioni “e aiutare gli Stati membri” con l’obiettivo di “prevenire la perdita di altre vite”.
Unhcr e Oim su naufragio Grecia, creare corridoi sicuri
L’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) sono “profondamente scosse e rattristate per la perdita di vite umane avvenuta nei pressi di Pylos, nel sud della Grecia, dopo che la mattina del 14 giugno 2023 è affondata una barca che secondo le prime informazioni trasportava centinaia di persone”. È quanto si legge in una nota diffusa da Unhcr. Le autorità greche hanno lanciato una vasta operazione di soccorso, portando in salvo 104 persone. Finora sono stati recuperati 79 corpi, ma è probabile che il numero sia destinato ad aumentare. Le prime informazioni indicano che la barca era partita dalla Libia ed era in difficoltà da ieri mattina. “Ogni vita persa è una tragedia”, ha detto Maria Clara Martin, rappresentante dell'Unhcr in Grecia. “Siamo profondamente costernati dalla terribile perdita di così tante vite. I nostri pensieri vanno ai superstiti e ai familiari delle vittime. Queste morti possono essere evitate attraverso la creazione di più corridoi sicuri per le persone costrette a fuggire dai conflitti e dalle persecuzioni. Nessuno dovrebbe essere obbligato a intraprendere viaggi così pericolosi quando fugge per salvare la propria vita”. Gianluca Rocco, capo missione dell'Oim Grecia, ha affermato che “stiamo assistendo a una delle più grandi tragedie del Mediterraneo e i numeri comunicati dalle autorità sono spaventosi. Questa situazione rafforza l'urgenza di un'azione ampia ed esaustiva da parte degli stati per salvare le vite in mare e ridurre i viaggi pericolosi, aumentando i corridoi sicuri e regolari per le migrazioni”.
Unhcr, «naufragio Grecia, si teme per vita centinaia dispersi»
“Si teme per la vita di centinaia di rifugiati e migranti dispersi in mare”. Lo scrive un comunicato dell’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) e dell’Organizzazione internazionale per i migranti (Oim), dopo il tragico naufragio di ieri a largo delle coste greche, chiedendo corridoi sicuri per chi scappa da conflitti e persecuzioni. L'Unhcr e l'Oim, si legge “sono profondamente scosse e rattristate per la perdita di vite umane avvenuta nei pressi di Pylos, nel sud della Grecia, dopo che la mattina del 14 giugno 2023 è affondata una barca che secondo le prime informazioni trasportava centinaia di persone. Le autorità greche hanno lanciato una vasta operazione di soccorso, portando in salvo 104 persone. Finora sono stati recuperati 79 corpi, ma è probabile che il numero sia destinato ad aumentare. Le prime informazioni indicano che la barca era partita dalla Libia ed era in difficoltà da ieri mattina”. “Ogni vita persa è una tragedia” ha detto Maria Clara Martin, rappresentante dell'Unhcr in Grecia. “Siamo profondamente costernati dalla terribile perdita di così tante vite. I nostri pensieri vanno ai superstiti e ai familiari delle vittime. Queste morti possono essere evitate attraverso la creazione di più corridoi sicuri per le persone costrette a fuggire dai conflitti e dalle persecuzioni. Nessuno dovrebbe essere obbligato a intraprendere viaggi così pericolosi quando fugge per salvare la propria vita”.
Sanchez, «Ue sia unita su migranti, lavorare con Paesi terzi»
“La terribile tragedia dell’Egeo ci interpella come società democratiche e come Europa”. lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez presentando le priorità della presidenza di turno dell’Ue e sottolineando l’obiettivo di concludere l’iter sulla riforma del patto sulla migrazione e l’asilo “entro il semestre”. - “Mi vedrò con il premier svedese fra qualche giorno, c’è stato un passo avanti molto importante con l’accordo di Lussemburgo, si è trattato di un successo della presidenza svedese. Resta il lavoro sul regolamento della gestione delle crisi, sui quali stiamo lavorando”, ha detto Sanchez rimarcando come sul dossier migranti “abbiamo sempre detto che l’Ue non può dividirsi, siamo tutti vittima di queste crisi. La Spagna ha sempre detto che serve rafforzare la dimensione esterna del fenomeno, rafforzare la cooperazione con i Paesi di transito e di origine”.
