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Strategie: la gallerista londinese Pilar Corrias rimane fedele alla City

Un nuovo spazio espositivo su due piani per festeggiare i primi 15 anni di attività e una mostra di Christina Quarles, l’artista di Los Angeles molto gettonata in asta

di Maria Adelaide Marchesoni

Christina Quarles (sinistra) e Pilar Corrias (destra), 2023. Photography by Meg Young

4' di lettura

In questi ultimi anni per molti galleristi è stato premiante aprire nuovi spazi in altre latitudini, in particolare nell’area asiatica, per favorire una maggior internazionalizzazione del business e conquistare nuovi collezionisti. La gallerista londinese Pilar Corrias, a differenza dei suoi colleghi, per festeggiare il suo 15° anno di attività ha deciso di rafforzare la sua presenza a Londra con l’apertura di un nuovo spazio espositivo su due piani a Mayfair, al 51 di Conduit Street progettato da Cowie Montgomery Architects dopo una ristrutturazione totale, che sostituisce la sede di Eastcastle Street.
<Una nuova sede - dichiara Pilar Corrias ad Arteconomy24 - era in programma da un po’ di tempo, ma a causa della pandemia pensavo fosse più facile e veloce riuscire a trovare un nuovo spazio, ma non è stato così, ci sono voluti due anni e mezzo. Londra, nonostante la Brexit, è rimasta internazionale con un mercato dell’arte molto solido, il nostro business non ne ha risentito e questo è uno dei motivi alla base della mia scelta di rimanere “local”; quindi anziché aprire diversi piccoli spazi all’estero ho preferito investire in uno spazio qui in città molto più grande per poter offrire agli artisti con cui lavoro, una sede espositiva in grado di presentare qualsiasi tipo di opera. Non da ultimo, la galleria è cresciuta e avevamo bisogno di maggior spazio per tutto il personale, che attualmente è di circa 25 persone>.

Christina Quarles, «Fog», 2023, Acrylic on canvas, 213,4 x 182,9 x 5,1. Courtesy the artist and Pilar Corrias, London, and Hauser & Wirth

Gli inizi

Pilar Corrias ha aperto la sua omonima galleria d’arte contemporanea nel lontano 2008, l’anno del crollo dei subprime. Se in quel periodo il mercato dell’arte ha subito le conseguenze della crisi finanziaria e molti spazi hanno dovuto chiudere, Pilar Corrias chiese a Rem Koolhaas di progettare la galleria a Fitzrovia e nell’ottobre dello stesso anno ha inaugurato la galleria con quattro artisti e con una mostra di Philippe Parreno, all’epoca all’inizio della sua carriera. <Ho iniziato in un momento molto complicato, ho voluto imporre una mia identità che era molto diversa da quella delle gallerie per le quali ho lavorato in passato> afferma Pilar che all’epoca era la prima donna ad aprire una nuova galleria nel West End di Londra nel corso di un decennio. <La crescita della galleria - prosegue Pilar - è avvenuta in modo organico e anche la scelta degli artisti è stata graduale, molti dei quali sono stati segnalati da altri artisti, da curatori, frequentando mostre, viaggiando molto, con l’obiettivo di offrire diverse tipologie di opere, dal video alla pittura, in un processo che continua nel tempo e non si ferma mai. Negli anni è aumentato il numero degli artisti, la programmazione artistica è stata più intensa come la partecipazione a fiere e di conseguenza è aumentata la visibilità della galleria>.

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L’espansione

Oggi Pilar Corrias rappresenta 34 artisti internazionali - due terzi sono donne - tra cui Ian Cheng, Shara Hughes, Tala Madani, Rachel Rose, Tschabalala Self e Shahzia Sikander, tutti molto ambiti dai collezionisti in questi ultimi anni. Ad inaugurare il nuovo spazio, in concomitanza con Frieze, è l’artista di base a Los Angeles Christina Quarles (classe 1985) con la mostra intitolata “Tripping Over My Joy” con un’ampia serie di dipinti e opere su carta. Questa è la quarta mostra dell’artista con la galleria, da quando è entrata a farne parte sei anni fa. <È importante che la galleria si sviluppi in sinergia con gli artisti che rappresenta, adeguandosi alla loro energia e alla loro produzione. Il nuovo spazio ci permetterà di presentare il loro lavoro in modi nuovi ed entusiasmanti. Christina Quarles è un’artista fondamentale per il programma della galleria, ha sviluppato la sua carriera con noi e sono lieta di convivere con lei questo prossimo passo nel futuro della galleria>. Nessuna disclosure sul livello dei prezzi delle opere in mostra e l’unico valore delle opere di Christina Quarles, che lavora dal 2021 anche con la mega galleria Hauser & Wirth, sono i valori registrati in asta.

Le emergenti

Quarles fa parte di un’ondata di giovani artisti figurativi, tra cui Tschabalala Self, la cui rapida ascesa è stata entusiasmante, ma anche innegabilmente problematica. Durante la settimana di Frieze la casa d’aste Phillips nella 20th Century & Contemporary Art Evening Sale del 13 ottobre ha proposta l’opera «Lil’ Dapple Do Ya» (2020) un acrilico su tela (141,9 x 152,4 cm) esposta nella mostra “Christina Quarles: I Won’t Fear Tumbling or Falling/If We’ll be Joined in Another World” che si è svolta nell’autunno 2020 da Pilar Corrias. La stima pre-asta era compresa tra 450.000-550.000 sterline (520.218-635.823 €), il prezzo finale di aggiudicazione è stato di 508.000 sterline.

I passaggi in asta delle sue tele queer e surreali sono 20 e l’aggiudicazione più elevata è stata nel corso del 2022 (anno concluso con un fatturato di 8,8 milioni di €, contro 1 milione di € del 2021) per «Night Fell Upon Us Up On Us» nel maggio 2022 alla The Now Evening Auction di Sotheby’s New York, il grande dipinto è stato battuto a 4.527.000 di $ superando abbondantemente la stima di 800.000 $. Le opere dell’artista sono state apprezzate alla 59a Biennale di Venezia curata da Cecilia Alemani, «Il Latte dei Sogni».

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