ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùPorto Empedocle nel caos

Consiglio dei ministri, varate misure sui migranti: fino a 18 mesi il trattenimento per il rimpatrio

Riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, convocato permanentemente dal 28 agosto sul tema della gestione dei migranti. Nell’hotspot dell’isola si contano circa 1.300 persone. La premier attacca Borrell e sinistra: «Forze italiane ed europee remano contro»

Aggiornato il 18 settembre 2023 alle ore 14:15

Migranti, von der Leyen in italiano: "L'Italia può contare sull'Ue"

9' di lettura

Gli sbarchi che continuano. L’hotspot di Lampedusa ancora sovraffollato. Il sistema di accoglienza dei migranti in affanno. Il governo pensa a nuove soluzioni per gestire l’emergenza. È terminato a palazzo Chigi il Consiglio dei ministri. A quanto si è appreso ha varato il pacchetto di misure sui migranti annunciate nei giorni scorsi dalla premier Giorgia Meloni. In particolare, si allungano a 18 mesi i tempi massimi del trattenimento ai fini del rimpatrio di chi arriva irregolarmente in Italia. La premier: «Desidero esprimere grande soddisfazione per la compattezza e per il grande lavoro di squadra di tutto il Governo per far fronte all’emergenza immigrazione». «”Decidiamo noi chi entra in Europa, non i trafficanti di esseri umani”. Sono parole pronunciate ieri a Lampedusa dalla von der Leyen, sono parole che abbiamo più volte pronunciato io, Matteo, Antonio e noi tutti - ha detto in Cdm la premier -. Questa frase può essere considerata il sunto della nuova visione che si è affermata in Europa grazie all’Italia». E ancora: «Al prossimo Consiglio europeo informale di ottobre l’Italia chiederà agli altri Stati membri di assumere le decisioni necessarie e conseguenti, soprattutto in tema di blocco delle partenze illegali dal Nord Africa». Inoltre, la premier ha detto che «In accordo con il ministro Tajani, saranno convocati gli ambasciatori di quei Paesi che rappresentano le più consistenti nazionalità dichiarate al momento dello sbarco dagli immigrati sulle nostre coste».

Meloni: limite di trattenimento per chi chiede asilo resta 1 anno

“Il limite di trattenimento per i richiedenti asilo è già oggi di 12 mesi e non verrà modificato, ma diventerà effettivo grazie alla realizzazione dei necessari centri di permanenza per chiunque sbarchi illegalmente in Italia, richiedenti asilo compresi” ha spiegato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aprendo il Consiglio dei ministri che ha varato le misure sui migranti.

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Meloni: Borrell? Forze italiane ed europee remano contro

In Cdm la premier ha anche sferrato un lungo attacco contro Borrell e la sinistra: “Dispiace constatare che parte delle forze politiche italiane ed europee, per ragioni ideologiche o, peggio, per calcolo politico, remino contro e facciano di tutto per smontare il lavoro che si sta portando avanti. Mi riferisco alla lettera dell’Alto rappresentante per la politica estera europea Borrell, agli appelli dei socialisti europei e alle prese di posizione di diversi esponenti della sinistra ma non solo. Tutte azioni che vanno nella medesima direzione di provare a sostenere che nessuno dei Paesi del Nordafrica è uno Stato sicuro con il quale è possibile accordarsi per fermare le partenze o per rimpatriare gli immigrati illegali. In sostanza, la volontà della sinistra europea è rendere ineluttabile l’immigrazione illegale di massa”.

«Nuovi Cpr non creeranno disagio e insicurezza a città»

“Daremo oggi mandato al Ministero della Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture per trattenere gli immigrati illegali. Anni di politiche immigrazioniste hanno fatto sì che oggi, in Italia, siano pochissimi i posti disponibili nei Cpr. I nuovi Cpr che verranno realizzati dovranno essere in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili. Non si creerà ulteriore disagio e insicurezza nelle città” ha detto Meloni in Cdm, spiegando che le “due proposte saranno inserite nel Dl Sud per renderle immediatamente efficaci”.