Piantedosi, previsti arrivi nel range dello scorso anno
“È ragionevole immaginare che nei mesi estivi ci possono essere partenze che ricalcano quelli degli anni scorsi. L’anno scorso sono state tra le 8mila e le 12mila al mese, credo che potremmo contenere le partenze in un numero all’interno di questo range. Realisticamente poi faremo di tutto per un allineamento o un appiattimento dei numeri”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervistato a Palazzo Reale a Milano da SkyTg24. “La bella stagione, che tarda ad arrivare, ci mette sicuramente nella condizione di immaginare che le traversate possono essere agevolate.
Non è l’unico fattore. Vediamo però qualche timido segnale di primi risultati della collaborazione con alcuni paesi per frenare le partenze. Noi ci siamo organizzati per reggere l’urto di un picco ulteriore degli arrivi, però confidiamo in questi timidi segnali”, ha spiegato PiantedosiUe, direttore Frontex in Grecia, attività Sar in corso
“Le attività di ricerca e soccorso” per il naufragio in Grecia “sono in corso e siamo in stretto contatto con le autorità greche, anche il direttore esecutivo di Frontex è appena arrivato in Grecia”. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea, Anitta Hipper, nel briefing quotidiano con la stampa. Quanto alla possibilità di avviare un’inchiesta su quanto accaduto “le attività di ricerca e salvataggio sono ancora in corso. Quindi penso che per il momento questa sia la priorità di tutti e non credo sia il momento di rispondere a domande su possibili indagini”, Ha aggiunto il portavoce capo Eric Mamer. “Permettetemi di ribadire la posizione della presidente von der Leyen e della commissaria Johansson: la Commissione è profondamente rattristata da questo tragico incidente. Ogni vita persa in mare è una tragedia e il nostro pensiero va alle famiglie dei migranti che hanno perso la vita”, ha sottolineato la portavoce Hipper.
Appello Ocse, «integrare migranti conviene, raddoppiare sforzi»
“Investire nelle politiche d’integrazione e d’inclusione è vantaggioso: i fatti mostrano che l’integrazione è possibile e benefica per i migranti e le loro famiglie ma anche per le nostre economie e le nostre società”: è quanto scrive l’Ocse nel suo nuovo rapporto sull’Integrazione degli immigrati pubblicato oggi. “Allo stesso modo - avverte l’organismo internazionale con sede a Parigi - il fallimento dell’integrazione è costoso. Dinanzi ad una diminuzione della popolazione attiva e ad una crescente penuria di manodopera in numerosi Paesi, conviene raddoppiare gli sforzi per integrare i migranti e le loro famiglie”.
Naufragio Grecia: testimoni, nella stiva almeno 100 bambini
“Ho chiesto a un paziente e mi ha parlato di un gran numero di bambini, circa 100 nella stiva”. Lo ha riferito ai media greci il direttore della Clinica Cardiologica dell’Ospedale di Kalamata dove sono ricoverati alcuni sopravvissuti al naufragio del peschereccio.
Si cercano scafisti tra sopravvissuti naufragio in Grecia
Otto dei sopravvissuti al naufragio di un peschereccio al largo di Pylos, in Grecia, sono stati interrogati nei locali dell’autorità portuale di Kalamata. Tre o quattro di questi potrebbero essere arrestati. Lo riferisce l’emittente greca Ert, che parla di fase pre-ivestigativa volta a individuare eventuali scafisti tra i superstiti della tragedia, costata, sinora, la vita a 79 migranti partiti dalla Libia. Proseguono, intanto, le attività di ricerca dei dispersi, dei quali non si conosce ancora il numero preciso, ma che potrebbero essere centinaia.
Guardia costiera greca, scarse le speranze di trovare superstiti
“Si tratta di una delle più grandi operazioni intorno a un naufragio che siano state fatte nel Mediterraneo”. Lo ha dichiarato il portavoce della Guardia Costiera greca, Nikos Alexiou, a Kathimerini, a proposito delle operazioni di salvataggio tuttora in corso a sud del Peloponneso, dopo il naufragio di un peschereccio con a bordo centinaia di migranti. “Le operazioni di soccorso continuano oggi, abbiamo l’assistenza dei mezzi aerei di Frontex. La verità è che le speranze sono ormai scarse, ma poiché il tempo è molto buono, le ricerche continueranno ed estenderemo il raggio di ricerca” ha ribadito il portavoce
In 50 arrivati a Crotone, erano su barca a vela
Sono 50 i migranti soccorsi nella notte dalla Guardia costiera di Crotone al largo della costa ionica. I profughi si trovavano su una barca a vela che sarebbe partita cinque giorni addietro dalla Turchia. L’unità navale della Capitaneria di porto ha provveduto al trasbordo dei migranti che sono stati poi fatti sbarcare in mattina al porto di Crotone. Tra le persone arrivate in gran parte provenienti dall’Iraq ed Afganistan, ci sono anche 9 donne e 4 minori. Le operazioni di sbarco coordinate dalla prefettura di Crotone sono state condotte dall’ufficio immigrazione della Questura della città calabrese, mentre la polizia scientifica ha provveduto a eseguire le operazioni di fotosegnalamento prima che le 50 persone fossero trasferite al Cara di Isola Capo Rizzuto dalla Croce Rossa Italiana.
