Decreto Superbonus, Ruffini: in banche e assicurazioni margini di capienza da 17,4 miliardi
Nel sistema bancario risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per circa 7,2 miliardi. Capacità che sale a 10,2 miliardi nel sistema assicurativo. Sono alcuni dati citati dal direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, in audizione alla commissione Finanze della Camera sul decreto Superbonus.
I punti chiave
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«Considerando le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle banche per il 2023, pari a circa 9,5 miliardi di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per circa 7,2 miliardi». Lo dice il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, alla commissione Finanze della Camera, che aggiunge: «La situazione si riferisce all’intero sistema e, quindi, risulta differenziata con riferimento alle singole banche» con alcune che «hanno sostanzialmente esaurito la “capienza fiscale” per l’acquisto di ulteriori crediti, mentre altre avrebbero ancora ampi margini». Considerano invece le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle compagnie di assicurazioni per il 2003, a pari a 1 miliardo di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per 10,2 miliardi su base annua».
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13 milioni e 511 mila operazioni
Tra il 15 ottobre 2020 e il primo marzo 2023 il sistema dei bonus edilizi ha generato oltre 13,5 milioni di operazioni per un ammontare di crediti fiscali, in termini di cessioni sconti in fattura pari a complessivamente a 110,8 miliardi, di cui 61,9 attribuibili al Superbonus 110% e il resto al pacchetto degli altri bonus (tra gli altri, 25 miliardi per ’facciate’, 11,5 miliardi per l’ecobonus). È il “bilancio” dell’agevolazione fiscale riportato dal direttore dell’Agenzia delle entrate. Dal punto di vista delle annualità i crediti registrati sono stati pari a circa 3,2 miliardi nel 2020, 56,2 miliardi nel 2021, 50,7 miliardi nel 2022 e a 819 milioni nel 2023.
«Attenti a parlare di crediti incagliati»
«Mediaticamente si parla di crediti incagliati, ma i crediti comunicati all’Agenzia delle Entrate da parte di imprese di costruzioni, banche e settore assicurativo non sono crediti che sono necessariamente incagliati, ma sono stati acquisiti e vanno in scadenza anno per anno di qui a dieci anni» ha puntualizzato Ruffini, aggiungendo che «il tema è liberare la capacità fiscale di questi soggetti per poterne comprare altri». Il direttore ha aggiunto che serve «chiarezza, altrimenti sembra che ci sono 110 miliardi di crediti incagliati ma in realtà è più complesso il discorso»
Solo ad aprile dati su spese del 2022
Un dato piuttosto consolidato relativo ai bonus derivanti dalle spese del 2022 sarà disponibile solo nella prima decade di aprile 2023» ha aggiunto Ruffini, ricordando che le prime cessioni e gli sconti in fattura dei bonus edilizi relativi alle spese sostenute nel 2022 potranno essere comunicati all’Agenzia ancora per tutto il mese di marzo 2023.
Ruffini: piattaforma Confindustria? Qualunque strumento benvenuto
«Qualunque strumento trovi il mercato per entrare a conoscenza, una sorta di bacheca digitale, di crediti che devono essere venduti e di soggetti che ne vogliono comprare, potrebbe essere benvenuta e ovviamente siamo a disposizione se è necessario il nostro intervento». Così il direttore dell’Agenzia delle entrate, Enrico Maria Ruffini, interpellato nel corso dell’audizione alla Camera sul Dl Superbonus, sull’iniziativa preannunciata da Confindustria relativa a una proposta di piattaforma del sistema delle imprese dedicata ai crediti derivanti dai bonus edilizi.
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