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Studio Enit, i turisti cinesi tornano in Italia. A caccia di arte, buon cibo e natura

Si impongono nuovi trend: più attenzione a natura, sport e mete insolite. Entro l’anno attesi 2 milioni di viaggiatori cinesi in Italia. Nel 2024 si supereranno i livelli record del 2019

Turismo in ripresa ma ancora sotto i livelli pre Covid

4' di lettura

L’allentamento delle misure anti-Covid in Cina, con la riapertura dei viaggi per i cittadini cinesi, ha dato un nuovo, fortissimo impulso al ritorno anche in Italia dei turisti dal Paese asiatico. L’Italia è del resto in cima ai desideri dei viaggiatori cinesi, come risulta da uno studio Enit, secondo cui, tra i cittadini cinesi residenti nelle città di prima fascia e con esperienze di viaggi all’estero nel biennio 2018–2019, l’Italia è la destinazione più attrattiva tra i Paesi europei. E non solo per le sue bellezze artistiche, per il buon cibo e la moda. Ma anche – in linea con le tendenze del turismo sviluppatesi negli ultimi anni – per la sua natura e i suoi paesaggi, l’offerta di attività sportive e i percorsi di benessere.

Le stime: 6 milioni di arrivi nel 2023

In base alle proiezioni del China Outbound Tourism Research Institute diffuse da European Travel Commission, è possibile aspettarsi in Europa circa 6 milioni di arrivi nel 2023, di cui 2 milioni dovrebbero riguardare l’Italia. La Civil Aviation Administration of China ha dichiarato che, entro la fine del 2023, il traffico aereo in&out of China recupererà il 75% rispetto ai livelli pre-pandemia. Il numero di viaggi outbound dalla Cina è previsto superare i livelli del 2019 entro il 2024.

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Nei primi due mesi dell'anno i visti per turismo rilasciati dall'Italia a cittadini cinesi hanno raggiunto il 30% rispetto ai livelli del 2019, e dal 15 marzo l'Italia è entrata a far parte della lista di destinazioni autorizzate anche per i gruppi. L'obiettivo è raggiungere e superare entro il 2024 i livelli del 2019, anno dei record per il turismo cinese outbound, quando l'Italia era prima destinazione in Europa con oltre 3 milioni di arrivi e 5,4 milioni di presenze.

Inoltre, il portale online cinese Sohu.com (uno dei più importanti nel Paese, per quanto riguarda le notizie di attualità, sport, costume & società) ha stilato la classifica aggiornata alla primavera 2023 dei brand più influenti tra le destinazioni turistiche globali in Cina, prendendo come parametro i risultati delle performance online (ricerche + social media). L'Italia è complessivamente in settima posizione, subito dietro le principali destinazioni asiatiche e la seconda destinazione europea dopo la Svizzera.

Nuovi trend: attività outdoor e mete insolite

Enit ha esaminato anche i nuovi trend del turismo cinese e i punti di forza e debolezza dell’offerta turistica italiana. I cinesi sperimentano l’Italia outdoor a contatto con la montagna e la natura. La visita mordi e fuggi alle principali città d’arte non è più sufficiente a soddisfare aspettative di viaggio. I giovani in Cina stanno dedicando molta attenzione alla carriera e all'autoaffermazione e tendono a sperimentare località autentiche, destinazioni che consentono esperienze di viaggio approfondite.

I cinesi oggi guardano a mete prima non considerate come ad esempio la Sicilia, le Cinque Terre e le destinazioni balneari che prima erano trascurate e ora sono vissute pienamente, pur con modalità peculiari. Enit ha preparato la ripartenza posizionandosi su tutte le principali piattaforme digitali cinesi e ha commissionato uno studio per valutare quali cambiamenti siano intervenuti nella percezione che i turisti cinesi hanno della destinazione Italia. Si assiste anche ad una modifica delle tendenze come nel balneare soprattutto del segmento lusso con resort di alta qualità con esperienza in riva al mare con cucina di alto livello e aumenta la presenza dei giovani perché è cresciuta la disponibilità economica.

Il sondaggio commissionato da Enit mostra che gli intervistati hanno una conoscenza buona del Paese. Quando si parla di Italia, il cibo è al primo posto, insieme alle città più famose, Roma e Venezia, mentre tra le attrazioni popolari si trovano la Torre di Pisa e il Colosseo.

L’Italia è anche sinonimo di moda, marchi di lusso e arte. Emerge invece ancora un po' di confusione sulle attrazioni europee identificate come italiane. Gli intervistati (100%) hanno identificato erroneamente le attrazioni di altri Paesi (come la Basilica della Sagrada Familia) come nostrane.

Le destinazioni più gettonate

Il Colosseo è stato scelto da quasi la metà degli intervistati (49%), mentre il Canal Grande di venezia (46%) e il Duomo di Milano (45%) seguono in classifica. Roma è la prima scelta tra le città con il 63%, seguita da Milano con il 58% degli intervistati che sceglie la capitale mondiale della moda come la città più popolare in Italia. Venezia (56%) è terza in classifica, con una percentuale decisamente superiore a Firenze (35%), Pisa (22%) e Napoli (13%).

Due sono tradizionalmente i picchi in termini di arrivi: i mesi estivi di luglio e agosto e la Golden Week (prima settimana di ottobre). Uno dei risultati della pandemia è il minore interesse verso tour di gruppo con sconosciuti: l’equilibrio si sposta con forza verso i viaggi su misura con piccoli gruppi di amici, colleghi o in famiglia (conseguenza dei lockdown e della ricerca di qualità).

La maggior parte dei viaggiatori è disposta a partire ma necessita di tempo per viaggiare in Europa. Il 20% degli intervistati che ha esperienza di viaggi fuori nazione è pronto a partire per l’Europa nel 2023. Inoltre, più della metà del totale (57%) inizierà il viaggio in Europa entro 2 anni e l’85% entro 3 anni. Nel 2019 sono stati circa 170 milioni i viaggi di cittadini cinesi fuori dalla propria nazione. Solo una percentuale vicina al 10% dei cittadini cinesi possiede un passaporto. Permangono fattori strutturali che rallentano la ripresa dei viaggi outbound dalla Cina: i tempi di ottenimento dei visti, il numero di collegamenti aerei, ancora insufficiente a soddisfare la domanda, e i costi molto alti.


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