In 10 punti il piano von der Leyen per Lampedusa

La visita a Lampedusa di Meloni e Von der Leyen

Il Cdm arriva dopo la visita di ieri a Lampedusa della premier Giorgia Meloni assieme alla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen e alla commissaria agli Affari interni Ue, Ylva Johansson. Sul tavolo del governo, secondo quanto anticipato nei giorni scorsi dalla presidente del Consiglio, un pacchetto di misure volte a istituire un Centro per i rimpatri (Cpr) in ogni Regione e l'aumento del trattenimento dei migranti fino a 18 mesi, il massimo consentito dalla normativa europea.

La gestione dei flussi migratori, a partire dalla situazione dell’hotspot di Lampedusa, è stata al centro della riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, convocato permanentemente dal 28 agosto sul tema della gestione dei migranti. Il dossier sarà anche al centro della riunione del Consiglio dei ministri, che si svolgerà al termine della riunione del Comitato. Nel pomeriggio il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi incontrerà a Roma il suo omologo francese, Gérald Darmanin.

Saltano trasferimenti, 1.300 migranti a hotspot Lampedusa

L’hotspot di Lampedusa è tornato a essere sovraffollato. Si contano circa 1.300 ospiti. I programmati trasferimenti di ieri sera, per svuotare la struttura, sono infatti saltati perché l’area di transito di Porto Empedocle è ormai stracolma. Nel centro di contrada Imbriacola continuano ad arrivare i migranti appena sbarcati sul molo Favarolo. 

Accoglienza in affanno, usati bus esercito e polizia

I numeri di migranti arrivati e la velocità dei loro trasferimenti da Lampedusa mette pressione agli altri centri di accoglienza: così a Porto Empedocle, nell’Agrigentino, dove la tensostruttura è in sofferenza, sono stati inviati quattro autobus della polizia e due dell’esercito per trasferire 300 delle persone presenti. I gruppi verranno smistati in strutture d’accoglienza della regione. L’intervento dei mezzi delle forze dell’ordine è stato necessario perché i pullman privati non hanno più garantito la propria disponibilità per i migranti, soprattutto dopo l’incidente mortale della scorsa settimana vicino Roma.

Oltre 600 migranti a Catania, centro accoglienza sotto stress

A Catania va in sofferenza il centro di accoglienza realizzato nell’ex hub vaccinale di San Giuseppe La Rena che dovrebbe ospitare circa 900 personee che è sotto stress con l’arrivo di oltre 600 migranti con la nave Paolo Veronese da Lampedusa. Per consentire di creare spazi liberi per l’accoglienza nell’ex centro vaccinale sono stati effettuati dei trasferimenti, coordinati dalla Prefettura. Inoltre nella struttura, di proprietà del Comune, la Protezione civile regionale sta montando un altro tendone da 300 metri quadrati per ampliare il numero di posti. Secondo quanto si è appreso l’arrivo del traghetto della Siremar a Catania avrebbe subito un ritardo, doveva approdare ieri sera lo ha fatto stamattina, proprio per permettere di effettuare i trasferimenti di almeno 300 migranti già presenti nel capoluogo etneo.

Berlino: sì a sorveglianza aerea e navale

Il giorno dopo la visita a Lampedusa della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Lampedusa, la ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser ha detto di appoggiare la proposta della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di espandere la sorveglianza area e navale dei confini esterni dell’Ue. «Non possiamo fare altro, altrimenti non avremo in pugno la situazione migratoria, ha detto la ministra parlando domenica nel tardo pomeriggio sul primo canale pubblico Ard e rispondendo alla domanda se anche lei vorrebbe una simile espansione della sorveglianza, che è uno dei dieci punti del Piano d’azione Ue presentato.

In generale, il ministero dell’Interno tedesco valuta «positivamente» il piano d’azione Ue in dieci punti presentato nelle ultime ore dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in occasione della sua visita a Lampedusa. «Valutiamo positivamente che la Commissione abbia posto sul tavolo proposte che ora devono essere concretizzate», ha detto a Berlino un portavoce del dicastero, Mehmet Ata, durante la conferenza stampa governativa del lunedì. «Al momento non posso esprimermi in maniera più dettagliata sulle proposte», si è limitato ad aggiungere.

