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Alfadocs è una piattaforma che nasce per sostenere il processo di digitalizzazione del sistema sanitario, a partire dagli studi medici. La convinzione del fondatore, Fabian Zolk, tedesco di nascita e italiano di adozione, è che «il sistema sanitario nazionale sarà ad un certo punto completamente digitale, il punto non è il se ma il quando e il come. Noi vogliamo dare il nostro contributo e accelerare questo processo».
Alfadocs lavora prevalentemente con il settore privato, gestisce 18 milioni di appuntamenti con transazioni per mezzo miliardo, e l’obiettivo di coinvolgere entro l’anno prossimo 10mila medici. La Pubblica amministrazione resta tra i progetti della società. La distribuzione dei clienti è omogenea, in Italia, anche se nelle aree del Nord del paese il privato è molto più strutturato che a Sud. Con due sedi in Italia, a Torino e Milano, il business model dell’azienda punta allo sviluppo e all’implementazione di una “one platform solution”, piattaforma unica web-based, completamente in cloud, che permette al singolo studio medico una completa digitalizzazione. Il target di Alfadocs sono sia gli studi monoprofessionali che i poliambulatori. La piattaforma integra diversi sistemi e rappresenta una spinta verso la semplificazione, pur nel rispetto dei temi legati a privacy e sicurezza digitale. «La piattaforma – spiega Zolk, Chief Product officer della società – è in grado di seguire l’intero ciclo del paziente, dalla ricerca di uno specialista in rete alla parte clinica, fino ad arrivare alla contabilitàdello studio». Si tratta, aggiunge Zolk, di una piattaforma in grado di competere con i software gestionali in campo ma con un approccio capace di integrare diverse soluzioni.
Il team di lavoro di Alfadocs conta 50 persone all’attivo, tra Italia e Francia, numero destinato a salire a quota 70-80 entro la fine dell’anno. Alfadocs è nata in Germania, a Monaco di Baviera, dove il suo fondatore ha vissuto per qualche anno, ma il prodotto per ora è soltanto sul mercato italiano. «Alfadocs è la nostra seconda start up – racconta Zolk che collabora da anni con Niklas Fischer-Riepe, co-founder e ad dell’azienda – la prima è stata Mydentista, diventato il più grande portale online per le prenotazioni, acquisito sei anni fa dal sito Miodottore».
L’Italia per Alfadocs in realtà è stata una scelta strategica, anche alla luce del fatto che il paese è secondo in Europa per numero di medici, dopo la Germania e prima di Francia e Uk. L’orientamento al mercato e ai bisogni dei clienti fa si che il team più grande in capo ad Alfadocs sia proprio quello del “Customer success”, che prende in carico i singoli clienti e adatta la tecnologia al fabbisogno dello studio. «La nostra piattaforma è in grado, potenzialmente, anche di comunicare con la pubblica amministrazione, è una tecnologia aperta, integrabile dunque con altre applicazioni» spiega Zolk. Quello che l’azienda fa, aggiunge, è «sviluppare integrazioni per noi strategiche, come quella realizzata proprio con Miodottore. Ci sono poi realtà, come Esosfera, sistema basato sull’intelligenza artificiale che risponde al telefono, che si è integrata in maniera autonoma alla nostra piattaforma». Dunque i clienti di Alfadocs possono abilitare questa app e usare un servizio integrato. «Cerchiamo di creare un ecosistema di applicazioni per favorire la digitalizzazione in maniera più efficace di quanto si possa fare da soli» spiega Zolk.
Tra i progetti dell’azienda dunque c’è anche quello di sviluppare applicazione per collaborare con la pubblica amministrazione. «La Pa in Italia è complessae noi stiamo cercando di mettere insieme diverse aziende in campo per promuovere uno standard che possa favorire la comunicazione dei sistemi» aggiunge Zolk. La necessità di uno stardard comune è un fabbisogno generale della sanità, a cominciare ad esempio dal mondo delle assicurazioni che non interagiscono tra di loro. La digitalizzazione va di pari passo con la standardizzazione.
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