titoli di stato

Sui BTp l’effetto Draghi è appena iniziato

La scelta dell’ex numero uno della Bce come premier incaricato ha spinto lo spread sotto 100 - Ecco come muoversi con i titoli governativi italiani e quali opportunità sfruttare in ottica speculativa

di Andrea Gennai e Marzia Redaelli

(AdobeStock)

3' di lettura

L'effetto”Draghi” sul debito pubblico italiano è stato notevole e immediato. Ma la riduzione dello spread, che sintetizza il costo per interessi aggiuntivo dei Buoni del Tesoro rispetto ai più affidabili Bund tedeschi, si deve anche a un generale cambio di passo degli investitori in obbligazioni. Anzi, a detta degli esperti gran parte dei benefici attesi da un Governo guidato dall'ex Presidente della Banca centrale europea si dovrebbero ancora manifestare. La domanda di BTp resta buona, come conferma l’asta di titoli a 3,7 e 20 anni di giovedì scorso. Il BTp a 10 anni, preso a riferimento per misurare il costo del debito pubblico tricolore, rende poco meno dello 0,5% annuo se portato fino alla scadenza.

«L’effetto annuncio dell’incarico a Mario Draghi ha incorporato nei prezzi aspettative notevoli - afferma Massimiliano Schena, direttore investimenti di Symphonia Sgr -. C'è poi il ritorno della fiducia molto forte degli investitori stranieri, che adesso vedono l’Italia come un Paese che ha più credibilità, ben connesso all’Unione europea e in grado di fare riforme strutturali e debito buono, come ha detto lo stesso Draghi». Dunque, lo spread italiano che attualmente è sopra i 90 punti base (0,9%, il minimo dalla crisi del 2011) avrebbe un margine ulteriore di restringimento di una trentina di punti base (0,3%).

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Sullo spread pesa il Bund

All’altalena dei BTp si è contrapposta un’ascesa dei rendimenti dei Bund tedeschi, perché gli investitori sono tornati a comprare azioni e a vendere un po’ di obbligazioni, spinti dall’ottimismo per la ripresa economica e per la somministrazione dei vaccini in tutto il mondo. Le quotazioni del Bund sono scese, il tasso è salito e ha ridotto la distanza con quello del BTp. Certo, si è vista un’accelerazione del titolo di Stato italiano nell’ultima settimana: da gennaio il rendimento del BTp è calato del 5%, quello del Bund è salito intanto del 22%. Però dal 2 febbraio, la vigilia dell’incarico a Draghi, le proporzioni dei movimenti si sono invertite, perché il tasso del BTp è sceso del 25% mentre quello del Bund è aumentato dell'8%.

I rendimenti restano striminziti per chi ha un’ottica da cassettista. «Per chi ha BTp in portafoglio - spiega Schena - non ha senso vendere perché si teme a breve un rialzo dei tassi (e calo dei prezzi, ndr), che non avverrà; chi invece volesse comprarli deve tener presente che il rendimento per un decennale è allo 0,5% lordo. Noi guardiamo con più interesse alle obbligazioni legate all’inflazione, che dovrebbe risalire, sebbene non ai livelli del passato. Nell’area euro non c’è ancora stress sulle dinamiche dei prezzi, ma proprio per questo motivo sono appetibili».

Come muoversi nel breve

Meglio sfruttare il momento favorevole sui BTp con scadenze lunghe con acquisti speculativi di breve termine. «Nonostante i tassi di interesse siano bassi - spiega Giacomo Alessi, analista reddito fisso Marzotto Sim - al momento hanno un pochino di premio rispetto ad altre curve sovrane decennali come la Spagna (38 punti base) e Portogallo (45 punti base). Mi concentrerei sullo spread dei paesi iberici che potrebbe anche ridursi e azzerarsi. Se dovesse raggiungere il rendimento spagnolo questo porterebbe all'investitore un guadagno in conto capitale del 5% circa. Acquisti quindi in chiave di trading, di breve termine.
Per chi può rischiare di più la parte lunga della curva può performare di più. Il BTp 2067 rende l’1,72% circa, per andare a rendere circa come il cinquantennale spagnolo dovrebbe andare a rendere l’1,20%. Sarebbe 50 basis point di restringimento e ci sarebbe performance del 18% sul capitale investito». Sui titoli più corti il gioco è meno appetibile con 10-20 punti base di restringimento sul 5 anni che ha rendimento negativo. La performance in conto capitale sarebbe limitata.


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