il balzo dei positivi

Coronavirus, contagi da rientri: ora è scontro fra regioni. Lazio e Sardegna verso intesa sui test

Lazio e Sardegna starebbero lavorando su un accordo per tamponi per chi parte e chi arriva dall’isola. De Luca minaccia di chiudere i confini della Campania ma Toti e Bonaccini: niente blocchi. E alle Eolie assembramenti sui traghetti dei vacanzieri che lasciano le isole

di Mariolina Sesto

(Ansa)

3' di lettura

Così cresce la tensione fra i governatori tra richieste di controlli, dinieghi e minacce di chiusura dei confini. Il rientro dalle vacanze e il contemporaneo aumento dei contagi ha anche questo effetto: quello di far esplodere lo scontro fra governatori.

Lazio-Sardegna, verso intesa sui test

Reciprocità tra Lazio e Sardegna nell'effettuare i tamponi, con test in Sardegna per chi lascia l'isola e test nel Lazio per chi parte per la Sardegna. Dopo lo scontro di ieri tra i governatori delle due regioni, secondo quanto si apprende sarebbe questa la soluzione alla quale starebbero lavorando i tecnici delle due regioni con la mediazione del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia. L'intesa prevederebbe che il Lazio si faccia carico dei tamponi e test per garantire la sicurezza di chi arriva, così come giá avviene a Ciampino e Fiumicino, mentre da parte della Sardegna c'è stata l'immediata disponibilità per la ricerca di una soluzione che garantisse la sicurezza di tutti. Il modello di accordo potrebbe essere replicato anche con le altre regioni in caso fosse necessario.

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Nella giornata di sabato 22 agosto il Lazio, che ha registrato il primato di contagi e che sostiene che il 45% dei casi ha link con la Sardegna, aveva chiesto al governatore Solinas di testare i turisti in partenza dalla Sardegna. Ma l’assessore alla Sanità sardo aveva risposto asserendo che «i test li deve fare il Lazio alla partenza verso la Sardegna». Il Lazio dal canto suo ha predisposto da ieri 22 agosto appositi drive in che fanno test rapidi a tutti coloro che rientrano da Malta, Grecia, Spagna e Croazia e a tutti coloro che arrivano dalla Sardegna. Ma il governatore Zingaretti chiede formalmente che i test vengano fatti all’imbarco, non solo allo sbarco dei passeggeri a Civitavecchia.

De Luca minaccia la chiusura della Campania

«A fine agosto vedremo se chiedere o no al governo di ripristinare la limitazione della mobilità intraregionale. Lo decideremo tra 15 giorni con grande determinazione, salvo i casi di motivi di lavoro o di salute. Ci regoleremo anche sui contagi nel resto d’Italia» ha minacciato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (che è in prima persona in campagna elettorale per il voto del 20 e 21 settembre) nel corso di una diretta Facebook. Nel mirino del governatore sempre i contagi del rientro dalle vacanze. Poi, a conferma della linea dura, promette di misurare la febbre negli istituti scolastici della Regione anche se il governo, nelle linee guida, ha affidato il compito ai genitori.

Toti e Bonaccini: no a blocchi negli spostamenti tra Regioni

«Non ritengo vi sia una emergenza clinico-sanitaria tale da presupporre o fare presagire ulteriori chiusure. Stiamo attenti, teniamo la mascherina, facciamo tutto quello che dobbiamo fare ma evitiamo di tornare a terrorizzare questo Paese che non ne ha bisogno» ha spiegato il presidente della Liguria, Giovanni Toti (anche lui coinvolto in campagna elettorale), a chi gli chiedeva se ci sia il rischio di blocco di spostamenti tra le regioni come paventato dal presidente della Campania. Una posizione condivisa dal governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini: «In questo momento non serve».

«In centinaia in coda sui traghetti delle Eolie»

Intanto il Codacons denuncia assembramenti sui traghetti dalle Eolie. «Alle isole Eolie si registrano assembramenti intollerabili e molti villeggianti, specie i più giovani, non rispettano le norme sull’uso delle mascherine» denuncia l’associazione dei consumatori, che ha inviato i propri ispettori. «La situazione più grave si registra nei porti in occasione delle partenze di aliscafi e traghetti, dove migliaia di persone (a Stromboli, Panarea, Lipari, ecc.) si accalcano sulle banchine creando pericolosi assembramenti - denuncia il Codacons - L’atmosfera di infuoca di notte a Lipari, dove le strade si trasformano in discoteche all'aperto di fronte ai locali che suonano musica dal vivo: qui centinaia di giovani ballano l'uno sull'altro senza rispettare le distanze minime e senza indossare le mascherine».

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