Ue, «fare di più con i paesi terzi contro i trafficanti»
“Con gli stati membri e i paesi terzi, dobbiamo fare di più per fermare le reti criminali che ogni giorno mettono a rischio le vite” dei migranti. Lo scrive su Twitter la commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides, esprimendo “profondo dolore” per “la significativa perdita di vite umane e per le persone disperse al largo della costa greca”. “Ognuna di loro - sottolinea Kyriakides - è una storia umana che parla di una fuga alla ricerca di una vita migliore”.
Guterres (Onu): «Chi migra merita sicurezza e dignità»
«Un altro terribile naufragio nel Mediterraneo, questa volta vicino alla Grecia, ha causato la morte di decine di persone. Come ho già detto, ogni persona in cerca di una vita migliore merita sicurezza e dignità». Lo ha scritto su Twitter Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu.
Autorità greche rivedono il bilancio a 78 vittime
Continuano le operazioni di soccorso della Guardia costiera greca a sud della città di Pylos, nel Peloponneso, dopo il naufragio di un peschereccio: le ricerche sono andate avanti tutta la notte, ma non hanno portato a nuovi sviluppi. Il numero dei superstiti rimane 104, mentre la Guardia costiera ha chiarito questa mattina che sono stati recuperati 78 corpi, e non 79 come era stato riferito ieri.
Durante la notte è iniziato il trasferimento dei corpi recuperati in mare dalle imbarcazioni della Guardia costiera ai camion adibiti per il trasporto che attendevano nel porto. L’identificazione delle salme, tramite il prelevamento di campioni di Dna, è attualmente in corso, come riportato dall’agenzia di stampa Ana-Mpa. I superstiti, tutti uomini tra i 16 e i 40 anni, hanno trascorso la notte in un magazzino del porto e rimangono in attesa di essere trasferiti in un centro di accoglienza nell’entroterra, probabilmente a nord di Atene.
Grecia: tre giorni di lutto nazionale per vittime naufragio
La Grecia ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, a partire da oggi, per le vittime del tragico naufragio nelle acque internazionali ad ovest del paese. Lo ha annunciato il primo ministro ellenico Ioannis Sarmas, citato dai media locali.
Alarm Phone: autorità allertate diverse ore prima
Ieri «avevamo allertato la Guardia Costiera ellenica alle 16:53 di questa barca in pericolo, poiché le persone ci avevano chiamato per chiedere aiuto. Le autorità greche, e secondo quanto riferito anche Italia e Malta, erano già state allertate diverse ore prima. Le autorità greche e altre autorità europee erano quindi ben consapevoli di questa nave sovraffollata e inadatta alla navigazione. Non è stata avviata un’operazione di salvataggio. Nelle prime ore di oggi, la barca si è capovolta».
È quanto sostiene Alarm Phone in merito al naufragio del peschereccio nella acque a sud-ovest di Pylos, in Grecia. «Già nelle ore successive a questo disastro in mare - aggiunge - la Guardia Costiera ellenica ha iniziato a giustificare la propria mancata assistenza sostenendo che le persone in difficoltà non avevano voluto essere soccorse in Grecia».
Il naufragio mercoledì 14 giugno nelle acque dell’Egeo
Un’altra tragedia del mare che rischia di trasformarsi in una delle peggiori stragi del Mediterraneo: un peschereccio stracarico di centinaia di migranti, forse fino a 750, partito da Tobruk, in Libia, per raggiungere l’Italia, si è capovolto mercoledì 14 giugno nelle acque dell’Egeo, a 47 miglia nautiche da Pylos nel sud del Peloponneso.
E dopo una giornata di ricerche e soccorsi - non senza denunce delle Ong che accusano Atene di «non aver avviato l’operazione di salvataggio» - sono stati recuperati 79 corpi e 104 persone sono state tratte in salvo. Con il rischio che il bilancio di questa nuova tragedia si trasformi in un ecatombe.