«Fra l’altro, come Repubblica federale, abbiamo offerto sostegno umanitario all’Italia. Questo sostegno viene esaminato. Ci saranno altri colloqui, si tratta di contatti continui», ha continuato il portavoce riferendosi alle dichiarazioni rese ieri in tv dalla ministra Nancy Fraeser su «colloqui, sabato, tra Germania, Italia, Spagna, Francia e Commissione Ue». «C’é un contatto in corso sulle questioni d’attualità», ha ribadito Ata, confermando che «la Germania, come altri Paesi membri, osserva con preoccupazione la situazione sul posto», a Lampedusa, e segnalando che «nei colloqui si lavora a soluzioni». Ata inoltre ha ribadito dichiarazioni ufficiali rese ad almeno tre riprese la settimana scorsa: «La Germania adempie la propria responsabilità umanitaria attraverso l’accoglienza e l’accudimento di un gran numero di profughi e questo vale anche per il meccanismo di solidarietà volontario» ma, «al momento, non vengono condotte interviste per la preparazione di prese in consegna dall’Italia». Le interviste con i migranti, ha aggiunto, «possono anche essere riprese in qualsiasi momento. Il motivo della sospensione - ha ribadito Ata - è che l’Italia non rispetta l’obbligo di riprendersi richiedenti asilo secondo le regole di Dublino. Ciò vuol dire che, attualmente, non prendiamo in carico altre persone nell’ambito del meccanismo di solidarietà», ha esplicitato il portavoce dicendo che «per noi è importante che l’Italia rispetti gli obblighi nell’ambito della Convenzione di Dublino».

Darmanin: la Francia non accoglierà migranti da Lampedusa

Dopo la Germania, la Francia. Parigi non accoglierà parte dei migranti arrivati recentemente a Lampedusa. Lo ha detto Darmanin, intervistato da radio Europe 1 prima della sua visita a Roma. «No, la Francia non si appresta a farlo, la Francia vuole aiutare l’Italia a controllare la sue frontiere per impedire alla gente di venire», ha detto rispondendo a una domanda in merito. «Sarebbe un errore di giudizio considerare che i migranti, siccome arrivano in Europa, devono essere subito ripartiti in tutta Europa e in Francia, che fa ampiamente la sua parte». A stretto giro la replica della Lega. «Basta chiacchiere, gli italiani si aspettano e si meritano dalla Francia e dall’Europa dei fatti concreti!». Così una nota del partito dopo le parole del ministro dell’Interno francese.

Francia, a Mentone centro di accoglienza per 200 al giorno

La Francia creerà un centro di accoglienza per migranti con una capacità di almeno 200 persone a Mentone, sulla frontiera con l’Italia. Secondo BFM TV, la prefettura locale requisirà un terreno per accogliere migranti e far fronte all’afflusso. La scelta del terreno sarà effettuata nelle prossime ore, aggiunge BFM. Saranno ospitati nel nuovo centro almeno 150, fino a 200 persone al giorno e il tutto sarà gestito dalla protezione civile a qualche centinaio di metri dal confine.

Operazione militare di sicurezza marittima

Riavviare un’operazione militare di sicurezza marittima come l’incompiuta Sophia è proprio quello che Roma vuole e chiederà formalmente al prossimo Consiglio europeo, dove la premier ora conta sulla sponda di «tanti leader molto sensibili». Incluso Emmanuel Macron, il presidente francese oggetto degli strali lanciati un paio d’ore più tardi da Matteo Salvini e Marine Le Pen a Pontida. Per l’opposizione, a 1.200 chilometri di distanza c’erano una parte del Governo a braccetto con l’Ue e un’altra con i sovranisti anti-Europa.

Marine Le Pen sul palco saluta i leghisti riuniti a Pontida

Maggiore coinvolgimento dell’Onu

In attesa di capire come si concilieranno le diverse sensibilità nel centrodestra alle elezioni europee di giugno, dal punto di vista di Meloni ora conta solo il «successo» della sua strategia, che si snoderà questa settimana nella richiesta di «maggiore coinvolgimento dell’Onu» davanti assemblea generale al Palazzo di vetro. Intanto la premier vede i frutti della «rivoluzione copernicana» imposta dal suo Governo e sopravvissuta alla «strategia» della sinistra italiana ed europea che vuole «smontare la sua tela di Penelope».

