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Strike, hamburgeria genovese in stile Usa vuole allargarsi in Italia

I tre fondatori cercano un socio industriale per aprire punti vendita a Bergamo, Brescia e Verona. Nei piani futuri un locale in Costa Azzurra

di Raoul de Forcade

3' di lettura

Un’hamburgeria in perfetto stile statunitense - anche nel nome: Strike! Burger & Deli - ma nata nel centro storico di Genova, e poi cresciuta, con altre aperture sul territorio, si appresta a debuttare in diverse città italiane, tra Lombardia e Veneto. E per farlo con maggiore agilità, sta cercando un socio che la supporti, più dal punto di vista industriale che finanziario.

La storia di Strike è quella di tre giovani imprenditori, Giovanni Ivaldi, Rinaldo Schiaffino e Tommaso Romagnoli, che, partiti da un’idea molto semplice, sono riusciti a svilupparla in modo efficace, nell’arco di otto anni, fino ad arrivare, lo scorso marzo, ad aggiudicarsi il Just Eat Award, come migliore hamburgeria d’asporto d’Italia.

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«La società - spiegano - è nata dall’idea di offrire al pubblico un hamburger americano, cioè non italianizzato. Siamo partiti noi tre con un investimento di 30mila euro: 10mila a testa. Abbiamo aperto il primo sito in via Ravecca, nel cuore di Genova (e a pochi passi dalla zona centrale della città, ndr), nel febbraio del 2015. E siamo nati, da subito, con l’attitudine alla delivery», anche se nelle hamburgerie della società c’è ovviamente anche spazio per consumare il cibo sul posto. Cibo che, come si erano prefissi i tre fondatori, ha un imprinting davvero “Usa”. Oltre agli hamburger, infatti, si mangiano hot dog e ogni sorta di fritti in stile americano: alette di pollo, chicken nuggets, gamberoni, anelli di cipolla e, ovviamente, patate. In lista ci sono anche sandwich e insalate. Niente a che vedere, però, con i prodotti standardizzati delle grandi catene.

Evidentemente la novità è piaciuta, perché, raccontano ancora i tre imprenditori, «passati i primi due anni in Ravecca, e visto che andava bene, abbiamo deciso di aprire anche in Albaro (quartiere residenziale nel Levante di Genova, ndr). Siamo sbarcati lì nel 2018, con un punto vendita un po’ più grande di quello nel centro storico, che è subito diventato una locomotiva impazzita». Una locomotiva capace di trainare le vendite, tanto che, nel 2020, viene aperto un altro Strike a Genova Nervi e, nel luglio 2022, arriva il quarto negozio, questa volta a Sestri Ponente, storico quartiere operaio del capoluogo ligure.

«Ora - affermano Ivaldi, Schiaffino e Romagnoli - abbiamo una copertura completa della città: Levante, centro e Ponente. E quel che ci fa credere nel progetto sono i numeri: il primo anno di Strike abbiamo fatturato 400mila euro; oggi siamo a circa 1,9 milioni. Abbiamo 20 dipendenti, senza considerare i contratti intermittenti dei fattorini che fanno le consegne a casa. Per queste abbiamo un serbatoio di 100 persone e ne impegniamo, tutti i giorni, circa 10 a pranzo e 12 la sera. Dal 2020, inoltre, poco prima della pandemia di Covid, abbiamo fatto un accordo in esclusiva con Just Eat, per il delivery. Ma consegniamo sempre con i nostri fattorini, anche quando gli ordini arrivano dal servizio della loro rete».

Arrivata la quarta apertura a Genova, i tre fondatori di Strike hanno cominciato a guardare più lontano. «Riteniamo - dicono - che ci sia la replicabilità del business e, basandoci su questo, abbiamo avviato un progetto di crescita. Abbiamo valutato aperture dirette con i nostri mezzi, sapendo che l’investimento per ciascun nuovo locale, dopo Ravecca, è stato di circa 150mila euro; ma recentemente abbiamo affidato un incarico all’advisor milanese Arkios Italy. L’obiettivo è di valutare anche la possibilità di avere il supporto di un socio, che potrebbe essere un semplice finanziatore ma, preferibilmente, vorremmo avesse un ruolo industriale. Qualcuno, insomma, che ci dia una mano a trovare il locale giusto, che ci agevoli per i permessi e per la ricerca del personale. Vorremmo aprire a Bergamo, dove abbiamo già fatto un’indagine di marketing, a Brescia, a Verona e poi in Costa Azzurra. Ma abbiamo visitato location anche a Santa Margherita Ligure e a Forte dei Marmi».

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