Studentati, 40 milioni per l’ex Inps di Napoli grazie a Cdp
Dietro la riqualificazione dello stabile il fondo iGeneration partecipato dal Fnas-Fondo nazionale dell’abitare sociale di Cdp Real Asset Sgr e la Fondazione Con il Sud
di Margherita Ceci
3' di lettura
Napoli che realizza opere, non le distrugge. È l’immagine con cui – in riferimento al recente incendio della Venere del Pistoletto – il sindaco della città partenopea Gaetano Manfredi ha commentato in conferenza stampa il progetto di rigenerazione dell’ex palazzo Inps in via Ferraris, nei pressi della Stazione centrale. L’immobile, con superficie complessiva di oltre 15mila mq, verrà infatti trasformato in una residenza universitaria, all’interno di un disegno più ampio di riqualificazione dell’intero quadrante est della città. L’investimento è di 40 milioni di euro e la previsione di chiusura dei lavori entro maggio 2025.
A scommettere sul progetto è il neonato Fondo iGeneration, gestito da Investire Sgr (Gruppo Banca Finnat Euramerica) e partecipato al 50% dal Fnas-Fondo Nazionale dell’Abitare Sociale di Cdp Real Asset Sgr, e per la restante parte dalla Fondazione Con il Sud e da ulteriori investitori istituzionali: Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Ente nazionale di previdenza assistenza veterinari (Enpav), Banca Intesa Sanpaolo, Inarcassa, Fondazione Cariplo, Futura Funds Sicav – Alpha Plus.
«È il primo intervento che facciamo al Sud sul fronte dello student housing, uno strumento che mette al centro il futuro dei giovani, il loro percorso formativo, e sancisce un’accelerazione nella nostra strategia a sostegno delle infrastrutture sociali dell’abitare, con un focus su tutte le “3 esse” dell’abitare sociale: social, student e senior housing
– commenta Giancarlo Scotti, ad di Cdp Real Asset Sgr –; si tratta, inoltre, di un
importante progetto di rigenerazione urbana: restituiremo alla città un immobile dismesso
da tempo, che sarà stato ristrutturato secondo i più alti standard tecnologici e di sostenibilità e che sarà perfettamente integrato nel quartiere, con spazi aperti ai cittadini per esigenze di co-working».
L’edificio ospiterà oltre 353 camere dotate di infrastrutture tecnologiche innovative, e il suo uso sarà per lo più dedicato agli studenti universitari, vista la continua crescita della città come polo universitario e la posizione strategica dell’immobile. Non sarà tuttavia l’unico utilizzo delle stanze: in via secondaria infatti, i posti letti potranno andare a city users e giovani professionisti, alla luce della presenza di una componente short term (hotel e ostello).
«Dopo un lungo lavoro di strutturazione del Fondo e di valorizzazione urbanistica ed edilizia dell’immobile, siamo fieri di avviare il cantiere della prima iniziativa del Fondo iGeneration ma, soprattutto, siamo fieri di investire nella Città di Napoli e di contribuire a promuovere l’asset class della residenzialità universitaria strutturata partendo dal Mezzogiorno, in linea con gli obiettivi del Pnrr –, ha commentato Domenico Bilotta, managing director di Investire Sgr –. Riqualificheremo un immobile in disuso per restituirlo alla Città, partecipando così alle più ampie progettualità virtuose di rigenerazione già previste per questo quadrante, offrendo un’offerta strutturata di residenzialità con differenti livelli di marginalità, cucita su misura per gli studenti del domani».
L’investimento di iGeneration si inserisce in quello che è l’obiettivo del Fondo: contribuire a colmare il divario tra domanda e offerta nel comparto abitativo universitario e professionale, realizzando oltre 1.800 posti letto (residenza per studenti ed ospitalità veloce), spazi di comunità (spazi studio, co-working, hub di ricerca) e servizi accessori. Un modo per facilitare l’accesso agli Atenei di eccellenza e fornire una risposta all’ospitalità dei giovani fuori sede.
«Ringrazio gli investitori che hanno raccolto il nostro appello a tornare a investire a Napoli – ha commentato il sindaco–. Ho avuto contatti continui con il fondo e con il gestore. La nostra città sta facendo un grande percorso di rigenerazione e ripartenza [...]. Andremo avanti perchè siamo convinti che la vera Napoli e la Napoli del futuro non è quella che ha incendiato la Venere degli stracci, ma quella che realizza le infrastrutture e le opere di cui la città ha bisogno».
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