ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLe stime del Codacons

Sul pranzo di Pasqua lo spettro dei rincari: le famiglie italiane spenderanno circa 240 milioni di euro in più

La spesa complessiva sale così da 1,8 miliardi dello scorso anno ai 2,04 miliardi di euro del 2023

Pasqua fredda ma con il pieno di turisti, boom di stranieri

4' di lettura

I rincari dei prezzi si ripercuotono sul tradizionale pranzo di Pasqua e porteranno le famiglie italiane a spendere complessivamente circa 240 milioni di euro in più per imbandire le tavole in occasione della festività. È quanto prevede il Codacons. In vista della ricorrenza, l’associazione dei consumatori ha realizzato una indagine per capire le conseguenze degli aumenti dei listini nel comparto alimentare sulle tasche degli italiani.

La spesa supererà i due miliardi

A parità di consumi, le famiglie spenderanno circa 240 milioni di euro in più per i prodotti alimentari tipici della Pasqua. La spesa complessiva sale così da 1,8 miliardi dello scorso anno ai 2,04 miliardi di euro del 2023. Ciò a causa delle tensioni nei listini al dettaglio di una moltitudine di alimenti e materie prime immancabili sulle tavole degli italiani in occasione del tradizionale pranzo pasquale.

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Menù più caro

La carne d'agnello, regina della Pasqua con 4.500 tonnellate consumate solo in occasione della festività, costa oggi in media l'8,3% in più rispetto allo scorso anno. Le uova fresche (400 milioni di pezzi venduti durante la Pasqua) sono rincarate del +22,4%. Per salumi e insaccati (13.000 tonnellate il consumo pasquale) si spende oggi il 9,1% in più.La farina, bene indispensabile per la preparazione di numerosi dolci pasquali, costa oggi il 17,8% in più rispetto allo scorso anno, mentre il burro sale del +25,8%. L’olio di semi balza al +31,9% (quello d'oliva +27%), lo zucchero costa il 54,9% in più. La pasta sale del +17,6%, la verdura del +12,3%, il pane del +15,1%.

I rincari su colombe e uova di Pasqua

Si passa ai dolci: per 7 famiglie italiane su 10 uova e colombe sono irrinunciabili, al punto che in media la produzione di uova di Pasqua nel nostro paese supera le 31mila tonnellate generando un giro d'affari pari 275 milioni di euro. Il valore delle colombe pasquali tocca le 23mila tonnellate per un fatturato di circa 160 milioni di euro. Prodotti investiti da pesantissimi rincari: per le colombe il Codacons registra aumenti medi dei listini del +31,8%, le Uova di Pasqua segnano invece un +15,4% sul 2022. Anche mangiare al ristorante, tuttavia, risulterà più caro: secondo il Codacons sono circa 6,4 milioni gli italiani che festeggeranno la Pasqua nei locali pubblici, affrontando aumenti per i tradizionali menù di Pasqua proposti dai ristoranti italiani pari al +7,3%.

Pasqua: Coldiretti, spesa a tavola sale a 76 euro a famiglia

Un’altra stima sui rincari a tavola per le festività pasquali arriva da due indagini Coldiretti/Ixè. La spesa a tavola degli italiani per il pranzo di Pasqua sale a 76 euro a famiglia, con un aumento del 10% rispetto allo scorso anno; il 57% mangia a casa e il 34% con parenti e amici, con in media 6 invitati. Inoltre in più di quattro famiglie su 10 (42%) si preparano quest’anno in casa i dolci tipici della Pasqua, anche per effetto del caro prezzi. Per i dolci simbolo, la colomba è presente quest’anno nel 69% delle tavole, sei punti percentuali in più rispetto all’uovo di cioccolata (63%).

Le ricette della Penisola

Secondo Coldiretti, per preparare il pranzo di Pasqua si impiegheranno mediamente 2 ore, con una netta tendenza a privilegiare i menu della tradizione. Tra coloro che cucineranno, una maggioranza del 47% conterrà le operazioni in cucina tra i 30 minuti e le 2 ore, un 27% si spingerà a 3 ore, ma un 18% arriverà fino a 8 ore e un ulteriore 1% supererà questo limite. Ma un 7% si limiterà ad appena mezz’ora. A vincere sono soprattutto le ricette della tradizione che da nord a sud caratterizzano l’intero Paese come per esempio gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio. Se in Romagna sono di rigore i passatelli in Molise è l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello. La carne d’agnello che viene servita in quasi la metà delle tavole (44%) nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi. Per quanto riguarda i dolci tipici regionali, in Abruzzo protagonisti gli scenografici cavalli e pupe, in Basilicata le pannarelle, in Calabria i cuculi, in Campania non può mancare sulle tavole pasquali la pastiera. Dall’Emilia arriva il Bensòne, tra i più antichi dolci prodotti nel Modenese, il Friuli regala invece la pinza, nel Lazio la pizza dolce, in Liguria i canestrelli pasquali. Dalla Lombardia arriva la classica colomba di Pasqua mentre nelle Marche non si può rinunciare alle ciambelle pasquali. In Molise si prepara la pigna, in Piemonte il goloso salame di cioccolato e i tirà, in Puglia immancabili le scarcelle e in Sardegna le Pardulas a base di formaggio o ricotta.


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