Superbonus, decreto cessioni approvato alla Camera: proroga per le villette al 30 settembre
Arriva il via libera della Camera al testo che ora passa al Senato per il via libera finale. Tra le novità la detrazione in dieci anni per il superbonus e la riapertura dei termini per le cessioni delle spese 2022
di Giuseppe Latour e Giovanni Parente
2' di lettura
Proroga per le villette fino a settembre, detrazione in dieci anni per il superbonus, riapertura dei termini per le cessioni relative alle spese 2022. E, ancora, deroghe per Onlus, Iacp, barriere architettoniche, oltre a una migliore definizione dello stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura, scattato dal 17 febbraio scorso. Sono queste le novità principali della legge di conversione del decreto cessioni, che è stata votata in prima lettura dall’Aula di Montecitorio con 172 favorevoli e 114 contrari. Ora il testo passa al Senato, dove non sarà modificato: il via libera definitivo dovrà arrivare entro il prossimo 17 aprile.
Le villette
La novità più rilevante è l’attesa proroga della scadenza fissata a fine mese per portare in detrazione al 110% le spese relative alle unità unifamiliari e a quelle indipendenti. Resta fermo il requisito di avere effettuato almeno il 30% dei lavori alla data del 30 settembre 2022, ma ci sarà più tempo per effettuare i bonifici relativi agli interventi. Ci saranno sei mesi in più, fino al 30 settembre del 2023, dal vecchio termine del 31 marzo.
La proroga al 30 novembre
Sono salve le cessioni 2022, anche se con il pagamento di una sanzione di 250 euro a partire dal 1° aprile. Tra le novità della legge di conversione entra anche la possibilità di effettuare la comunicazione nel caso in cui il contratto di cessione non sia stato concluso alla data del 31 marzo 2023: si potrà arrivare al 30 novembre.Una possibilità che sarà consentita se la cessione è eseguita a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo previsto dall’articolo 106 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, società appartenenti a un gruppo bancario iscritto al relativo albo, imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia.
Detrazione in dieci anni
Lo stop a cessione e sconto in fattura ha messo diversi contribuenti nell’impossibilità di portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi un livello di sconti come quello generato dal superbonus. La via d’uscita studiata dalla Camera nella conversione del Dl 11 si è materializzata in un emendamento in base al quale solo per le spese 2022 del 110% sarà possibile recuperare in dieci anni, anziché in quattro, la detrazione. In questo modo, si abbassa la rata annuale. L’opzione per l’allungamento è irrevocabile e dovrà essere esercitata nella dichiarazione 2024. In questo modo, bisognerà stare fermi un anno. Chi indica la rata già nel 2023 perde la possibilità.
La conversione in Btp
Salvaguardia con i titoli di Stato riservata ai crediti acquisiti da banche, intermediari finanziari e assicurazioni. Per questi soggetti che hanno esaurito la propria capienza fiscale scatterà, infatti, la possibilità di utilizzare i crediti al fine di sottoscrivere emissioni di buoni del Tesoro poliennali da dieci anni per smaltire fino al 10% dei crediti scontati annualmente. La misura, corretta con un secondo passaggio del testo in commissione alla Camera, vale per gli interventi effettuati fino al 2022. Il primo utilizzo della «clausola Btp» potrà essere effettuato in relazione alle emissioni ordinarie (la precisazione inserita nel secondo passaggio) effettuate dal 1° gennaio 2028. L’attuazione passerà da provvedimenti di Entrate e ministero dell’Economia, sentita la Banca d’Italia.
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