Superbonus, prime votazioni: poi stop a lavori, si riprende lunedì. Resta nodo crediti incagliati
Via libera a una serie di proposte di modifica (oltre a barriere architettoniche ed edilizia libera anche l’integrazione delle Cilas
I punti chiave
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Nuovo stop in commissione Finanze alla Camera dove è in discussione il decreto sulla cessione dei crediti del superbonus. Dopo il via libera a una serie di proposte di modifica (l’autocertificazione per l’edilizia libera così come lo sconto e cessione garantiti per le barriere architettoniche e l’integrazione delle Cilas) e l’accantonamento di una serie di emendamenti, tra i quali quello sul sismabonus e le case popolari, i lavori sono stati sospesi sulla proposta del relatore riguardante i crediti maturati sulle spese 2022.
Verso testo in Aula il 29 marzo
Il governo lavora a una soluzione su qusto punto che potrebbe ampliare il termine per la comunicazione all’Agenzia delle entrate attraverso lo strumento della remissione in bonis consentendo dunque la comunicazione della cessione in sede di dichiarazione dei redditi (e dunque entro il 30 novembre). La commissione si tornerà a riunire lunedì alle 11 per riprendere le votazioni. Il testo dovrebbe approdare in Aula, a questo punto, il 29 marzo
Più tempo per il superbonus villette, governo al lavoro
Sei mesi in più per le villette: è sempre più solida l'ipotesi di uno slittamento dal 31 marzo al 30 settembre del termine per detrarre al 110% le spese su unifamiliari e unità indipendenti per quanti abbiano concluso, entro il 30 settembre scorso, almeno il 30% dei lavori. È questo il tentativo che il relatore Andrea de Bertoldi (FdI) sta portando avanti, forte della spinta dei partiti di maggioranza e opposizione. E sul quale c'è un via libera di massima del ministero dell'Economia. Iil governo vaglia l’estensione dal 30 giugno (ipotesi sulla quale c’è già il via libera dell’esecutivo) al 30 settembre del termine per concludere la spesa e portarla in detrazione per le unifamiliari
Soluzione da trovare per i crediti incagliati
Sui 19 miliardi di crediti incagliati, nel frattempo, il governo è al lavoro e una soluzione dovrebbe arrivare tra venerdì e lunedì prossimo. Resta lo scetticismo del Mef sulla soluzione proposta da Abi e Ance di utilizzare la leva degli F24 per liberare capienza fiscale degli istituti. E perde terreno anche l'ipotesi di consentire la conversione dei crediti acquisiti in titoli di Stato, in caso di mancato utilizzo: difficile imbastire questo meccanismo in pochi giorni per fronteggiare l'emergenza dei crediti. I tempi più lunghi del passaggio parlamentare, allora, verranno utilizzati per trovare una soluzione diversa, ancora da studiare.
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