Strappo o logoramento? Verso la sfida Renzi-Calenda. Passaggi da Azione a Italia viva, scoppia il caso Roma
Lunedì la riunione a Palazzo Madama con i due leader che misurerà la tenuta del gruppo parlamentare unitario di Azione e Italia Viva
I punti chiave
2' di lettura
Matteo Renzi ha già fatto sapere che ci sarà. Sull’effettiva presenza di Carlo Calenda ci sono ancora dubbi. Al centro della riunione a Palazzo Madama, lunedì, ci sarà la futura tenuta del gruppo parlamentare unitario di Azione e Italia Viva. L’ex premier parte da un vantaggio: con l’arrivo di Enrico Borghi dal Pd, Renzi ha raggiunto la soglia per formare un gruppo autonomo con il nome del suo partito. Può dunque concedersi il lusso di rompere, costringendo i cinque senatori di Azione a confluire nel gruppo Misto. E Renzoi intanto accoglie nel suo partito altri esponenti della formazione gemella: stavolta si tratta dei componenti della segreteria romana di Azione, che però - si affrettano a spiegare gli uomini di Calenda - erano stati “sfiduciati” da tempo.
La strategia del logoramento
L’asprezza raggiunta dalla sfida personale tra i due leader farebbe supporre un epilogo quasi scontato. Anche se, nel corso della riunione dei parlamentari di Iv, Renzi avrebbe ribadito la volontà di non rompere. E, così, negli ormai opposti schieramenti si fa largo l’ipotesi che la possibile strategia alternativa del leader di IV possa essere quella del logoramento: indebolire Calenda per “prosciugare” Azione e sbilanciare le forze in campo. È in questo senso che alcuni, in Transatlantico, leggono il passaggio a Italia Viva di diversi esponenti dell’ex segreteria romana di Azione.
Le operazioni alla Camera
Nei corridoi di Palazzo Montecitorio c’è anche chi segnala che l’intento di Renzi sia quello di una sostituzione alla guida del gruppo della Camera. Per cui sarebbe già partito un corteggiamento dei deputati di Azione Mara Carfagna e Enrico Costa. Dunque, salvaguardare il gruppo unitario, ma strappare al fedelissimo di Calenda, Matteo Richetti, il ruolo di capogruppo. Ipotesi considerata da alcuni come uno dei tanti possibili colpi di una “guerriglia” ai danni del segretario di Azione, “ormai visto come un avversario”. Per vedere scoperte le carte, però, bisognerà attendere l’assemblea di martedì alla Camera.
La prospettiva delle europee
Intanto, tra i deputati di Iv, c’è chi non rinuncia a manifestare dissenso nei confronti di qualsiasi operazione di logoramento o rottura. «Fermiamoci, prima di finire tutti in un burrone», dice Luigi Marattin. Che rilancia: «Puntiamo a costruire una lista, unica e più forte, alle Europee». Il ragionamento, condiviso anche da una fetta di Azione, è che eventuali scossoni in Parlamento farebbero cadere qualsiasi prospettiva di una coalizione elettorale. Con il rischio di mostrarsi inaffidabili agli occhi dei cittadini che avevano votato il progetto del Terzo polo alle politiche.
Mercoledì il dibattto con Renew Europe
La strada verso le urne è ancora lunga, come fa notare l’europarlamentare Sandro Gozi. Mercoledì 24 maggio ci sarà anche lui all’evento organizzato della macroniana Renew Europe che dovrebbe concludersi con un dibattito tra i duellanti Calenda e Renzi. Sempreché l’alleanza che doveva fondare il Terzo Polo sia ancora in piedi.
loading...