Opposizione all’attacco

Per la leader dem Elly Schlein è essenziale «superare Dublino, con una equa condivisione delle responsabilità sull’accoglienza». Nicola Fratoianni (Si) liquida la ricetta di Meloni come «militare, poliziesca, che non funziona». E Riccardo Magi (+Europa) denuncia «una passerella nell’hotspot di Lampedusa ripulito e tirato a lucido». I meloniani invece parlano di «svolta» dopo le tre ore di visita sull’isola, dove l’hotspot è sovraffollato e l’esasperazione della popolazione ha portato anche a bloccare il convoglio della premier. I lampedusani pretendevano un impegno dall’esecutivo, e l’esecutivo se lo aspettava da Bruxelles. Alla fine della giornata tutti sembrano soddisfatti, in attesa che le parole si traducano in iniziative concrete.

Von der Leyen : «Una risposta europea coordinata»

In occasione della visita a Lampedusa Von der Leyen promette «una risposta europea coordinata a una sfida europea». «Saremo noi a decidere chi arriva in Europa e non i trafficanti», aggiunge la presidente della Commissione Ue con un’espressione che, osservano da FdI, ricalca un cavallo di battaglia di Meloni. «Parole che dall’Europa non erano mai state pronunciate», esulta la stessa premier. Nel decalogo della leader europea c’è anche la distruzione delle imbarcazioni usate dagli scafisti, e all’ultimo punto l’implementazione del memorandum firmato con la Tunisia - principale base delle rotte migratorie mediterranee - dopo le due missioni al fianco di Meloni. E su questo la presidente del Consiglio chiede di «accelerare velocemente», e di «sganciare» il finanziamento di 255 milioni di euro prospettato al presidente Kais Saied da quello da quasi 2 miliardi di dollari che il Fmi tiene bloccato in attesa di riforme che non sono all’ordine del giorno a Tunisi. È la strategia, sottolinea la premier, di «un’Europa che dimostra di offrire un contributo chiedendo un contributo in cambio».

Ancora sbarchi a Lampedusa, circa 180 persone arrivate

Intanto continuano gli sbarchi a Lampedusa dove nella mattinata di lunedì 18 settembre sono arrivate circa 180 persone in due diversi momenti. Una trentina le persone sbarcate all’alba, molte in condizioni precarie di salute: altre 150 persone sono state salvate dalla Guardia di Finanza. Partite dalla Libia, la maggior parte sono profughi siriani ma arrivano anche dalla Nigeria e dal Bangladesh. L’hotspot è blindato.

Porto Empedocle nel caos, migranti in fuga: un agente ferito

«Nelle ultime ore la situazione a Porto Empedocle è diventata esplosiva. Da ieri sera, infatti, ci sono circa 1.300 migranti sulla banchina e sono solo 20 gli agenti di Polizia a tutela dell'intera area. Questa notte alcuni migranti, in larga parte non ancora identificati, hanno tentato di scappare scavalcando le recinzioni e, così facendo, hanno schiacciato il cordone di poliziotti che tentava di impedirne la fuga. Un agente di Polizia, infatti, è rimasto ferito riportando diverse lesioni e una lussazione alla spalla». Così dichiara in una nota Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp. Nel centro di prima accoglienza, presidiato dalle forze dell’ordine, c’è preoccupazione per i trasferimenti a singhiozzo a causa della mancata disponibilità delle autolinee private di mettersi in viaggio verso il nord Italia. Cosa che esaspera ovviamente la situazione sovraffollamento.

Rissa tra migranti al Cas di Bologna, quattro giovani feriti

Lite tra due gruppi di migranti, domenica 17 settembre, verso le 23, al Centro di accoglienza straordinaria di via Mattei, a Bologna. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, che sono intervenuti per riportare la calma, all’interno di uno dei container che ospitano i migranti si sono affrontati un gruppo di maghrebini e uno di giovani, tutti tra i 20 e i 25 anni, originari dell’Africa centrale: tra le due ’fazioni’ c’è stato un lancio di oggetti e sassi. Ad avere la peggio sono stati quattro maghrebini che sono rimasti feriti e medicati in ospedale. Il più grave ha riportato sette giorni di prognosi per una ferita alla testa. Le indagini proseguono per chiarire i fatti e identificare tutti i responsabili.

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