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«Sui bond le maggiori opportunità di rendimento sono negli Stati Uniti»

Tra le emissioni un interesse particolare è riservato ad American Airline, mentre nel segmento del credito la scelta cade su obbligazioni con rating BB

di Isabella Della Valle

(iQoncept - stock.adobe.com)

3' di lettura

Grandi incognite ancora sul versante inflazione e tassi d’interesse, ma gli Stati Uniti sono in una situazione migliore rispetto all’Europa dove la strada che seguirà la Bce non è ancora del tutto segnata. Ma questa situazione densa di incognite può anche riservare delle opportunità che però vanno cercate con attenzione. lo spiega in questa intervista Andrew Lake, responsabile del reddito fisso di Mirabaud AM. La società è parte del gruppo Mirabaud, fondato a Ginevra nel 1819, e ha masse in gestione per 9,7 miliardi di franchi svizzeri. Si rivolge a investitori istituzionali in Uk ed Europa.

 I RENDIMENTI DEI TREASURY USA ANTICIPANO I RIALZI DEI TASSI DELLA FED
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Abbiamo visto il raggiungimento della parità euro/ dollaro, un livello che non si raggiungeva dal 2002. Quali sono fattori hanno contribuito a renderlo possibile?

Le ragioni principali sono legate alla traiettoria dei tassi d’interesse che stiamo osservando negli Stati Uniti. Il mercato prevede rialzi molto più aggressivi rispetto all’Europa. Di conseguenza, il dollaro resta interessante. Questo, unito a qualche rischio geopolitico in Europa sull’energia e forse all’incapacità di aumentare i tassi con la rapidità necessaria, dato il contesto inflazionistico, fa sì che il dollaro sia relativamente più attraente.

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Questa situazione potrebbe influenzare le prossime mosse della Banca centrale europea?

La Bce si concentra al momento sull’inflazione e un euro più debole è inflazionistico. L’indebolimento dell’euro sarà quindi motivo di preoccupazione ma non c’è molto che la banca centrale europea possa fare nel breve periodo.

Quali sono i driver che influenzeranno i mercati obbligazionari nei prossimi sei mesi?

Nei prossimi sei mesi saranno il percorso dell’inflazione e il contesto economico generale a guidare i mercati. Gli Stati Uniti entreranno in recessione? Come sarà? Quanto durerà? Queste domande saranno probabilmente al centro dell’attenzione degli investitori nell’obbligazionario per il resto dell’anno.

In questa fase congiunturale particolarmente complessa e colma di incognite, dove vedete i maggiori rischi e le principali opportunità?

A nostro avviso siamo all’inizio di un nuovo ciclo dell’obbligazionario ed è proprio in questi momenti di estrema negatività che si presentano le opportunità. Detto questo, abbiamo alcuni venti contrari a breve termine.

BOND DI ALTA QUALITÀ
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Vale a dire?

Siamo in estate e la liquidità è scarsa. I dati economici del secondo trimestre potrebbero

deludere e questo potrebbe farci tornare a temere la recessione. Per un rally del mercato, è necessario che gli investitori tornino a investire in questa asset class e ciò dipenderà da una maggiore chiarezza sulla direzione che prenderà. In termini di opportunità, riteniamo che il credito di alta qualità a lunga scadenza sia particolarmente interessante se la recessione negli Stati Uniti sarà più lieve e se i rialzi dei tassi d’interesse saranno inferiori a quelli previsti. Il rischio è che l’inflazione non scenda così rapidamente come previsto o che si finisca in un contesto di stagflazione. Siamo ancora cauti sull’Europa, vista la situazione energetica, quindi il focus è sugli Stati Uniti.

Per quanto riguarda la sostenibilità, come integrate i fattori Esg nella vostra strategia di investimento?

Il nostro processo Esg non si limita a valutare gli emittenti a livello Esg, ma si concentra anche sul loro impatto diretto sul cambiamento climatico e sull’allineamento allo scenario dei 2°C. Adottiamo un processo in tre fasi, iniziando con l’esclusione delle attività controverse: tabacco, armi controverse, intrattenimento per adulti, estrazione di carbone termico, controversie di categoria 5 (Sustainaliytics valuta le controversie su una scala da uno a cinque, con cinque che indica quelle con l’impatto più grave sugli stakeholder e l’ambiente, e che comportano conseguenti rischi di business per le aziende, come violazioni dei diritti umani, spillover di rifiuti tossici, corruzione o frodi all’interno della governance aziendale, ecc.). Il secondo passo è l’applicazione di un filtro basato sui dati di Sustainalytics, Trucost, SBTi e TPI, oltre a ricerche interne. Sulla base di questi dati, ponderiamo i criteri per tenere conto della rilevanza di ciascun fattore. Il punteggio ponderato comprende sia l’Esg, sia il clima come due fattori distinti. Il nostro approccio ci consente di valutare e rivedere la performance complessiva Esg/sul clima della strategia e di migliorare il profilo rischio-rendimento del portafoglio. Utilizziamo un sistema a semaforo, escludendo i risultati peggiori (rossi) e analizzando e coinvolgendo ulteriormente i risultati intermedi (arancioni)

Su quali settori e su quali aree geografiche state puntando in questo momento?

Dal punto di vista geografico, il nostro focus principale sono gli Stati Uniti, seguiti dall’Europa. Guardiamo anche ai mercati emergenti, ma in maniera selettiva. Non abbiamo un bias settoriale. La nostra allocazione sui comparti è guidata dalla nostra view macroeconomica di tipo top-down.

LE EMISSIONI
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Ci sono emissioni che reputa particolarmente interessanti?

American Airlines è un’azienda particolarmente interessante e lo è da tempo. La struttura di debito Eetc (enhanced equipment trust certificates) che utilizza è molto interessante. Queste particolari strutture sono garantite da diversi asset che compongono la flotta, con una parte dell’emissione obbligazionaria che si ammortizza ogni anno a 100. È difficile fare scelte specifiche sul credito in questo momento di grande incertezza del mercato, ma ci concentriamo sulle obbligazioni di migliore qualità con rating BB, non esposte alla spesa dei consumatori e che mantengono un certo potere di determinazione dei prezzi.

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