Covid a scuola, niente tampone per gli studenti vaccinati
In caso di positività in classe, gli alunni vaccinati possono continuare le lezioni in presenza senza obbligo di test
di Marzio Bartoloni e Claudio Tucci
I punti chiave
2' di lettura
Niente tamponi per gli studenti vaccinati, in regime di autosorveglianza e senza sintomi. Quindi, si resta in classe, con l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 per almeno 10 giorni. Il governo è pronto all’ennesimo chiarimento sul fronte scuola, anche alla luce dell’elevato numero di contagi di alunni e del conseguente caos che si sta verificando di istituto in istituto sull’applicazione delle nuove regole entrate in vigore con la ripresa delle lezioni post vacanze natalizie.
Il chiarimento del governo
A medie e superiori le nuove direttive prevedono che con due casi di studenti positivi in classe scattino misure differenziate in funzione dello stato vaccinale: per i non vaccinati o per chi lo è da più di 120 giorni è prevista la Dad, mentre per i vaccinati si proseguono le lezioni in presenza con l’autosorveglianza e l’utilizzo di mascherine Ffp2. Ebbene, solo per questi ultimi, si chiarirà che non è necessario fare tamponi per stare in classe (e quindi le scuole, in questi casi, non devono più chiederlo). Ovviamente, fuori dalla scuola, gli stessi studenti dovranno limitare al minimo indispensabile altri contatti.
Le semplificazioni allo studio
In realtà, è tutta la procedura di gestione dei casi positivi a scuola (con questi livelli di contagio) a essere finita nel mirino la prima settimane di riapertura per la troppa burocrazia e le applicazioni difformi da territorio a territorio. Non a caso lo stesso ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha annunciato di lavorare ad alcune semplificazioni, dopo aver raccolto indicazioni da scuole e famiglie. Tra le idee in corso di approfondimento, quella di uniformare i comportamenti in caso di rientro a scuola dopo il Covid. Qui si starebbe pensando a una “certificazione di fine malattia” rilasciata dai pediatri, come già avviene per altre patologie (oggi il fai da te regna sovrano, con alcune scuole che chiedono contemporaneamente tampone negativo e certificato medico).
I presidi: troppi carichi burocratici, rischi per la didattica
A spingere per un drastico snellimento è anche il presidente dell’Anp, l’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, visti i carichi di lavoro scaricati su referenti Covid, docenti e Ata: «L’intera procedura di tracciamento deve essere drasticamente semplificata e realmente svolta dalle Asl - ha detto Giannelli -. Tante le criticità rilevabili nel conteggio dei casi positivi all’interno del gruppo/sezione/classe. Altre difficoltà si manifestano nelle operazioni di rientro in classe degli alunni della scuola primaria previa effettuazione del tampone T0, nelle raccomandazioni relative al distanziamento a mensa, ragionevole ma non applicabile, nella difficoltà pratica di verificare la tempistica della vaccinazione degli studenti delle scuole secondarie. Tutto questo provoca evidenti interferenze con l’attività didattica».
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