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Stragi di Capaci e via D’Amelio, confermato in appello l’ergastolo per Messina Denaro

La decisione della corte d’assise d’appello di Caltanissetta nel 31° anniversario dell’attentato al giudice Borsellino

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2' di lettura

La corte d’assise d’appello di Caltanissetta ha confermato la condanna all’ergastolo del boss Matteo Messina Denaro , accusato di essere stato uno dei mandanti delle stragi di Capaci (23 maggio 1992) e via D’Amelio (19 luglio 1992, esattamente 31 anni fa) che costarono la vita ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e agli agenti di scorta. Il collegio, presieduto dal giudice Maria Carmela Giannazzo, ha accolto la richiesta avanzata dai procuratori generali Antonino Patti, Fabiola Furnari e Gaetano Bono.

I complimenti del boss all’avvocato d’ufficio

Il boss, rinchiuso dal giorno del suo arresto (16 gennaio 2023) in regime di 41 bis nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila, non ha mai partecipato alle udienze in video-collegamento e ha rinunciato a collegarsi per ascoltare il dispositivo. Messina Denaro ha inviato alla sua legale d’ufficio, l’avvocata Adriana Vella (che non ha mai incontrato, come riferita da lei stessa), un telegramma per complimentarsi per l’arringa tenuta davanti alla corte d’assise d’appello. La comunicazione inviata dal capomafia si chiudeva con «Buona vita. Del poco che so mi è piaciuta la sua arringa».

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«Dobbiamo conoscere le motivazioni di questa condanna - ha detto l’avvocato Vella - ma resta ferma la mia convinzione sull’assenza di elementi sufficienti per ritenere confermata la responsabilità di Matteo Messina Denaro in ordine alla deliberazione del piano stragista che comprende anche le stragi di Capaci e via D’Amelio».

Pg Caltanissetta: ci aspettavamo l’ergastolo

«Ci aspettavamo la conferma dell’ergastolo per Messina Denaro. Saremmo rimasti sorpresi se dopo le condanne di Messina Denaro, da parte dei giudici fiorentini per le stragi del ’93 e del ’94, oggi venisse assolto. Lui è stato protagonista dalle stragi siciliane a quelle del Continente» ha commentato il Procuratore generale facente funzione di Caltanissetta Antonino Patti.

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«Avere la conferma dell’ergastolo per l’ultimo grande stragista per noi è motivo di grande soddisfazione. Ancora una volta lo Stato italiano ha esercitato la sua potestà punitiva e noi non possiamo che essere soddisfatti del risultato. Con la sentenza di oggi, benché ancora non definitiva ma è un tassello importantissimo, la stagione corleonese può dirsi chiusa» commenta l’avvocato Fabio Trizzino, legale della famiglia Borsellino.

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