Inchiesta su esame Suarez: indagati dirigenti Juve. Paratici chiese aiuto a De Micheli
Il calciatore Luis Suarez aveva sostenuto una prova “farsa” per la conoscenza della lingua italiana all'Università per Stranieri di Perugia. Emerge dagli accertamenti della procura
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Erano stati “preventivamente comunicati” a Luis Suarez i contenuti della prova “farsa” per la conoscenza della lingua italiana sostenuto all'Università per Stranieri di Perugia, «giungendo a predeterminare l'esito ed il punteggio d'esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l'Università». È quanto emerge dagli ulteriori accertamenti condotti dalla guardia di finanza coordinata dalla procura del capoluogo umbro.
La Juventus conferma, con una nota pubblicata sul suo sito web, che oggi «è stata notificata a Fabio Paratici un'Informazione di garanzia e sul diritto di difesa». Il reato ipotizzato dalla Procura di Perugia, precisa il club «è esclusivamente l'articolo 371 bis» del codice penale, ovvero false informazioni al pubblico ministero. In merito al caso, la Juventus ribadisce «con forza la correttezza dell'operato» del suo dirigente e «confida che le indagini in corso contribuiranno a chiarire la sua posizione in tempi ragionevoli».
Gli accertamenti investigativi hanno consentito «di comprendere come, nei primi giorni del mese di settembre del 2020, la dirigenza del club torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per “accelerare” il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all'università, tuttora in corso di approfondimento». È quanto emerge da una nota del procuratore di Perugia Raffaele Cantone sugli ulteriori sviluppi dell'indagine Suarez.
Secondo quanto trapela, il direttore sportivo della Juventus Fabio Paratici contattò il ministro dei Trasporti Paola de Micheli, sua amica di infanzia, «per velocizzare la pratica ministeriale di riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez». Dalle carte dell'inchiesta della procura di Perugia e del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza si apprende che il ministro diede a Paratici il contatto del capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi. De Micheli, si legge ancora, «ha ammesso» di aver procurato il contatto.
Sospesa per otto mesi dall'esercizio del pubblico ufficio la rettrice dell'Università per Stranieri di Perugia Giuliana Grego Bolli nell'indagine sull'esame “farsa” di Luis Suarez. Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza le ha notificato un'ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva. Stesso provvedimento per il direttore generale Simone Olivieri, per la professoressa Stefania Spina e per il componente della commissione “Celi Immigrati”, prof. Lorenzo Rocca. Ipotizzati la violazione del segreto d'ufficio finalizzata all'indebito profitto patrimoniale e falsità ideologiche in atti pubblici.
Sono sette, in tutto, gli indagati nel procedimento della procura di Perugia sul cosiddetto “Caso Suarez” elencati nella misura interdittiva spiccata dal gip. Tra essi figura anche l'avvocato torinese Maria Turco, indicata come «legale incaricato dalla Juventus» per l'allestimento dell'esame di italiano del calciatore nell'Ateneo umbro. L'ipotesi di reato, in concorso, è il falso ideologico.
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