Super Bowl, la Nfl vicina alla meta dei 15 miliardi d’incassi
La finale della stagione del football americano è il fiore all’occhiello di una lega che è di gran lunga la più ricca al mondo, per fatturato e per valore delle franchigie
di Marco Bellinazzo
4' di lettura
Nella notte italiana tra domenica 13 e lunedì 14 febbraio al SoFi Stadium di Inglewood, in California Cincinnati Bengals e Los Angeles Rams si contenderanno la 56esima edizione del Super Bowl (diretta su Dazn e su Rai 1 in chiaro).
L’atto finale della stagione del football americano è un evento planetario, seguito in patria da 100 milioni di spettatori, ed è una macchina da soldi e il fiore all’occhiello di una lega, la Nfl (National Football League) che è di gran lunga la più ricca al mondo, per fatturato e per valore delle franchigie.
Il Super Bowl
Per farsi un’idea del valore economico del Super Bowl basti pensare che le più grandi corporation americane, e non solo, si contendono uno spot da 30 secondi trasmesso nelle lunga maratona che condisce il match con assegni da 5/6 milioni di dollari. Nell’edizione che andrà in scena stanotte al l SoFi Stadium i biglietti sono andati a ruba, nonostante il record dei prezzi: per assistere dal vivo alla partita l’importo medio è di oltre 10mila dollari, quasi il doppio rispetto all’anno scorso, con punte che superano i 70mila dollari per le poltrone Vip. I sediolini peggiori costano comunque non meno di mille dollari. Tutto per un rito che è sportivo e pubblicitario: il non plus ultra dello sport entertainment globale.
La contesa delle sedi
Non a caso ottenere l’organizzazione del Super Bowl è come ospitare una finale della Coppa del mondo di calcio. Le sedi delle prossime edizioni sono già state annunciate: si giocherà in Arizona, Las Vegas e New Orleans.
Tuttavia, il commissioner della Nfl Roger Goodell da alcuni anni sta lavorando soprattutto per far crescere la lega a livello internazionale e sta valutando perciò la possibilità di portare il Super Bowl fuori dagli Usa per la prima volta nel 2026. A candidarsi per questo storico evento in Europa c’è principalmente Londra sponda Tottenham, che ha già un rapporto avviato con la Nfl e che ha costruito il suo nuovo stadio apposta per il football americano, con un terreno in erba artificiale sotto un campo da calcio in erba retrattile. A Londra si giocheranno in autunno due partite della Nfl, mentre i Jacksonville Jaguars porteranno una delle loro partite “casalinghe” a Wembley. Tuttavia anche il Bayern Monaco (l’Allianz Arena quest’anno ospiterà la prima partita della Nfl in Germania, prima di alternarsi con Francoforte fino al 2025) e il Real Madrid sembrerebbero interessate, per quanto per questioni di fuso orario alla fine potrebbe spuntarla Sydney.
Il giro d’affari della Nfl
Nonostante alcuni problemi di immagine legati a presunte politiche discriminatorie riguardo atleti e componenti degli staff appartenenti alle minoranze e sui rischi per la salute dei giocatori soprattutto per i traumi alla testa, la Nfl è una lega in piena salute che frantuma record su record in fatto di incassi.
Dal 2023 le 32 franchigie della Nfl otterranno circa 10 miliardi a stagione dalle tv. Fox, Espn, Amazon, Nbc e Cbs, sborseranno complessivamente la somma di 110 miliardi di dollari fino al 2033 per trasmettere, anche sulle rispettive piattaforme streaming, in specifici slot le partite della stagione ordinaria e dei play-off. Nella Nfl le gare sono relativamente poche (16 all’anno per squadra, più al massimo 4 di playoff compresa la finale). Espn-Disney dal 2022 (il contratto attuale scade un anno prima degli altri) pagherà circa 2,7 miliardi di dollari per poter trasmettere il Monday Night Football e per poter trasmettere il SuperBowl a partire dalla stagione 2026. L’accordo vale anche per con Amazon, che diffonderà i match del giovedì sera sulla sua piattaforma Prime Video.
Oltre ai ricavi tv, le franchigie possono contare su ingenti introiti legati al botteghino (con una media di oltre 60mila spettatori), dal merchandising e dalle sponsorizzazioni. Queste ultime stanno portando a risultati in costante crescita. La Nfl ha stipulato infatti nel 2021 contratti del valore di 1,8 miliardi di dollari, come riportato società di consulenza Ieg. Con un aumento del 12% rispetto al 2020 (quanto l’incasso era sato pari a 1,6 miliardi). La lega di football americano quindi si avvia a registrare un giro d’affari annuale di oltre 15 miliardi di dollari.
Gli sponsor
I tre settori merceologici più remunerativi per la Nfl sono quello tecnologico, quello relativo alle scommesse sportive e al gioco d’azzardo (gambling) e infine quello delle bevande alcoliche (mentre c’è una prudenza verso le criptovalute). Microsoft, ad esempio, ha un accordo con la Nfl (i cui team usano il tablet Surface) da 100 milioni all’anno. Da poco la Nfl ha rinnovato con Anheuser-Busch, che paga 250 milioni all’anno per una partnership relativa a birra e hard seltzer. Mentre DraftKings, FanDuel e Caesars sono partner di scommesse sportive dal 2021, con contratti quinquennali per un valore di poco meno di 1 miliardo di dollari.
Da notare come la crescita delle sponsorizzazioni sia concentrata sulla lega e il campionato, mentre le partnership dei singoli club abbiano registrato entrate aggiuntive con un incremento solo del 4%. Non a caso la Nlf ha appena concesso a 18 squadre di siglare singolarmente accordi commerciali in 26 territori, tra cui Canada, Germania, Messico e Regno Unito.
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